La mammografia è un esame che le donne conoscono molto bene, perché si esegue per cercare le prime lesione cancerose al seno. Eseguirla periodicamente, a partire dai 40 anni, permette di individuare precocemente il tumore, a volte fino a tre anni prima che possa essere sentito con la palpazione.
La mammografia è una radiografia del seno. Viene utilizzata per rilevare e diagnosticare eventuali malattie, soprattutto in quelle donne che hanno scoperto di avere un nodulo o hanno manifestato dolore o secrezione dal capezzolo. Si sottopongono all’esame anche le donne che non hanno disturbi come screening per la diagnosi precoce del tumore al seno e di cisti prima che possano essere rilevati con la palpazione. La mammografia non può dimostrare che una lesione è effettivamente un cancro, per la diagnosi si deve procedere con una biopsia del tessuto.
Si esegue da circa 30 anni, ma la tecnologia ha permesso grandi progressi. E oggi alla mammografia tradizionale si è affiancata quella con tomosintesi. Questo strumento consente una valutazione più accurata della morfologia del seno scomponendone lo spessore in multipli strati: in questo modo si possono diagnosticare anche le lesioni più piccole, riconoscendo gli eventuali tumori in fase iniziale. La sensibilità diagnostica della mammografia con tomosintesi aumenta, rispetto alla mammografia classica, del 30-40%.
Si distingue tra due tipi di mammografia. L'esame è lo stesso, semplicemente si svolgono obiettivi specifici differenti:
Come è stato anticipato, la mammografia può essere utilizzata per lo screening o per fare una diagnosi di lesioni al seno, anche di piccole dimensioni. Le donne di età superiore ai 30 anni dovrebbero sottoporsi a mammografia diagnostica se presentano sintomi, come un nodulo palpabile, un ispessimento o una rientranza della pelle del seno, ma anche in caso di secrezione o retrazione del capezzolo o dolore al seno.
Sono tante le donne che devono sottoporsi alla mammografia. Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, che consiste nella diagnosi precoce, si comincia a partire dai 40 anni se non ci sono casi di tumore alla mammella nei parenti di primo grado. Gli studi hanno dimostrato che nella fascia di età tra i 40 ed i 49 anni, la mammografia di prevenzione è efficace se eseguita ogni 12, massimo18 mesi. Per la fascia di età tra i 50 e i 74 anni è raccomandata ogni 2 anni. La mammografia clinica invece non prevede fasce d’età, si può fare a partire dai 35/40 anni, è volontaria, si basa anche sulla valutazione clinica.
La mammografia si esegue in modo molto semplice, anche se spesso le donne sono spaventate, soprattutto dal dolore. Non è un esame invasivo, ma alcune signore riferiscono un po’ di male o comunque del fastidio. La mammella viene compressa con un apposito piatto in plexiglas (come quello nella foto qui sotto). La compressione è necessaria per ridurre lo spessore del seno e ciò consente di avere immagini diagnostiche di buona qualità, ma anche di usare una dose minore di raggi. Inoltre, dura davvero pochissimi minuti.
La mammografia non è un esame rischioso e anche il dolore che potresti avvertire non compromette la salute del seno. Sicuramente, esponendoti a raggi X, devi informare il tuo medico, prima di tutto sul numero di esami radiografici che hai fatto a lungo termine, poi se sei incinta o sospetti di esserlo.
La preparazione all’esame parte dal giorno in cui fissi l’appuntamento. I seni possono essere dolenti la settimana prima e durante le mestruazioni, quindi prova a programmare la mammografia per una o due settimane dopo l'inizio del ciclo. Inoltre, ricordati di avvisare il tecnico se stai allattando. Alcuni fattori possono interferire con l'esito dell'esame, ricordati quindi di
Fonte | Airc