Vaccinazioni anti-Covid: si entra nel vivo. O almeno, si spera. Il governo ha approvato un nuovo piano vaccinale che stabilisce le 5 categorie nelle quali viene suddivisa la popolazione e decreta di conseguenza l'ordine di priorità con il quale ciascun cittadino potrà ricevere uno dei farmaci approvati da Ema e Aifa. E proprio in questi giorni è arrivato l'ok per una nuova soluzione, quella prodotta da Johnson&Johnson, le cui forniture dovrebbero essere consegnate a partire da aprile. E proprio con aprile si apre il secondo trimestre della campagna, dove l'obiettivo è accelerare con le somministrazioni e fornire una serie di regole che valgano su tutto il territorio vaccinale e non lascino più eccessivo spazio alle singole regioni per assumere le proprie decisioni. Vediamo quindi come cambiano le previsioni:
Nella categoria 1 rientrano le persone con "elevata fragilità". Si tratta dunque di individui affetti da malattie gravi o che comunque potrebbero rappresentare un importante fattore di rischio per le complicanze ad Covid-19. Si cerca insomma di proteggere chi ha maggiori possibilità di essere ricoverato in terapia intensiva o di morire in caso contraesse l'infezione. Più nello specifico, si parla di pazienti affetti da:
In alcuni di questi casi, verranno vaccinati anche i rispettivi conviventi.
Rientrano nella seconda categoria tutte le persone che hanno tra i 70 e i 79 anni e che erano rimasti fuori dal primo trimestre di campagna vaccinale. Come ormai saprai, anche l'età rappresenta un fattore di rischio complicanze da Covid-19. Nello specifico, in questa fascia è emerso un tasso di letalità pari addirittura al 10%.
Rientrano nella terza categoria le persone che hanno tra i 60 e i 69 anni, al di là della presenza o meno di altre patologie. Anche questa fascia infatti è risultata a rischio, tanto che il tasso di letalità è comunque arrivato al 3%.
Nella quarta categoria troviamo invece persone che hanno meno di 60 anni, ma presentano determinate comorbidità che li rendono comunque un po' più esposti di fronte a questa infezione. Si tratta di malattie meno gravi rispetto a quelle elencate nella categoria uno, ma che potrebbero in ogni caso rappresentare un fattore di rischio. Si tratta di:
Tutti gli altri, ovvero le persone che hanno tra i 18 e i 60 anni e non sono affetti da nessuna patologia particolare. Restano per il momento ancora escluse le donne in gravidanza, perché non vi sono dati sufficienti rispetto alla sicurezza e all'efficacia dei vaccini in questo frangente. Ma gli studi stanno proseguendo e dunque non è detto che tra qualche mese non si possano rivedere queste regole.
Le categorie che stanno già ricevendo il vaccino proseguiranno con le somministrazioni senza alcuna interruzione. Si continua quindi con il personale scolastico, le forze dell'ordine, i detenuti e il personale delle carceri, ma anche naturalmente gli over80. Ora non resta che sperare che le dosi arrivino. Il governo intanto ha dato il permesso di effettuare le somministrazioni anche sul posto di lavoro, naturalmente ad opera di medici e operatori sanitari, in modo da velocizzare il più possibile l'immunizzazione di massa.
Fonte| Ministero della Salute