Come funziona il sensore per il diabete? I vantaggi di questa tecnologia nel monitoraggio della glicemia

Chi convinve con una diagnosi di diabete sa bene che è necessario misurarsi la glicemia almeno tre volte al giorno per tenere sotto controllo questo valore ed evitare crisi ipoglichemiche o iperglicemiche. Ma in sostituzione del classico glucometro, arriva un aiuto importante dalla tecnologia pensato soprattutto per i pazienti con dibete di tipo 1. Vediamo come funzionano i sensori di monitoraggio continuo della glicemia.
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Valentina Danesi 29 Novembre 2023
* ultima modifica il 29/11/2023

Il sensore per il diabete permettete il monitoraggio continuo dei livelli di glicemia nel sangue grazie a un sottilissimo ago impiantato sottocute che misura la concentrazione di glucosio nel liquido interstiziale, ovvero quella soluzione acquosa che circonda le cellule del tuo corpo. Ma perché dovresti utilizzare un sistema CGM, ovvero Continuous Glucose Monitoring, se soffri di diabete? Proviamo a capire meglio perché serve e come funziona questo sensore.

Iniziamo con il dire che non stiamo parlando di una malattia così semplice da gestire. Il diabete infatti è una patologia cronica che, se non viene tenuta sotto controllo, può avere conseguenze anche molto serie. Oltre a una diagnosi precoce, è importante monitorare constantemente la patologia e i suoi sintomi. Questo significa che se hai ricevuto una diagnosi di diabete, dovresti misurarti la glicemia almeno tre volte al giorno con il classico glucometro che prevede l'uso di un pungidito e di strisce reattive. Ma soprattutto per chi convive con questa patologia fin da una giovane età, un aiuto importante arriva dalla tecnologia: il sistema CGM, appunto.

Daremo una descrizione generica perché i modelli di sensori sono vari. In sostanza si tratta di una sorta di cerotto digitale, provvisto di un sensore sottocutaneo che si applica sulla parte posteriore del braccio. Questo dispositivo consente di verificare il livello della glicemia in qualsiasi momento della giornata semplicemente avvicinando il lettore. Non solo, spesso grazie ad apposite app la rilevazione dei valori può avvenire attraverso il tuo smartphone. Il sensore può rimanere impiantato per circa 14 giorni, dopo di che deve essere sostituito. La durata effettiva, però, dipende anche dal modello che si indossa.

I risultati che appaiono sullo schermo del tuo lettore possono essere condivisi in pochi minuti su quello del tuo medico di famiglia, in caso tu ne abbia bisogno.

Anche il sensore ha bisogno della prescrizione da parte del medico per poter essere acquistato: di norma è previsto per chi ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1 e per quei pazienti che devono monitorare la glicemia almeno quattro volte in un giorno. Ma questi parametri possono variare da regione a regione. Per chiunque altro ne volesse fare uso, dovrà rivolgersi a una farmacia e acquistarlo a pagamento.

Ti parlavamo poche righe fa anche di sistemi impiantabili sottocute. Che differenza c’è con i precedenti e come funzionano? In questo caso il sensore viene impiantato, appunto, sottocute durante una seduta in ambulatorio, con un’incisione di pochi millimetri. Il principale vantaggio è la durata superiore del dispositivo, che può rimanere nel tuo braccio fino a 180 giorni.

Questo oggetto invia impulsi a un trasmettitore che aggiorna l’app con i dati. È tutto quindi comodo ed automatico ma soprattutto sempre sotto controllo. Dopo aver ricevuto i dati dal trasmettitore, l’app consente di controllare in tempo reale la curva relativa all’andamento della glicemia nel tempo, e, sulla base delle impostazioni che tu hai scelto durante l’impostazione, emette suoni e vibrazioni differenti prima che i livelli di glucosio raggiungano valori troppo elevati o pericolosamente bassi.

Per quanto riguarda i pro e i contro di questi sitemi di monitoraggio della glicemia, possiamo far riferimento a un documento della Società Italiana di Diabetologia che dà il suo "pieno appoggio ad un uso maggiore di queste nuove tecnologie, in particolare nei pazienti che ne hanno maggiori vantaggi. Sono i pazienti con diabete di tipo 1, per le caratteristiche stesse della loro condizione, o quelli che praticano iniezioni multiple di insulina, ad essere i principali beneficiari di questo moderno tipo di monitoraggio, che ha dimostrato di ridurre il rischio di ipoglicemie e di aumentare il tempo che questi pazienti passano con un buon controllo metabolico durante la loro giornata".

Fonte| Società Italiana di Diabetologia

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.