Come l’editing genetico potrebbe debellare la malaria: la sperimentazione seguita da Crisanti

La malaria è una malattia trasmessa dalla zanzara anopheles, diffusa soprattutto nel continente africano. L’Oms stima 228 milioni di casi al mondo e oltre 400mila decessi. Modificando il Dna delle zanzare, si potrebbe condurre la specie all’estinzione e debellare così il morbo. Ma per ora le sperimentazioni sono state condotte solo in laboratorio.
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Giulia Dallagiovanna 15 Novembre 2020
* ultima modifica il 29/11/2020

Ti avevamo già accennato qualcosa rispetto alla possibilità di ridurre la diffusione della malaria grazie all'editing genetico. Ora proviamo a entrare un po' nel dettaglio di una eventualità che potrebbe davvero segnare una svolta per le popolazioni che vivono in aree dove è particolarmente presente la zanzara anopheles, che trasmette la malattiaNe ha parlato proprio il professor Andrea Crisanti, docente di microbiologia all'Università di Padova, in un'intervista a Fondazione Veronesi. Il virologo, che tu in questi mesi hai imparato a conoscere per altre ragioni, sta portando avanti un importante lavoro di ricerca assieme ai colleghi dell'Imperial College di Londra. Lo scopo delle sperimentazioni, riportate anche in tre studi pubblicati su Nature,  è quello di rendere sterile l'insetto in modo da destinarlo all'estinzione.

Secondo un report dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2018 erano 228 milioni i casi di malaria stimati a livello globale. Allo stesso tempo, si prevedevano circa 405mila decessi, di cui il 67% riguardava bambini al di sotto dei 5 anni di età. La quasi totalità dei contagi registrati e delle morti proveniva dal continente africano.

Il 67% dei decessi riguarda bambini al di sotto dei 5 anni

Questa purtroppo è anche una delle ragioni per cui nei Paesi Occidentali tendiamo un po' a dimenticarci di questa malattia che, neanche troppo tempo fa, era possibile contrarre anche da noi.

Cosa stanno provando a fare i ricercatori dell'Imperial College? Prima di tutto devi sapere che il tuo Dna tende ad alterarsi. Le cellule però provano a prevenire questa eventualità correndo ai ripari. È in questo frangente che rischiano di lasciarsi alle spalle degli errori, delle cicatrici. Ed è questa la ragione per cui tu invecchi oppure ti ammali. Fin qui tutto chiaro, ma come in tutte le regole esiste anche l'eccezione.

Dovrai così guardare ai gameti, ovvero le cellule germinali di uovo e spermatozoo, per i quali i processi di riparazione sono differenti: in questo campo è infatti molto importante non accumulare errori che si trasmetterebbero alle generazioni successive. "È un sistema di riparazione più raffinato – ha spiegato Crisanti, – che abbiamo utilizzato per il gene drive alterando un gene denominato ‘doublesex‘, coinvolto nella differenziazione delle femmine in tutti gli insetti. Questo gene si presenta in entrambi i cromosomi. Noi inseriamo un gene ‘forbice', ingegnerizzato per tagliare il gene doublesex. A questo punto scatta il meccanismo di riparazione, che copia il gene ingegnerizzato, rendendo infertile la zanzara femmina".

Quella di cui sta parlando il professore è la tecnica Cripr/Cas9, definita anche di "taglia e incolla genetico", che permette appunto di correggere eventuali errori nel genoma. Oppure di modificarlo in base alle necessità e alle possibilità.

Al momento le sperimentazioni sono state condotte solo in laboratorio, ma i ricercatori sono fiduciosi sulle possibilità di replicarle anche in natura. Certo, ci sono diverse questioni che vengono chiamate in causa. Prima di tutto: è etico modificare il Dna di una specie e condurla all'estinzione? E poi, quali conseguenze avrebbe questa operazione sulla biodiversità è l'ecosistema di quelle aree?

Fonti| Fondazione Veronesi; WHO

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