La primavera è uno di quei periodi dell’anno che tutti amano e non vedono l’ora che arrivi.

Le uniche a fare eccezione forse sono tutte quelle persone che appartengono alla fetta di popolazione che appena comincia la bella stagione è costretta a munirsi di fazzoletti e antistaminici a causa delle allergie che sbocciano insieme a piante e fiori.

Accanto ai dispositivi per tamponare il naso e farmici per cercare di tenere a bada gli starnuti, ogni soggetto allergico dovrebbe sempre tenere con sé anche un altro strumento. Sto parlando della mappa dei pollini.

Digitale e reperibile online sui siti ufficiali come quelli di Arpa, si tratta di un vero e proprio calendario con cui è possibile identificare i pollini a cui si è più sensibili e conoscere il periodo dell’anno in cui essi sono presenti nelle diverse regioni italiane. Leggerli e consultarli è semplicissimo: basta scorrere lungo i nomi dei pollini e capire, in basa alla legenda utilizzata, se in quella particolare giornata si rischia un'esposizione bassa, media o alta.

Qui sotto ti porto un esempio.

Ogni territorio ne possiede uno messo a punto dai Centri Nazionali di Aereobiologia o dalle Asl terrioriali e tutti i cittadini possono consultarlo anche in tempo reale. Per esempio la mattina, prima di uscire di casa, puoi consultare questo calendario in modo da avere dati aggiornati sulla pollinazione di quel determinato giorno e su cosa ti aspetta una volta uscito di casa.

Come può intuire, le mappe dei pollini sono estremamente utili a tutti coloro a causa di un’allergia ai pollini rischiano disturbi o patologie delle vie respiratorie come la rinite allergica o addirittura l’asma. Sono strumenti di prevenzione che aiutano a conoscere e a gestire meglio la propria allergia e a migliorare un po’ anche la qualità di vita.

Questi calendari servono tanto a noi cittadini-pazienti quanto ai medici a cui ci rivolgiamo in preda a reazioni allergiche da polline. Rappresentano infatti strumenti utili in fase di diagnosi, agevolando la relazione con la storia clinica di ciascun paziente e orientando così verso la corretta terapia farmacologica.

Fonte | Arpa Fvg