Come si cura l’osteomielite?

L’osteomielite è un’infezione delle ossa causata da diversi microrganismi, può colpire indistintamente tutto l’apparato osteo-articolare; esaminiamo insieme la condizione, perché è importante trattarla in modo adeguato e quali conseguenze può portare.
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2 Febbraio 2023 * ultima modifica il 02/02/2023

Prima dell’introduzione degli antibiotici il tasso di mortalità dell’osteomielite era molto alto. Stiamo infatti parlando di una grave infezione delle ossa e della cavità midollare. Proviamo a capire meglio di che si tratta.

Cos’è

Il termine osteomielite deriva dai sostantivi greci ostèon (osso) e myelòs (midollo), e sta ad indicare una grave infezione che riguarda per l’appunto le ossa e la cavità midollare. Questa infiammazione che coinvolge l’osso e l’apparato osteo-articolare può essere causata da diversi agenti patogeni che si diffondono attraverso il flusso sanguigno, o ad esempio quando si è vittima di una frattura ossea o in seguito a un intervento chirurgico.

I microrganismi causa di quest’infezione includono batteri piogeni, funghi e micobatteri, e il processo infiammatorio che ne deriva può essere acuto o cronico.

Prima dell’avvento della penicillina il trattamento per questo tipo di infezione consisteva in un intervento chirurgico di rimozione del tessuto infetto o danneggiato, lasciando che l’area interessata guarisse poi sostanzialmente da sé: questo causava un elevato tasso di mortalità a causa di sopraggiunta sepsi. Solamente con l’avvento degli antibiotici questo trend negativo subì un drastico calo, con molte più possibilità di guarigione, soprattutto se trattata tempestivamente.

Cause

La causa di osteomielite è, come abbiamo già detto, un’infezione causata dalla presenza di microrganismi. In condizioni normali, ossia di osso intatto e sano, quest’ultimo è resistente alle infezioni: l’osteomielite si manifesta quando i microrganismi vengono a contatto con l’osso che si trova in condizioni che minano la sua integrità.

Tra le condizioni che possono causare l’infezione possiamo elencare:

  • traumi;
  • ischemie;
  • una grande quantità di batteri nell’organismo (osteomielite ematogena);
  • presenza di dispositivi impiantati chirurgicamente a cui i microrganismi possono legarsi.

L’osteomielite ematogena, quindi causata da un elevato numero di batteri presenti ad esempio in infezioni di altre parti del corpo, è più frequente nei bambini dove le ossa più colpite sono quelle lunghe mentre negli adulti si riscontra maggiormente nelle vertebre.

L’osteomielite nei giovani è più spesso causata da traumi e interventi chirurgici, mentre nelle persone più anziane è correlata comunemente a infezioni causate da ulcerazioni cutanee o dalla presenza di impianti di protesi articolari. Anche il diabete è una causa significativa di osteomielite.

Sintomi

I sintomi di osteomielite varieranno in base alla causa scatenante. Possiamo comunque elencare:

  • sintomi locali come eritema, gonfiore o calore del sito infettato;
  • dolore;
  • febbre;
  • brividi;
  • perdita di peso;
  • stanchezza.

Se la sede dell’infezione è all’interno di un’articolazione, potrebbero presentarsi sintomi di artrite settica, come limitazione dei movimenti, dolore della zona alla pressione, gonfiore e arrossamento.

L’infezione all’osso può comportare un ridotto apporto di sangue allo stesso, provocando la morte delle sue cellule; quando l’infezione fuoriesce all’esterno dell’osso si può assistere alla formazione di ascessi nei tessuti molli adiacenti.

Diagnosi

La parte fondamentale nella diagnosi di osteomielite è composta dall’imaging, tramite radiografie, RM e scintigrafia con radionuclidi. La scintigrafia con radionuclidi permette di verificare la presenza di metastasi ossee o infezioni, ma è soprattutto la risonanza magnetica ad avere la più alta sensibilità per la diagnosi di osteomielite.

Verranno in ogni caso eseguiti esami del sangue con riscontro di aumento degli indici infiammatori.

Successivamente si può optare per una biopsia ossea, essenziale per stabilire le cause di osteomielite, e soprattutto per identificare l’agente patogeno da cui deriva l’infezione.

Trattamento

Il trattamento dell’osteomielite dipenderà dall’agente patogeno che ha causato l’infezione: occorrerà rilevare innanzitutto se si tratta di un’infezione monomicrobica o polimicrobica. La terapia sarà costituita principalmente da due tipologie di intervento, ossia il contenimento chirurgico e la somministrazione di antibiotici (o antimicotici nel caso di infezione causata da funghi). Con un trattamento precoce la prognosi è solitamente buona; tuttavia, soprattutto se l’organismo è compromesso, il tasso di recidiva può essere alto.

La chirurgia e il drenaggio sono essenziali per rimuovere il tessuto necrotico o in presenza di ascessi, in quanto gli antibiotici fanno più fatica ad agire in questi casi, pertanto l’asportazione chirurgica è fondamentale. Nei casi in cui siano le protesi articolari il veicolo e motivo di infezione, andranno ovviamente rimosse; nei casi più gravi di tessuto e osso intaccato da necrosi si può rischiare anche l’amputazione della parte, ad esempio se l’infezione riguarda un arto.

In linea di massima, anche con la possibilità di praticare la chirurgia, il trattamento principale sarà antibiotico, selezionato in base all’agente patogeno rilevato; solitamente la terapia negli adulti si prolunga per 4-8 settimane. In tutti i casi in cui la chirurgia non sia praticabile, la terapia sarà antibiotica prolungata, anche per diversi mesi.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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