Come usare la tecnologia durante l’infanzia: dieci regole da esperte ed esperti

Proibire la tecnologia è controproducente, ma anche concederla per troppe ore al giorno e senza regole è deleterio. Cosa dovrebbero dunque fare i genitori oggigiorno con i loro piccoli nativi digitali?
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Sara Polotti 10 Agosto 2023

Che la tecnologia non vada né demonizzata né divinizzata è ormai risaputo.

I bambini e le bambine di oggi sono più che nativi digitali e i loro genitori sono figli di epoche che li hanno resi estremamente abili nell'utilizzo delle tecnologie. La quotidianità non può più prescindere da esse, ed è sotto gli occhi di tutti.

Smartphone, tablet e internet sono quindi una questione educativa importante, che non è possibile soprassedere.

Ad aiutare i papà e le mamme a capire come bilanciare e dosare al meglio l'utilizzo della tecnologia arriva ora un nuovo decalogo stilato da dagli specialisti dell'Ospedale Bambino Gesù in collaborazione con Almaviva.

Un'ora al giorno, e mai come calmanti

Proibire del tutto la tecnologia nei primi anni di età di certo è controproducente, oltre che pressoché impossibile. Ma concederla troppo è molto pericoloso.

Dove sta dunque l'equilibrio? Nella misura.

Anche i bambini e le bambine hanno il diritto alla privacy: va ricordato, prima di postare sui social le loro foto

Secondo esperte ed esperti, lo smartphone non dovrebbe mai essere concesso prima dei 18 mesi, e mai come calmante. Non dovrebbe mai essere mostrato prima di dormire o mentre si mangia. E bisognerebbe sempre rispettare la privacy di bambini e bambine, le cui foto e i cui video pubblicati online resteranno nell'etere per sempre.

Ma non finisce qui. Ecco a cosa serve il vademecum, ed ecco chi e perché l'ha scritto.

Chi l'ha scritto

Questo Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi è stato stilato dagli specialisti e dalle specialiste dell'Ospedale Bambino Gesù in collaborazione con Almaviva nell'ambito del progetto "A scuola di… digitale" (che mette a disposizione anche numerosi video educazionali online).

I dieci punti vogliono insegnare alle famiglie a gestire con equilibrio l'utilizzo quotidiano della tecnologia, capendo esattamente come funzionino tutti i nuovi strumenti (tra cui ChatGPT e Metaverso) e sottolineando anche le conseguenze dell'eccesso di esposizione agli schermi. Soprattutto senza filtri e senza limiti.

Ecco dunque cosa recita il decalogo in questione:

  1. Niente schermi sotto i 18 mesi: per i bambini al di sotto dei 18 mesi è importante evitare gli schermi e incoraggiare al gioco fisico e l'esplorazione del mondo reale.
  2. Tra i 2 e i 6 anni: si può concedere un'ora al giorno, preferibilmente frazionata in 2 o più periodi di 20-30 minuti, per esplorare in modo creativo ed educativo le risorse digitali.
  3. Dai 6 anni in su: limitare ma non vietare, va stabilito un limite massimo di 2 ore al giorno di utilizzo, in modo da bilanciare il tempo online con lo sport, la lettura o lo studio.
  4. Una notte di sonno: va scoraggiato l'uso dei dispositivi digitali un'ora prima di andare a letto, per garantire un riposo sereno e di qualità.
  5. Lo smartphone non è un calmante: i dispositivi sono spesso utilizzati per tranquillizzare capricci o nervosismo; bisogna invece preferire alternative per gestire le emozioni, come gioco all'aperto o il disegno.
  6. Momenti preziosi in famiglia: dedicare i pasti e i momenti trascorsi in famiglia a conversazioni e attività condivise, evitando l'uso di smartphone e tablet.
  7. La gestione del tempo digitale: utilizzare le funzioni di gestione del tempo fornite dai produttori di smartphone per aiutare i ragazzi a regolare il tempo trascorso sui dispositivi.
  8. Protetti online: insegnare l'importanza di password sicure e di proteggere la loro privacy, ad esempio impostando i profili social in modalità privata e valutando chi li segue online.
  9. Educare alla sicurezza online: i genitori sono modelli per i figli, devono quindi fare attenzione ai dati e ai contenuti condivisi online, mostrando rispetto per la privacy anche dei bambini stessi.
  10. Una comunicazione aperta: mantenere un dialogo costruttivo, a partire da uno sforzo di conoscenza del mondo digitale, educando a un uso critico dei dispositivi.