Coronavirus in Italia: che cosa succede a chi viola la quarantena?

Per chi non rispetta la quarantena con sorveglianza attiva, prevista per le persone risultate positive o che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati, si può applicare l’articolo 630 del codice penale, secondo il quale chi non osserva un provvedimento dell’autorità rischia di essere punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro.
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Federico Turrisi 4 Marzo 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

Le misure prese per contenere la diffusione del nuovo coronavirus ti possono apparire eccessive, stravolgono le consuete attività quotidiane, ma vanno rispettate per il bene di tutti. Vivere in isolamento per molti giorni non è facile.

Lo sanno bene gli abitanti delle cosiddette zone rosse, che comprendono il territorio di dieci comuni del Basso Lodigiano e quello del paesino di Vo' Euganeo, ossia i due principali focolai del Nord Italia. Questi però rappresentano dei casi a parte, visto che qua non si parla di isolamento domiciliare, ma di un divieto imposto dalle autorità di entrare e uscire da intere aree circoscritte.

Diverso invece è l'isolamento di 14 giorni imposto perché si è risultati positivi al test per il coronavirus o perché si ha avuto un contatto stretto con casi confermati. A tal proposito, ti avevamo già spiegato la differenza tra quarantena obbligatoria e volontaria; ma a che cosa andresti incontro se dovessi violarla?

Che cosa dice la legge

Nell'ordinanza emanata dal Ministero della Salute e pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 febbraio, all'articolo 1 (comma 1) si legge: "È fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19".

Provvedimento ribadito anche nel decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6. Nei testi normativi appena citati manca però qualcosa, forse perché preparati in fretta e furia, data la situazione di emergenza: non si fa alcun riferimento alle sanzioni contro chi viene meno alle disposizioni emanate dalle autorità competenti, le quali "sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all'evolversi della situazione epidemiologica".

Attualmente, l'unico riferimento normativo è rappresentato dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. L'articolo recita così: "Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a duecentosei euro".

Il punto è che non si può certo definire questa una misura deterrente. L'articolo appena citato rientra infatti nella categoria dei reati meno gravi contemplati dal nostro ordinamento penale, per cui non è nemmeno prevista l'applicazione di misure cautelari personali (ovvero non è possibile procedere al fermo o all'arresto del trasgressore). Insomma, se sei positivo, scappi dalla quarantena e vieni sorpreso dalle autorità, devi solo pagare un'ammenda di 206 euro. Davvero poca roba, se l'obiettivo del legislatore è quello di tutelare la salute pubblica.

Rischi sanitari

Quando si parla di un'epidemia, di una malattia infettiva molto contagiosa, c'è poco da scherzare. Sottovalutare il pericolo è la cosa peggiore che tu possa fare, per te e per gli altri. Magari stai benissimo, non hai alcun sintomo e consideri inutile restare recluso in casa, però sei entrato in contatto con qualcuno che ha contratto il coronavirus. Per precauzione dovresti quindi rimanere in isolamento per 14 giorni.

Certo, magari sei giovane e apparentemente in salute, Covid-19 non ti spaventa affatto. Ma potresti a tua insaputa essere infetto e trasmettere il virus a persone anziane più fragili. Sappiamo che per loro le conseguenze di un eventuale contagio possono rivelarsi gravi, anche letali. Quindi oltre alla legge, entra in gioco il buon senso. Mettere in pericolo la salute altrui è veramente da persone sconsiderate. In una situazione come quella in cui si ritrovano al momento alcune regioni del Nord Italia c'è bisogno invece della collaborazione di tutti.

Fonte | Gazzetta Ufficiale

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