Coronavirus in Lombardia: oltre 40 i casi accertati, si può parlare di focolaio

Sono 39 i casi accertati in Lombardia, tanto che l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha parlato per la prima volta di “focolaio”. Sarebbero 2 in provincia di Pavia, 2 nel Cremonese e 35 nell’area di Codogno e del basso lodigiano.
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Simona Cardillo 22 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Aggiornamento ore 14:40: conferenza stampa Regione Lombardia

Si sono verificate altre infezioni, riferisce il presidente della Regione Attilio Fontana, ma per il momento sono tutte legate alla zona di Codogno e del lodigiano. Complessivamente il numero delle persone infettate è salito a 39 in Lombardia.

Si stanno attivando tutte le misure di contenimento e sicurezza, assicurano le autorità. "Possiamo dire che l'area è il centro di un focolaio", conferma Gallera, assessore al Welfare per la Lombardia. La notizia rassicurante è che tutti i casi accertati nella zona hanno avuto un contatto tra di loro e in particolare con il paziente 1, il 38enne di Castiglione d'Adda.

"Abbiamo screenato 259 tamponi ad oggi – aggiunge – abbiamo una capacità oraria di gestione dei tamponi che devono essere processati e controllati. Il 20 febbraio è stata ritrovata al suo domicilio una persona di 77 anni che è deceduta: era positiva al tampone postmortem. Non possiamo però essere sicuri che sia morta per il Covid-19". Si tratta del primo decesso in Lombardia ad ogni modo.

Ieri all'ospedale di Cremona si è individuato un altro caso accertato, una ragazza giovane di 38 anni. Era in ospedale da qualche giorno con la sintomatologia classica, febbre e affaticamento. Era entrata e uscita un paio di volte dal pronto soccorso, però. Aveva un collegamento con un lavoratore di Codogno, quindi di nuovo c'è un contratto stretto. Lavoravano entrambi per un'azienda cinese. La ragazza di Sesto ed Uniti si aggiunge al precedente caso positivo, residente nel comune di Pizzighettone.

"In queste ore stiamo procedendo a tamponi con tutte le persone, operatori sanitari e pazienti, che sono entrate in contatto con lei. Nel frattempo, stiamo ricostruendo i suoi contatti stretti", ha assicurato Gallera.

A Pavia altri due positivi, una pediatra e un medico di base di Pieve Porto Morone. La dottoressa  aveva fatto l'Rx a Codogno ed è quindi entrata in contatto la zona più colpita d'Italia. Entrambi hanno però ambulatori in altri comuni del basso lodigiano, come Guardamiglio e Chignolo Po. "Le misure assunte ieri stanno dando risultati molto positivi, perché la gente rimane al proprio domicilio", spiega Gallera. Il comune di Cremona ha chiuso le scuole e cancellato gli eventi all'aperto, come i festeggiamenti di Carnevale. A breve potrebbe farlo anche il comune di Pavia.

Ad oggi il 13% dei tamponi finora eseguito è risultato positivo.

"Stiamo seguendo la strada giusta", assicura Gallera. Confermata anche la collaborazione tra Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute e regione Lombardia per impedire e contenere la diffusione del contagio. "Nel giro di pochissime ore abbiamo messo in campo un controllo capillare e gigantesco, grazie a tutte le forze in campo", conclude l'assessore.

La regione Lombardia ha avanzato delle proposte per la valutazione del territorio dove sono stati trovati i nuovi contagi e l'applicazione dell'ordinanza emanata ieri.

Per quanto riguarda il paziente zero, quello da dove sarebbe partito il contagio, bisogna però aspettare ancora: serviranno più esami per la valutazione degli anticorpi e capire se abbia davvero avuto il Covid-19. Ad oggi il cognato di questa persona è positivo, ma non ha avuto contatto con altri, quindi rimane possibile che il contagio sia partito da lì. "Non escludiamo però le altre strade, stiamo cercando di capire chi ha manifestato il contagio tra i giorni 18 e 19 febbraio", spiega Gallera.

Il dirigente dell'assessorato Welfare, la dottoressa Gramegna, ha spiegato che saranno individuati percorsi alternativi e separati per i casi di coronavirus che arriveranno ai pronto soccorsi in ambulanza. Ti ricordo infatti che le raccomandazioni sono quelle di chiamare il 112 o il proprio medico curante, ma di non recarsi da soli al pronto soccorso, qualora ci fosse il dubbio.

"Per ora non ci sono motivazioni per adottare misure simili nel resto della regione", ha dichiarato l'assessore Gallera.

Si attende l'ok del governo per per trasferire le persone infette nell'ospedale militare di Baggio, a Milano, o Piacenza.

Notizia delle 12:30 di sabato 22 febbraio

La situazione coronavirus nel Nord Italia sta cambiando di ora in ora. Era di ieri mattina la conferma ufficiale del primo caso positivo a Codogno (Lodi), oggi i contagiati sarebbero circa una quarantina, nei territori lombardi e veneti. E ci sono purtroppo anche due vittime: un uomo a Padova e una donna in Lombardia.

In programma oggi una conferenza stampa alla Regione Lombardia con gli ultimi aggiornamenti.

La conferenza stampa che era inizialmente prevista per le 12:30 ed è stata poi rimandata perché è in corso un vertice in Regione Lombardia tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e gli assessori regionali Gallera (Welfare) e Foroni (Territorio e Protezione civile).

Fonti| Regione Lombardia; Ansa

(Modificato da Giulia Dallagiovanna il 22-2-2020)

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