Sono stabili le condizioni dei coniugi cinesi ricoverati all'Istituto Spallanzani di Roma. Come ormai saprai, i due provengono da Wuhan, la città della provincia di Hubei, focolaio del nuovo Coronavirus. Sono stati trasportati in ambulanza nella struttura romana il 29 gennaio, quando entrambi mostravano i sintomi tipici dell'infezione, e il giorno successivo è stato confermato: avevano contratto la malattia. Proprio ieri le loro condizioni si sono aggravate ed è subentrata l'insufficienza respiratoria tipica del 2019-nCoV, per cui l'uomo e la donna hanno avuto bisogno di un supporto respiratorio in terapia intensiva. I medici hanno quindi deciso di ricorrere a terapie sperimentali che sono già in corso di studi in altre strutture che accolgono i contagiati dalla nuova epidemia, in particolare in quelle di Pechino e nell'Istituto di Virologia di Wuhan.
Due sono i farmaci presi in considerazione per provare a bloccare la replicazione del virus, rendendolo meno pericoloso e arrivando possibilmente a sconfiggerlo: il lopinavir/ritonavir e il remdesivir.
Il primo prodotto è l'unione tra due molecole antivirali e viene spesso prescritto a chi è affetto da HIV e serve proprio a tenere a bada l'agente patogeno in modo che non provochi ulteriori danni. Era stato arruolato già al tempo della SARS e in uno studio pubblicato su The Lancet vengono riportati i benefici che erano stati ottenuti ai tempi di quell'epidemia e ne viene suggerito l'uso contro il Coronavirus, in quando membri della stessa famiglia.
Il secondo invece è più nuovo ed è stato sperimentato con successo contro il virus Ebola, in Congo. Sembra sia potenzialmente attivo anche per l'infezione da 2019-nCoV ed è già stato pubblicato un articolo su Cell Research in cui i ricercatori cinesi sostengono di aver ottenuto buoni risultati, sebbene al momento solo in vitro. Viene ora somministrato presso lo Spallanzani, e solo su questi due pazienti, dopo aver ottenuto la disponibilità dall'azienda farmaceutica che lo produce grazie alal collaborazione tra l'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco), le dogane e il ministero della Salute.
Fai attenzione, però: si tratta di terapie sperimentali, come ti ho anticipato all'inizio. Non è stata quindi trovata nessuna cura contro il Coronavirus, per il momento, ma sono solo stati ipotizzati nuovi approcci sulla base di studi e ricerche preliminari.
Per quanto riguarda le altre 39 persone che si trovavano sotto osservazione, 13 delle quali avevano viaggiato sul pullman a stretto contatto con i turisti malati, ne sono state dimesse 32 poiché sono risultate negative ai test. Per quattro invece sono ancora in corso tutti gli accertamenti clinici del caso e infine 5 dovranno rimanere in ospedale, ma per altri problemi di salute in quanto anche nel loro caso il referto degli esami non ha mostrato traccia di infezione.
E allo Spallanzani è stato trasportato anche l'italiano rientrato da Wuhan con il volo militare e che si trovava in quarantena nella cittadella militare di Cecchignola, nella Capitale, assieme agli altri 55 passeggeri rimpatriati assieme a lui. Per ora si tratta dell'unico caso sospetto del gruppo.
Fonte| Istituto Spallanzani