Il Covi-19 è l'infezione provocata dal nuovo Coronavirus. Ma affinché si possa parlare di malattia vera e propria, dovrai avvertire i sintomi tipici. Nei casi meno gravi, si tratterà di qualche starnuto, tosse e magari un po' di febbre. In molti lamentano anche l'incapacità di percepire odori e sapori. Ma per chi versa nelle condizioni più serie, la temperatura rimane alta per giorni e soprattutto può insorgere la polmonite interstiziale bilaterale, che provoca insufficienza respiratoria. Ora si è scoperto che quest'ultimo passaggio si suddivide in due fasi, anche se piuttosto rapide.
All'inizio infatti la necessità di ossigeno da parte del paziente è medio-bassa, mentre in un secondo momento interviene una sindrome infiammatoria che fa precipitare la situazione. Lo ha spiegato Raffaele Bruno, direttore dell'unità operativa complessa del Policlinico San Matteo di Pavia, sottolineando che si tratta di un'informazione davvero importante.
Ora infatti si potrà capire meglio come approcciare chi viene ricoverato in ospedale e quali siano le migliori strategie terapeutiche. Tra le nuove, il professor Bruno segnala in particolare i farmaci per l'artrite reumatoide che a Napoli hanno già dato buoni risultati. "Ora un po’ tutti stiamo cercando di capire che ruolo può avere. È il vantaggio di avere una comunità scientifica globalizzata", ha aggiunto.
Raffaele Bruno è il medico che, tra gli altri, ha curato anche il paziente uno italiano, ovvero il 38enne di Codogno che per primo è risultato positivo al tampone. Dopo settimane trascorse in rianimazione, ora finalmente respira in autonomia ed è uscito dalla terapia intensiva.
Fonte| AdnKronos Salute