Annalisa schiacciata tra due uomini a una sfilata: cos’è il manspreading e perché non riguarda solo il modo in cui ci si siede?

Il manspreading è si riferisce a quando un uomo si siede con le gambe divaricate in uno spazio pubblico in un modo che invade lo spazio degli altri. Città come New York e Madrid hanno affrontato questo fenomeno e hanno introdotto una segnaletica ad hoc sui mezzi pubblici, perché questo costume non è solo poco rispettoso, ma carico di una cultura di genere maschilista.
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Valentina Rorato 27 Febbraio 2024

Hanno fatto il giro del web le immagini di Annalisa, alla Milano Fashion Week, mentre durante una sfilata si è trovata seduta, forse si può osare dire “schiacciata, tra l’attore Michele Morrone e il modello Alton Mason. Si è creata una situazione. Morrone e Mason, infatti, si sono accomodati con le gambe fino a invadere lo spazio della cantante e sono stati accusati di “manspreading”. Annalisa, ospite a Viva Radio2 da Fiorello, ha voluto precisare, però, che non si è mai sentita a disagio e che, anzi, Morrone ha cercato di farle più spazio possibile.

Che cos’è il manspreading?

Manspreading è un termine gergale che indica il classico modo di un uomo di sedersi con le gambe divaricate in un luogo pubblico, monopolizzando lo spazio attorno a sé. Invece di sedersi con le ginocchia chiuse e posizionate direttamente davanti, il manspreading comporta l'allargamento dello spazio tra le cosce per formare un'ampia V. E’ generalmente associato a luoghi con spazio limitato, come i posti nelle metropolitane, sui mezzi pubblici o sulle panchine. É un’abitudine sgradevole e poco rispettosa, che suscita reazioni di sdegno un po’ in tutto il modo, in particolare tra i pendolari, spesso arrabbiati perché soffrono per la mancanza di spazio per le gambe.

Da dove nasce il termine?

Il termine manspreading circola sui social media dal 2008 e fa parte Urban Dictionary dal 2010. Tuttavia, questa parola si è diffusa davvero nell'autunno 2014 quando la New York Metropolitan Transportation Authority (MTA) ha lanciato un'iniziativa anti-manspreading, una campagna per incoraggiare la cortesia nelle metropolitane. L’iniziativa è stata ripresa in molte città, tra cui a Madrid dal gruppo attivista  ‘Mujeres en lucha y madres estresada’ (‘Donne in lotta e madri stressate’), che però hanno sollevato un’altra questione, che non riguarda solo l’aspetto di “educazione”.

La campagna, infatti, è nata come una richiesta di maggior rispetto e si è trasformata in una questione di genere: lo spazio che gli uomini occupano in un luogo pubblico, quindi invadendo fisicamente l’ambiente senza curarsi degli altri, è rappresentativo dello spazio che gli uomini occupano in società. Ecco perché le attiviste spagnole hanno lanciato lo slogan: "Non lasciare che gli uomini invadano il tuo spazio: né in metro, né nella vita”.

Per molti occupare più spazio con le gambe non è un gioco di potere o un atto di aggressione sessuale, ma una necessità biologica per sentirsi a proprio agio. I sociologi ritengono, al contrario, che il manspreading possa segnalare dominio e attrattiva, perché simbolo di una presunta virilità. E, comunque, quando accanto si siede una donna è una vera e propria aggressione fisica. E, nella maggior parte dei casi, nasconde un atteggiamento supponente e la volontà di creare disagio, anche solo per sottolineare la propria mascolinità.