Cos’è la chirurgia refrattiva? Lo spiega il dottor Buratto, tra i massimi esperti mondiali

Porti gli occhiali? Ti piacerebbe allora sapere che grazie alla chirurgia refrattiva, con un intervento laser semplice e indolore e che dura solo pochi minuti puoi correggere difetti visivi come miopia, astigmatismo e ipermetropia. E se sei un po’ avanti con gli anni, sappi che anche per patologie visive legate all’età, come la cataratta, oggi è possibile intervenire.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Angelica Giambelluca 11 Marzo 2020
* ultima modifica il 23/06/2020
Intervista al Dott. Lucio Buratto fondatore del Centro Ambrosiano Oftalmico e direttore scientifico delle cliniche Neovision di Milano

Ti sembra un sogno? No è la realtà. Parliamo di interventi che negli ultimi anni si sono evoluti, diventando sempre più precisi e prevedibili: il laser a femtosecondi, introdotto una quindicina di anni fa, ha segnato una rivoluzione nella chirurgia refrattiva, permettendo una precisione dell’intervento prima non possibile ed è impiegato anche, da circa 8 anni, nella chirurgia della cataratta. I cristallini artificiali di ultima generazione, che si impiantano negli interventi di cataratta (e, diversi, anche per le miopie elevate) hanno raggiunto un livello di perfezionamento tale da permettere di poter vedere da vicino, da lontano e a distanza intermedia.

In un mondo come quello di oggi, dove l’aspettativa di vita avanza e dove le persone cercano la qualità e il benessere psicofisico a qualsiasi età, vedere bene è fondamentale. Guardare il mondo senza dover indossare occhiali e lenti a contatto, per chi è abituato a portarli da sempre, è qualcosa di miracoloso: si può fare sport in libertà, si può andare al mare senza correre il rischio di non riuscire a ritrovare l’ombrellone, si può vivere la vita al meglio delle possibilità.

Del potenziale della chirurgia refrattiva e della chirurgia della cataratta ne abbiamo parlato con il dottor Lucio Buratto, fondatore del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano e tra i massimi esperti mondiali nella cura delle patologie oculari, nella chirurgia del segmento anteriore dell’occhio e nella correzione dei difetti visivi.

Il dottor Lucio Buratto

Nel 1989, il dottor Lucio Buratto ha utilizzato, primo assoluto a livello internazionale, il laser ad eccimeri intrastromale per il trattamento della miopia elevata (tecnica ora chiamata LASIK). Nel 1992 ha poi introdotto in Italia le nuove tecniche di chirurgia della cataratta senza sutura

Dottor Buratto, quali sono le tecniche più impiegato per la correzione dei difetti visivi?

Quando parliamo di difetti visivi ci riferiamo alla miopia (la difficoltà di vedere da lontano), l’ipermetropia (la difficoltà a vedere da lontano e da vicino) e l’astigmatismo che comporta una vista sfocata. In tutti questi casi, quasi sempre il responsabile del problema di vista è la forma della superficie corneale che o è troppo curva, oppure troppo ovale. Per correggere questi difetti visivi si impiega quindi il laser (a eccimeri o a femtosecondi) che modifica la cornea in modo diverso secondo il difetto da correggere.

Ad oggi esistono tre tecniche laser per la correzione dei difetti visivi:

  • PRK: questa tecnica è stata la prima ad essere utilizzata con il laser a eccimeri e ancora oggi è impiegata, seppure non frequentemente, per certe tipologie di pazienti. Con la PRK si modifica la curvatura della cornea per poter correggere il difetto visivo tramite ablazione (vaporizzazione) della superficie corneale, dopo aver rimosso le cellule che la ricoprono.  È adatta ai pazienti giovani con difetti lievi.
  •  LASIK: è simile alla PRK, solo che in questo caso, per poter correggere il difetto visivo, si solleva un sottile lembo di cornea, dopo aver attivato uno strumento a lama chiamato microcheratomo (che oggi utilizzano pochi centri in Italia) o tramite il laser a femtosecondi che oggi usano praticamente tutti i maggiori centri e con risultati straordinari. Al termine dell’intervento il lembo corneale viene riposizionato e aderisce alla superficie spontaneamente, non c’è bisogno di punti di sutura.
  • SMILE (Small Incision Lenticule Extraction). È la più recente delle tre tecniche e si esegue solo con il laser a femtosecondi. Questo laser scolpisce direttamente sulla cornea, con una precisione estrema, una piccola porzione di tessuto a forma di lenticolo. La rimozione di questo lenticolo modifica la curvatura della cornea, correggendo il difetto visivo.

Queste tecniche sono tutte efficaci?

Sì, queste tecniche sono efficaci e sono indicate a seconda dell’entità del difetto visivo e dello spessore della cornea, ma si valutano anche altri parametri come l’età, la presenza di altre patologie oculari, e così via.

Per capire quale tecnica applicare occorre sottoporsi a una visita medica approfondita, durante la quale si svolgono tutti gli esami diagnostici per capire che soluzione adottare. Tutte queste tecniche permettono di tornare a casa subito dopo l'intervento e si inizia a recuperare la vista già a poche ore dal trattamento (per la PRK ci vogliono 2-3 giorni).  Sono tutti interventi indolore perché si somministrano gocce di collirio anestetico: il paziente non sente nulla e in pochi minuti è fuori dalla sala operatoria. Si fanno decine di migliaia di interventi di questo tipo nel nostro paese ogni anno.

Quali sono oggi le innovazioni in campo per la chirurgia refrattiva?

Ogni giorno ci sono innovazioni nella chirurgia refrattiva. Una volta le novità arrivavano una volta all’anno, oggi invece assistiamo quasi quotidianamente a nuovi approcci e metodologie per ottimizzare la chirurgia refrattiva. Un esempio sono gli strumenti diagnostici utili per misurare esaminare l’occhio e poter fare diagnosi precise. Oggi questi strumenti sono talmente sofisticati da permetterci di avere informazioni con una precisione mai vista prima. Il laser a femtosecondi, ad esempio, ha permesso di rendere l’intervento ancora più sicuro, preciso e veloce. Noi lo usiamo dal 2003 e nei primi anni il laser impiegava tre o quattro minuti per portare a termine il trattamento: oggi ci mette 30 secondi.

Il laser a femtosecondi è impiegato oggi nella tecnica LASIK per ottenere il lembo da sollevare per correggere la forma della cornea e quindi il difetto visivo. Un tempo si usava solo il microcheratomo  (e qualche struttura ancora oggi lo usa) uno strumento a lama  che dava non pochi problemi: ogni giorno non sapevi se avresti potuto operare, perché poteva avere dei malfunzionamenti, oltre al fatto che il paziente, vedendo la lama, poteva entrare in agitazione.  Oggi con il laser a femtosecondi gli interventi non solo sono più veloci ma sono anche più sicuri e precisi. E creano meno agitazione nei pazienti.

Qual è il segreto per avere un intervento laser efficace?

I laser, così come tutti gli strumenti con cui lavoriamo ogni giorno, vanno curati a mantenuti costantemente. Sono strumenti di altissima precisione e molto delicati, per cui vanno monitorati e aggiornati con costanza. Detto questo, per fare in modo che l’intervento di chirurgia refrattiva sia efficace, occorrono sostanzialmente tre condizioni:

  • Ottenere una buona diagnosi preoperatoria
  • Poter contare su una buona tecnologia
  • Mettersi nelle mani di un chirurgo esperto

Il laser a femtosecondi ha reso l’intervento ancora più preciso e veloce. Noi lo usiamo dal 2003 e nei primi anni il laser impiegava tre o quattro minuti per portare a termine il trattamento: oggi ci mette 30 secondi.

Quante persone decidono di sottoporsi alla chirurgia refrattiva in Italia?

Ogni anno si eseguono circa 100.000 interventi di chirurgia refrattiva laser, ma è un numero stabile, non è cresciuto negli ultimi anni.  Questo perché, nonostante la capillare informazione su questo tipo di chirurgia, permane ancora tanta diffidenza e paura. Non dimentichiamoci che questo è un intervento d’elezione, non è obbligatorio: chi porta gli occhiali da una vita può continuare a portarli, anche se può avere fastidio a doverli indossare sempre o trovare limitazioni nel fare sport e altre attività, ma  non è obbligato a sottoporsi a un intervento, come invece potrebbe essere il caso della chirurgia per la cataratta.

Per cui, sebbene la qualità di questi interventi sia ottima, oggi una persona ci pensa molto prima di sottoporsi a un trattamento laser per correggere i difetti visivi. Anche il costo può incidere sulla scelta di operarsi: a seconda della tecnica e della struttura scelta, il prezzo può variare tra i 1000€ e i 4000€ a occhio.

Il laser si può utilizzare per tutti i difetti visivi, anche chi ci vede veramente poco?

In caso di miopie elevate (8-10-15-20 diottrie), il laser non può essere impiegato. In questo caso si impiantano delle lenti artificiali che si posizionano di fronte al cristallino (la lente naturale del nostro occhio) permettendo così di correggere il difetto visivo. Utilizzando entrambe le tecniche, lenti intraoculari e chirurgia refrattiva, è possibile correggere anche difetti visivi associati alla miopia, come l’astigmatismo. Ad esempio, se un paziente ha 20 diottrie di miopia e 5 di astigmatismo, si potrà correggere la miopia elevata con la lente e, inseguito, applicare il laser sulla cornea per correggere l’astigmatismo.

Anche in questo caso, come per gli interventi laser, il numero di trattamenti non aumenta?

Al contrario, per questo tipo di intervento c’è una grande richiesta. Se ne eseguono circa 10.000 all’anno, ma aumentano in continuazione. La spiegazione è semplice: una persona con un difetto visivo lieve, da correggere con il laser, può anche decidere di tenersi gli occhiali. Ma chi ha un difetto visivo molto elevato è quasi alla disperazione: gli occhiali nel suo caso sono quasi una protesi, uno strumento senza il quale si sentono praticamente ciechi. In questi casi, quindi, l’idea di poter riacquistare la vista e non dover usare più gli occhiali è molto allettante.

Per quanto riguarda invece la cataratta, quali passi avanti si sono fatti?

La cataratta, al contrario dei difetti visivi di cui abbiamo parlato fino ad adesso, è una patologia che può interessare tutti e che insorge con l’avanzare dell’età. In pratica dopo i 60 anni il nostro cristallino naturale inizia a deteriorarsi e si opacizza, facendo quindi diminuire la qualità della vista: si è più sensibili alla luce, si vede meno di notte, si fa fatica a leggere, a guidare e a identificare i colori.  La cataratta va operata, non ci sono altre alternative. Gli occhiali possono servire nelle fasi iniziali, ma parliamo di un disturbo che peggiora e progredisce per cui, presto o tardi, occorre intervenire chirurgicamente.

Negli ultimi anni è stata sviluppata la tecnica di femtocataratta che implica l’utilizzo del laser a femtosecondi nell'intervento: per incidere la cornea, per incidere la capsula anteriore che contiene il cristallino da asportare e per frantumare il cristallino naturale, ormai opacizzato. Con una sonda a ultrasuoni si aspira poi il cristallino frantumato (la cataratta) e, in seguito, si inserisce la lente artificiale. Un intervento veloce, preciso e indolore. Ma l’elemento più straordinario è la lente che viene impiantata: oggi è possibile inserire lenti di ultima generazione che permettono di vedere bene a tutte le distanze, da vicino e da lontano. E permettono anche di correggere difetti visivi preesistenti e l’eventuale presbiopia.

Ma l’innovazione per la cataratta ha riguardato anche tutta la strumentazione diagnostica utile per calcolare la lente da impiantare: una volta si usavano biometri a contatto con ultrasuoni per questo, ora invece si usano biometri non a contatto e di alta precisione.

È possibile fare questo tipo di intervento in ospedale?

In ospedale ci si può operare di cataratta, certamente, solo che in questo caso viene impiantata una lente standard, monofocale, che permette di vedere solo ad una distanza. Se invece si vuole impiantare una lente multifocale come quelle di cui abbiamo appena parlato, occorre rivolgersi a strutture private. E in questo caso, al momento, il trattamento al momento non è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.

Quanti interventi di cataratta si fanno ogni anno?

In Italia ogni anno si fanno circa 600.000 interventi di cataratta di cui il 10% si esegue nelle strutture private con l’impianto di lenti ad alta tecnologia, come le lenti multifocali di cui le ho parlato. Come per le alte miopie con lenti artificiali, anche per questo tipo di intervento con lente multifocale c’è molta richiesta, soprattutto perché si riesce a personalizzare il risultato visivo soddisfacendo maggiormente le esigenze delle persone.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.