Cuore più sano se sostituisci le proteine ​​animali con quelle vegetali a cena

Hai mai pensato a come sono organizzati i tuoi pasti? E’ molto importante fare attenzione prima di tutto a quello che mangi, ma anche agli orari in cui mangi alcuni cibi. Perché? Secondo un nuovo studio, la tua salute e la prevenzione soprattutto della malattie cardiovascolari può dipendere proprio da questo.
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Valentina Rorato 1 Luglio 2021
* ultima modifica il 14/09/2021

Le persone che mangiano troppi carboidrati raffinati e carni grasse a cena hanno un rischio maggiore di malattie cardiache rispetto a quelle che seguono una dieta simile a pranzo. È quanto emerge da uno studio pubblicato su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.  I ricercatori della Harbin Medical University in Cina hanno scoperto che sostituire le proteine animali a cena con le proteine vegetali potrebbe ridurre del 10% il rischio di alcune malattie cardiovascolari.

Dieta e prevenzione delle malattie cardiache

La quantità e la qualità della nostra dieta quotidiana svolgono un ruolo significativo sia nella prevenzione sia nel trattamento delle malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte al mondo, indipendentemente da razza, etnia o sesso.

È stato dimostrato che una dieta composta principalmente da carni lavorate, zuccheri aggiunti e grassi saturi aumenti significativamente i livelli di colesterolo e, di conseguenza, il rischio individuale di malattie cardiache. Ma non è tutto, perché una dieta che include una maggiore quantità di carboidrati integrali come verdure e cereali e una quantità ridotta di carne ha l’esatto effetto contrario, riducendo i rischi per cuore e arterie.

Orario dei pasti

Probabilmente molte delle cose appena dette sono note o comunque conosciute a una vasta platea, a questo devi aggiungere un’altra informazione nuova e importante: l’orario dei pasti fa la differenza. Pare, per esempio, che il rischio di obesità aumenti nelle persone che saltano la colazione, mangiano tardi e fanno pasti sostanziosi a cena. Questo elevato carico energetico nel corso della giornata è stato associato a una ridotta funzione sia del glucosio postprandiale sia dell'insulina, che può contribuire allo sviluppo della sindrome metabolica.

La qualità del cibo che un individuo mangia, così come l'ora in cui consuma questi pasti, può svolgere un ruolo nel determinare il rischio di malattie cardiovascolari. Per esaminare ulteriormente questa relazione, il gruppo di ricercatori della Harbin Medical University di Harbin, in Cina, ha studiato l'associazione di sottotipi di consumo di macronutrienti a cena rispetto a pranzo con la presenza di alcune malattie cardiovascolari.

È dunque emerso che il consumo eccessivo di carboidrati di bassa qualità, inclusi cereali raffinati, succhi di frutta, patate e altre verdure amidacee, nonché zuccheri aggiunti, insieme a proteine ​​di origine animale tra cui carne rossa non lavorata, carne lavorata, pollame, frutti di mare, latticini, e le uova, a cena, piuttosto che a pranzo, sono associate a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

Il motivo è semplice: l'orario dei pasti gioca un ruolo importante nella regolazione metabolica. Sostituire quindi le proteine animali della sera con proteine vegetali riduce il rischio sia di insufficienza cardiaca congestizia sia di ictus rispettivamente del 10% e del 12%. Vale la pena provare!

Fonte | Studio “Meal Timing of Subtypes of Macronutrients Consumption With Cardiovascular Diseases” pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism a Maggio 2021

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