Dal 2025 sui canali di Amsterdam ci saranno solo battelli elettrici

Svolta green della capitale olandese che annuncia l’addio al diesel per le sue imbarcazioni entro i prossimi cinque anni. Vorremmo dire lo stesso per un’altra città famosa in tutto il mondo per i suoi canali, ossia Venezia, la cui qualità dell’aria è però tra le peggiori in Italia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 29 Marzo 2020

Ti sarà capitato di andare almeno una volta nella vita ad Amsterdam. La capitale dei Paesi Bassi è celebre per molte cose: Van Gogh, i tulipani, i coffee shop. Ma prima di tutto è celebre per i suoi canali. Stiamo parlando di una città che è all'avanguardia in fatto di politiche ambientali, come dimostra anche il numero spropositato di biciclette che circolano per le sue strade. E non a caso Amsterdam ha trovato posto nella rubrica di Ohga "Green city".

Le acque dei suoi canali sono solcate da numerose barche turistiche, che ogni anno trasportano oltre 4 milioni di visitatori. Il 75% di queste è già a trazione elettrica, un dato più che positivo. Ma l'amministrazione di Amsterdam vuole ancora di più e ha annunciato un piano per dire addio definitivamente al diesel entro il 2025 ed avere così un parco natanti totalmente elettrico. Per raggiungere questo obiettivo è prevista la realizzazione lungo la rete di canali di 100 stazioni di ricarica, che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti.

A questo punto viene automatico fare un paragone con la nostra Venezia. Qua però la situazione non è delle migliori. Il capoluogo veneto è infatti alle prese con un annoso problema: l'inquinamento atmosferico. Secondo il rapporto Mal'aria 2019 realizzato da Legambiente, nel 2018 Venezia ha fatto registrare 139 giorni di sforamento per quanto riguarda i livelli di Pm10 e di ozono, classificandosi al quarto posto in Italia dietro a Brescia (150), Lodi (149) e Monza (140).

Non è finita qui. Una recente ricerca dell'università Ca' Foscari, che ha preso in esame i dati raccolti da una speciale apparecchiatura posizionata sul Canale della Giudecca, ha rilevato che il 9% delle nanoparticelle, con diametro inferiore a 0,1 micron (un decimillesimo di millimetro), sono dovute al traffico marittimo, e quindi agli scarichi delle imbarcazioni. Un fatto preoccupante, soprattutto se consideri che le nanoparticelle sono ancora più pericolose per la salute rispetto al Pm10 o al Pm2.5 perché sono in grado di penetrare più in profondità nell'apparato respiratorio. In conclusione, se possiamo dire che Amsterdam è sulla buona strada, dobbiamo sottolineare che a Venezia il lavoro da fare è ancora parecchio.