Dalle maratone sui libri di scuola alle pause ogni ora: sai quanto tempo dovresti dedicare allo studio senza compromettere la tua salute?

Come studiare restando in salute? Serve trovare il proprio equilibrio tra le ore da passare sui libri – per un massimo di 5-6 possibilmente – e una giusta dose di pause. Non bisogna poi sottovalutare i benefici per la concentrazione e la motivazione che derivano dallo sport e non ci si deve dimenticare di riposare.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Settembre 2022
* ultima modifica il 13/09/2022

La campanella è suonata e i ragazzi, alla vigilia del via alla serie di compiti, interrogazioni ed esami, tuttavia, si staranno chiedendo come poter arrivare a buoni voti e passare l’anno scolastico senza patemi.

Come, insomma, e quanto serve studiare ogni giorno. Senza, però, tralasciare la salute.

Quello che sta per arrivare sarà un anno accademico diverso: il primo di pura “convivenza” con Sars-Cov-2 che negli ultimi 24 mesi ha messo a soqquadro le nostre vite e il mondo stesso della scuola, falcidiandolo con chiusure e lezioni a distanza.

Oggi si torna a scuola con il solo obiettivo di restarci e per questo il Governo, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha messo a punto un piano strategico per garantire la sicurezza e la salute di studenti professori nell’arco dei prossimi mesi.

Alle soglie di un nuovo anno, però, quello tra “scuola e salute” è un binomio che prescinde dal Covid-19. Stabilire quante ore passare sui libri significa individuare il modo migliore per andare bene a scuola senza rischiare di incidere sulla propria salute.

So che può sembrarti strano ma questi due mondi non sono poi così lontani. “Studio” e “salute” sono interconnessi perché studiare poco non fa bene tanto quanto studiare troppo e in maniera esagerata.

Quanto tempo devi dedicare allo studio, quindi? Dipende. Il tempo da dedicare allo studio è inevitabilmente diverso per ciascuno di noi e varia a seconda di vari fattori come la motivazione e il livello di concentrazione, le conoscenze di base di una determinata materia o argomento e l’efficacia del metodo con sui si legge e impara.

Senza contare che anche la difficoltà e la complessità del tema da affrontare gioca un ruolo non indifferente.

Quello tra il giusto tempo investito sui libri e un comportamento scolastico sano è un equilibrio delicato ma imprescindibile per ogni studente.

Puoi intuire che dedicare poche ore allo studio è sicuramente poco utile. Si tratta poi di un atteggiamento che rischia di diventare anche una cattiva abitudine per la salute perché presentarsi impreparati a scuola può aumentare il senso di ansia e stress. Condizioni che verrebbero ulteriormente arricchite da condizioni psicologiche alterate nel caso in cui si fallisse l’esame o si portasse a casa un brutto voto.

Allo stesso tempo, però, anche studiare troppo potrebbe diventare controproducente. Il leopardiano “studio matto e disperatissimo” fatto di maratone sui libri e giornate tumulati in casa sono anch’essi elementi in grado di causare forte stress ed eccessivo affaticamento mentale, spesso poi responsabile di una brutta performance l’indomani.

Serve equilibrio, insomma. Ma come quantificarlo? Secondo diversi esperti è giusto sforzarsi e dedicare energie e fatica per raggiungere un obiettivo bilanciando però lo studio con il resto delle attività giornaliere, compresi lo sport e le attività motorie.

Una giornata di studio “standard” quindi dovrebbe prevedere più o meno 5-6 ore sui libri, divise tra mattina e pomeriggio e di certo non continuative.

Secondo la dottoressa Anna Ogliari, professoressa associata di Psicologia Clinica presso Università San Raffaele di Milano e Specialista in Psicologia clinica e Psicoterapeuta, ognuno di noi perde la concentrazione dopo 45 minuti e perciò è fondamentale concedersi una pausa di una decina di minuti almeno ogni ora per riuscire a restare sul pezzo in modo da restare performanti senza perdere tempo prezioso.

Vietato non fare pause, quindi, così come vietatissimo è non concedere il giusto spazio al sonno. Il risposo (soprattutto quello notturno) ha un ruolo determinante nel processo di memorizzazione delle informazioni apprese durante la fase di studio.

La professoressa Ogliari spiega, infatti, che esiste una correlazione tra la durata del sonno, alcune funzioni del corpo e la salute e che con meno ore di sonno si rischia infatti di danneggiare la memoria, la capacità di giudizio e l’apprendimento.

La privazione di sonno, come sai, è anche fonte di un aumento del rischio di depressione e senso di ansia che non fanno certo bene alla salute, specialmente se protratti nell’acro di un anno accademico.

Secondo un approfondimento curato dal Politecnico di Milano, oltre al mancato riposo ci sarebbero poi altre cattive abitudini di studio che potrebbero inficiare la tua salute:

  • Pensare che quanto si studia non serve e non interessa
  • Pensare che l’importante è perdere meno tempo possibile con lo studio
  • Non pianificare i tempi di studio pensando al tanto tempo a disposizione
  • Ritenere superflue le strategie di studio e di memoria
  • Studiare in presenza di fonti di distrazione
  • Pensare che tutto il materiale di studio abbia la stessa importanza
  • Continuare a studiare anche se la mente ormai è da un’altra parte
  • Fare una sgobbata, piuttosto che distribuire il lavoro nel tempo
  • Ripetersi ossessivamente la materia, anche dopo aver verificato che essa è sostanzialmente conosciuta
  • Assumere un atteggiamento passivo e abitudinario verso i compiti di apprendimento

Insomma: la giusta ricetta per andare bene a scuola, studiare e restare in salute? Trovare il proprio equilibrio tra le ore passate sui libri – per un massimo di 5-6 possibilmente – e una giusta dose di pause; non sottovalutare i benefici dello sport anche alla concentrazione e alla motivazione e non scordarsi di riposare.

Fonte | Università Vita-Salute San Raffaele; Politecnico di Milano

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