Mascherine solo in caso di raffreddore, sanificazione delle aule e ricambio dell’aria: ecco le misure per il ritorno a scuola di settembre

L’Istituto Superiore di Sanità ha delineato le linee guida per l’ano scolastico 2022-2023: niente più mascherine tra i banchi ma solo per chi ha il raffreddore, attenzione all’igiene delle mani e ricambio dell’aria nelle aule. Se la situazione epidemiologica peggiorasse naso e bocca coperti, distanziamento e pasti su turni.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Agosto 2022
* ultima modifica il 17/12/2022

Solo in caso di raffreddore, oppure se i ragazzi presentassero una sintomatologia respiratoria specifica che potrebbe anticipare l’infezione da Sars-CoV-2: altrimenti, il prossimo anno, a scuola non si dovranno utilizzare la mascherina.

Lo stabilisce l’ultimo documento con le nuove indicazioni per l’imminente rientro in classe di scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, i ministeri della Salute e dell’Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si tratta di un documento che mira a gestire il presente della scuola tenendo tuttavia – e per fortuna – un occhio vigile e pronto al futuro.

Da un lato infatti sono state messe sul tavolo tutta una serie di misure di prevenzione standard, che vanno dall’utilizzo delle mascherine al ricambio di aria (su cui però è già nata la polemica) fino alle sanificazioni costanti.

Oggi infatti la situazione epidemiologica resta sostenibile, grazie soprattutto, all’aumento progressivo della capillarità della vaccinazione e una variante Omicron 5 più contagiosa ma meno aggressiva.

Come hai avuto modo di vedere in questi mesi, però, non è possibile prevedere con certezza l’andamento della pandemia. Per questo il testo ha già previsto anche un’implementazione degli interventi, da modulare progressivamente in base all’aumento del rischio e al possibile cambiamento del quadro epidemiologico.

“Un doppio livello che consente al sistema un’adeguata preparazione e un’attivazione rapida delle misure al bisogno” hanno scritto gli esperti dell’Iss: bisogna essere pronti a tutto, questa volta per davvero.

Misure di prevenzione di base

Nell’attuale contesto pandemico, il ritorno a scuola sarà caratterizzato da una piccola grande novità, a cui peraltro ci siamo già abituati negli ultimi mesi: sempre meno mascherine.

Gli studenti, infatti, potranno sedersi al proprio banco o girare per gli istituti con naso e bocca liberi. Chiaramente questo vale per tutti coloro che “stanno bene” e che quindi non presentano alcun sintomo e nemmeno un raffreddore.

Se invece un ragazzo dovesse avere una sintomatologia compatibile con quella del Covid-19 (quindi tosse e raffreddore, vomito, diarrea, perdita di gusto e olfatto o febbre sopra i 37.5°C) o avesse esito positivo a un tampone ovviamente non potrà presentarsi a scuola.

La presenza a scuola resta consentita ma con una mascherina FFP2 su invece per gli studenti con sintomi respiratori di lieve entità “ed in buone condizioni generali che non presentano febbre”.

Questo perché, come sai, le infezioni respiratorie diverse dal Covid-19 sono diffuse in età scolare, specialmente con l’arrivo dell’inverno e delle basse temperature.

Secondo il documento, poi, dovranno indossare la mascherina anche il personale scolastico e tutti gli studenti a rischio di sviluppare l’infezione.

Le altre misure di sicurezza standard per il rientro a scuola prevedono:

  • Una frequente igiene delle mani
  • Una sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi di tutti gli ambienti condivisi e delle aule
  • Ricambi d’aria frequenti

L'aria pulita nelle classi

Su quest'ultimo punto resta però più di qualche dubbio. Il professor Giorgio Buonanno, spiegandoci come i sistemi di ventilazione meccanica controllata offrano un efficacissimo ricambio di aria all’interno di un luogo chiuso, ci aveva fatto capire come la ventilazione rappresenti uno degli strumenti di prevenzione migliori, al pari della vaccinazione.

L'ultimo Dpcm firmato dal premier Mario Draghi e dai ministri Bianchi e Speranza e pubblicato in questi giorni in Gazzetta Ufficiale, tuttavia, sembra puntare su alto. Quando parla di ricambio dell'aria, infatti, il testo non fa riferimento ai sistemi di ventilazione, "l'utilizzo dei suddetti dispositivi è di giovamento solo se comporta un miglioramento dell'aria indoor". si legge nel documento.

Che, invece, punta su un ricambio dell'aria ancora attraverso la sola apertura delle finestre: "È possibile, ad esempio, che la semplice ventilazione delle aule attraverso l'apertura delle finestre possa migliorare sensibilmente la qualita' dell'aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati all'interno, sia di virus e batteri rilasciati dagli occupanti".

Una scelta che, però, ha scatenato l'ira e le polemiche di insegnanti e presidi dal momento che si tratta un sistema evidentemente meno costoso ma potenzialmente insufficiente a garantire una buona qualità dell'aria indoor.

Possibili ulteriori misure

Presente e futuro. Il documento elaborato dall’Iss, come ti ho anticipato, ha individuato anche possibili ulteriori misure di prevenzione nel caso in cui la pandemia riprendesse vigore e il quadro epidemiologico si inasprisse nuovamente.

In uno scenario di questo tipo, per maniere il più possibile la scuola in presenza l’Istituto Superiore di Sanità ha previsto l’utilizzo delle mascherine (chirurgiche o FFP2) solo in posizione statica e dinamica.

Oltre a:

  • Un distanziamento di almeno 1 metro nei luoghi dove le condizioni logistiche e strutturali lo consentano
  • Nei momenti a rischio di aggregazione serviranno delle precauzioni mirate a contare il rischio contagio
  • Un aumento della frequenza dei processi di sanificazione periodica
  • Attività extracurriculari e laboratori gestiti attuando tutte le misure di prevenzione
  • La concessione di palestre/locali a terzi con obbligo di sanificazione
  • Pasti nelle mense su turni

Fonte | Istituto Superiore di Sanità 

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