De Magistris (Unione Popolare) a Ohga: “Con la Russia serve diplomazia, rigeneriamo il patrimonio ambientale e combattiamo l’ecomafia”

Tra i tanti partiti che correranno per le elezioni del 25 settembre, Unione Popolare è una delle forze politiche nuove, che ha dovuto raccogliere le firme necessarie per depositare il proprio simbolo. Per la rubrica “Che ambiente votiamo?” abbiamo chiesto al leader Luigi de Magistris di commentare le proposte green di questa nuova formazione.
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Rubrica a cura di Francesco Castagna
25 Agosto 2022
Intervista a Luigi de Magistris Leader di Unione Popolare

È tutto pronto (o quasi) per l'inizio di una campagna elettorale che partirà domani, 26 agosto, data ufficiale in cui cominceremo a vedere comizi, cartelloni e tribune elettorali. Depositati al Viminale i contrassegni elettorali e le liste con cui si presenteranno i partiti in corsa, le forze politiche si stanno già preparando per lo scontro istituzionale. Il dibattito però è già ampiamente iniziato da quando le forze politiche hanno presentato i programmi di coalizione e non.

"Tetto al prezzo del gas", "Ponte sullo stretto", "Rinnovabili", "Nucleare", sono temi che stanno comparendo sempre più nel dibattito pubblico, anche se secondo il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, ospite di La Corsa al Volo (programma di La7), "L'ambiente è sempre troppo laterale come tema", volendo dire che le tematiche ambientali vengono affrontate purtroppo sempre in chiave elettorale e non razionale.

Questo è il primo numero di "Che Ambiente votiamo?", la maratona green di Ohga per le elezioni del prossimo 25 settembre. In vista di una campagna elettorale molto breve ma intensa, il nostro obiettivo sarà quello di accompagnarti fino a quando metterai la tua X sul simbolo di un partito o di una coalizione.

Agosto ci ha regalato, oltre a un caldo insolito, liste impegnate nella scelta dei candidati della società civile, ma anche segreterie riunite ai tavoli per decidere quali nomi mettere in salvo nei collegi sicuri.

Poi c'è chi non è stato esente dalle condizioni elettorali, che obbligano i nuovi partiti a raccogliere il cosiddetto "quantum" delle firme, legato al numero di collegi plurinominali definiti dalla legge elettorale (il Rosatellum). Sono partiti che hanno come leader nomi già conosciuti agli elettori, ma che propongono una visione alternativa e rivista delle loro politiche, in base anche al tempo che stiamo vivendo.

Si presentano per la prima volta alle elezioni partiti come Unione Popolare di Luigi de Magistris (sintesi delle idee politiche di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, ManifestA e DeMa), ItalExit di Gianluigi Paragone, Italia sovrana e popolare di Marco Rizzo e Alternativa per l'Italia di Mario Adinolfi e Simone di Stefano.

Tutte liste che hanno dovuto raccogliere 36mila firme in una corsa contro il tempo e in un agosto dove le città sono vuote, perché sono tutti ancora in vacanza. Eppure ci sono riusciti e parteciperanno democraticamente alle prossime elezioni.

Proprio perché noi di Ohga crediamo fermamente nella partecipazione democratica e nell'importanza del voto, abbiamo deciso di cominciare questa rubrica intervistando uno dei neo-partiti che ce l'ha fatta: Unione Popolare. Per questo motivo, abbiamo sentito il leader Luigi de Magistris e insieme a lui abbiamo parlato delle proposte green nel programma di UP.

De Magistris, siete notoriamente contrari al nucleare e lo avete ribadito in più occasioni, qual è quindi la vostra strategia sulle rinnovabili?

Siamo l'unica coalizione che non ha solo un programma alternativo e radicale rispetto agli ulti 20-30 anni, ma cammina su persone credibili. Chi in passato è sempre stato a favore degli inceneritori, del nucleare e dei combustibili fossili ora si riscopre promotore delle rinnovabili. Noi coniughiamo un programma chiaro, accompagnato a storie ed esperienze di governo che sono state sempre a favore delle rinnovabili.

La nostra idea è che si debbano totalmente cambiare le politiche energetiche, ambientali e industriali del nostro Paese. Puntare sull'economia circolare, che potrebbe essere fortissima in Italia, cioè quella fatta di autosufficienza energetica, e sull'energia solare in maniera totalmente diffusiva in tutte le strutture pubbliche del nostro Paese, per poi passare a delle politiche di forte incentivazione per le attività private, sia residenziali che imprenditoriali.

C'è poi un eolico che va utilizzato in maniera diversa da come si è fatto finora, ovvero non distruggendo il nostro suolo e il nostro patrimonio ambientale, ma creando parchi eolici e luoghi idonei di produzione dell'energia senza impattare sull'ambiente.

In effetti nel vostro programma proponete una legge che azzeri progressivamente l'utilizzo del suolo. Come si realizzano entrambe le cose se è noto che le energie rinnovabili ne richiedono un utilizzo non indifferente?

Si può fare in maniera intelligente, andando a non intaccare il suolo che può essere utilizzato per l'agricoltura e la tutela della biodiversità.

Si devono creare parchi eolici idonei e realizzare strutture in grado di trattenere calore ed energia. Se tutte le nostre strutture pubbliche fossero dotate di autosufficienza solare allora faremmo un passo notevole verso una giusta transizione energetica. Ovviamente questo richiede del tempo. Poi ci sono anche altri tipi di energia rinnovabile, l'Italia in questo senso è ricchissima di possibilità, come ad esempio il geotermico.

Cosa ne pensate dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas nel Mediterraneo, siete favorevoli o no?

Assolutamente no, perché di petrolio questo Paese ha già dato. Abbiamo visto la distruzione e l'inganno che ci sono stati in Basilicata, dove hanno cercato di comprare un popolo con le royalties del petrolio e, nel frattempo, hanno distrutto intere aree molto fertili.

Noi abbiamo la possibilità di creare energia senza sfruttare i giacimenti che abbiamo nel nostro Paese, nazionalizzandola e restituendola come bene comune ai cittadini.

E sugli accordi sul gas? Qual è la vostra posizione?

Io dico che andrebbe ribaltata la narrazione che è stata fatta fino ad ora. Come Italia non possiamo permetterci di ignorare a prescindere una soluzione diplomatica per il conflitto russo-ucraino. Noi in questo momento non possiamo fare a meno del gas russo, sono bugie quelle che racconta il governo. Non è vero che sono stati raggiunti i livelli adeguati di stoccaggio di gas per l'inverno.

Ma quindi siete contrari a firmare nuovi accordi?

Noi siamo dell'idea che diversificare serva, ma nel breve termine. L'Italia deve rendersi un Paese fondamentale per fare una scelta coraggiosa: ridiscutere con la Russia e smetterla di essere subalterni, in quanto Unione Europea, agli Stati Uniti.  Putin utilizzerà sicuramente in autunno l'arma del gas e dell'energia, provando a mettere in difficoltà Germania e Italia. Il nostro Paese è psicologicamente fragile e la Russia lo sa.

Poi bisogna dire chiaramente anche una cosa importante: mentre i partiti si riempiono la bocca di politiche ambientali, nei giorni scorsi hanno autorizzato complessivamente l'apertura di altre sei centrali a carbone e l'eliminazione dei vincoli alle emissioni in atmosfera, rendendosi di fatto i primi responsabili del cambiamento climatico.

Cosa ne pensa degli inceneritori, in tema di rifiuti?

La scelta di realizzare un inceneritore è politica. Per affrontare il ciclo dei rifiuti in maniera differente ci vuole coraggio e io l'ho dimostrato durante il mio secondo governo a Napoli. In molti chiedevano un ulteriore inceneritore, che poi non è servito e non c'è stata nessuna emergenza rifiuti.

Sul nucleare?

Non mi convince il fatto che, pur non essendo uno scienziato, esista un nucleare pulito. Sicuramente il nucleare di oggi è diverso da quello di Chernobyl, ma c'è sempre un tema che non è stato mai chiarito, ovvero dove vanno le scorie. In più aggiungiamo il fatto che l'Italia purtroppo, per colpa delle mafie, è diventata una pattumiera di scorie radioattive in alcune parti d'Italia.

A proposito di mafie, lei ha un passato da magistrato, come vorrebbe intervenire per contrastare l'ecomafia e l'abusivismo edilizio?

Qui bisogna essere molto rigorosi, ultimamente le regioni hanno messo in campo una serie di attività derogatorie rispetto ai piani urbanistici, che hanno tutelato quella parte di paesaggio che ancora non era stato massacrato negli anni '70. Noi dobbiamo garantire il paesaggio, si può realizzare laddove possibile un'edilizia sociale.

Nel programma viene affrontato il tema del riuso e della manutenzione del patrimonio esistente. Me ne può parlare?

È sicuramente uno dei nostri temi principali. Bisogna fare un lavoro enorme e alternativo alla svendita del patrimonio immobiliare ed è quello della sua sistemazione, valorizzazione, rigenerazione e manutenzione. Facendo questo vorremmo arrivare a garantire il diritto alla casa, che è un diritto negato a tantissimi italiani giovani, single o in coppia che si vogliono sposare e che sono senza casa. Sarebbe anche una soluzione per evitare il più possibile il consumo di nuovo suolo, ma purtroppo attualmente o gli immobili sono affidati a privati che lo hanno abbandonato o al pubblico che non lo cura più.

  1. Nel vostro programma proponete di istituire un Garante dei Diritti degli animali, cosa dovrebbe fare questa figura?

Noi abbiamo bisogno di curare le fragilità del nostro Paese. Tra queste c'è anche la cura degli esseri viventi a cominciare dagli animali. Nel nostro Paese non c'è una tutela efficace e forte degli animali, basta vedere anche quello che accade in estate, quando si è verificato un abbandono di massa di cuccioli di cani che erano stati acquistati durante la pandemia. Noi dobbiamo mettere al centro la persona, la natura e gli esseri viventi. La figura del garante è fondamentale per dare forza al tema del rispetto degli animali e per sensibilizzare il Paese a ogni tipo di diritto.

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