La quantità di zucchero che si dovrebbe assumere ammonta giornalmente da 6 sino ad un massimo di 9 cucchiaini al giorno, per un massimo di 150 kcal. Quando superi puntualmente il livello, invece, potresti avere un problema di dipendenza che ti spinge a volerne sempre di più.
Come per molte altre sostanze anche lo zucchero può creare dipendenza al nostro organismo. Di fatto lo zucchero alimenta le cellule del nostro cervello, dà un picco di energia al nostro corpo e accresce i livelli di dopamina: la dopamina è un neurotrasmettitore che controlla l’attività dei circuiti cerebrali della ricompensa, per questo motivo assumere zuccheri può perpetrare un circolo vizioso in cui ci si ritrova a volerne sempre di più, e interrompere questa abitudine di gratificazione può rivelarsi molto difficile.
Lo zucchero è un carboidrato semplice che viene trasformato rapidamente in glucosio all’interno della circolazione sanguigna, facendo sì che i livelli di zucchero nel sangue aumentino; anche frutta, verdura e latticini, ad esempio, contengono carboidrati semplici ma, a differenza di una barretta di cioccolato, contengono anche fibre e proteine che rallentano il processo di trasformazione e immissione di glucosio nel sangue.
Lo zucchero può trovarsi anche nell’amido, in quando l’organismo scompone i carboidrati complessi in zuccheri semplici: per questo motivo mangiare riso, pane, pasta può avere gli stessi effetti dell’assumere cioccolato o dolciumi.
Alcuni sintomi distintivi della dipendenza da zucchero possono essere così elencati:
Alcuni studi hanno comparato la dipendenza da zucchero alla dipendenza provocata dall’assunzione di cocaina.
Lo zucchero rilascia endorfine e, combinandosi ad altre sostanza chimiche nel corpo, dà una carica di energia temporanea; le endorfine aiutano a bilanciare l’umore, rendendoci più felici. L’associazione dell’assunzione di zucchero a queste condizioni può causare facilmente dipendenza, il più delle volte inconscia.
Riadattare la dieta in funzione della minor assunzione di zuccheri è il primo passo, e il più efficace. Si potrebbe, ad esempio:
L’importante è che la disintossicazione avvenga in modo graduale, senza fretta e senza bruschi cambi di abitudini. Molto spesso chi è dipendente dagli zuccheri può riscontrare anche altre dipendenze, fisiche o emotive: in questi casi il solo cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari potrebbe non essere sufficiente; interfacciarsi con uno specialista e seguire un percorso di riabilitazione potrebbe essere la soluzione giusta.