Dipendenza da zucchero: che cos’è e come ci si può disintossicare

La dipendenza da zuccheri è una dipendenza emotiva e psicologica che può avere effetti molto dannosi sul nostro organismo; esaminiamo insieme come ciò avviene e che cosa è possibile fare per liberarsene, perdendo le cattive abitudini.
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4 Maggio 2023 * ultima modifica il 04/05/2023

La quantità di zucchero che si dovrebbe assumere ammonta giornalmente da 6 sino ad un massimo di 9 cucchiaini al giorno, per un massimo di 150 kcal. Quando superi puntualmente il livello, invece, potresti avere un problema di dipendenza che ti spinge a volerne sempre di più.

Cos’è la dipendenza da zuccheri

Come per molte altre sostanze anche lo zucchero può creare dipendenza al nostro organismo. Di fatto lo zucchero alimenta le cellule del nostro cervello, dà un picco di energia al nostro corpo e accresce i livelli di dopamina: la dopamina è un neurotrasmettitore che controlla l’attività dei circuiti cerebrali della ricompensa, per questo motivo assumere zuccheri può perpetrare un circolo vizioso in cui ci si ritrova a volerne sempre di più, e interrompere questa abitudine di gratificazione può rivelarsi molto difficile.

Lo zucchero è un carboidrato semplice che viene trasformato rapidamente in glucosio all’interno della circolazione sanguigna, facendo sì che i livelli di zucchero nel sangue aumentino; anche frutta, verdura e latticini, ad esempio, contengono carboidrati semplici ma, a differenza di una barretta di cioccolato, contengono anche fibre e proteine che rallentano il processo di trasformazione e immissione di glucosio nel sangue.

Lo zucchero può trovarsi anche nell’amido, in quando l’organismo scompone i carboidrati complessi in zuccheri semplici: per questo motivo mangiare riso, pane, pasta può avere gli stessi effetti dell’assumere cioccolato o dolciumi.

Quali sono i sintomi della dipendenza

Alcuni sintomi distintivi della dipendenza da zucchero possono essere così elencati:

  • desiderare intensamente lo zucchero;
  • perdere il controllo senza riuscire a trattenersi, arrivando in alcuni casi a mangiare costantemente o per noia, alternando momenti di iperattività ad un successivo crollo;
  • assumere grandi quantità di cibo o di zucchero più di quanto previsto, abbuffandosi;
  • aumento di peso corporeo e difficoltà a concentrarsi nelle attività quotidiane.

Alcuni studi hanno comparato la dipendenza da zucchero alla dipendenza provocata dall’assunzione di cocaina.

Lo zucchero rilascia endorfine e, combinandosi ad altre sostanza chimiche nel corpo, dà una carica di energia temporanea; le endorfine aiutano a bilanciare l’umore, rendendoci più felici. L’associazione dell’assunzione di zucchero a queste condizioni può causare facilmente dipendenza, il più delle volte inconscia.

Come disintossicarsi dagli zuccheri

Riadattare la dieta in funzione della minor assunzione di zuccheri è il primo passo, e il più efficace. Si potrebbe, ad esempio:

  • cercare di eliminare gradualmente i dolciumi;
  • evitare di zuccherare o diminuire la dose di zucchero nelle bevande;
  • assumere cibi “dolci” in sostituzione allo zucchero, come frutti di bosco, frutta secca, latte o yogurt magri;
  • bere molta acqua;
  • controllare le etichette degli alimenti, prediligendo quelle con minor apporto zuccherino;
  • assumere più proteine e fibre, che danno maggior sensazione di sazietà e non aumentano la glicemia;
  • fare più esercizio fisico;
  • evitare i dolcificanti artificiali, daranno solamente la sensazione di volere più zucchero.

L’importante è che la disintossicazione avvenga in modo graduale, senza fretta e senza bruschi cambi di abitudini. Molto spesso chi è dipendente dagli zuccheri può riscontrare anche altre dipendenze, fisiche o emotive: in questi casi il solo cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari potrebbe non essere sufficiente; interfacciarsi con uno specialista e seguire un percorso di riabilitazione potrebbe essere la soluzione giusta.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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