Dispepsia: tra stress e uno stile di vita senza regole, ecco la cattiva digestione

Ti senti affaticato, gonfio, hai spesso nausea? Potresti avere la dispepsia. Questi sono solo alcuni dei sintomi della cattiva digestione, un disturbo che colpisce sempre più persone e che è strettamente collegato allo stile di vita che conduciamo ogni giorno. Sì, perché ansia e stress sono tra le cause principali.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 27 Luglio 2020
* ultima modifica il 27/07/2020

Affaticamento, gonfiore, nausea sono solo alcuni dei sintomi della dispepsia, o cattiva digestione. Scopriamo insieme che cos'è questo disturbo di cui soffrono sempre più persone.

Cos’è

Con il termine dispepsia si intende la "cattiva digestione”. Secondo una stima il 30-40% degli italiani soffre di disturbi digestivi. Il notevole aumento e la diffusione di questo disturbo è anche, e soprattutto, legato alle abitudini di vita e dietetiche tipiche del mondo occidentale. La dispepsia è anche un sintomo del tumore allo stomaco insieme a dolore o crampi, difficoltà alla digestione, sensazione di pienezza o gonfiore dopo un piccolo pasto, nausea o vomito (anche ematico), presenza di sangue nelle feci, difficoltà alla deglutizione e importante calo ponderale.

Se la cura prescritta dal medico non dovesse mostrare miglioramenti, è opportuno fare una gastroscopia per valutare direttamente lo stato della mucosa interna dell’organo. Ma non solo. Dato il ruolo dell'Helicobacter pylori (un batterio che può essere presente nella mucosa e per cui serve una cura specifica) nella genesi del tumore, è utile ricercare la presenza di questo microrganismo con esami semplici e poco invasivi come il breath test o la sua ricerca nelle feci, e iniziare una cura antibiotica che lo faccia scomparire.

I sintomi 

I sintomi tipici della cattiva digestione si localizzano nella parte superiore dell'addome e comprendono:

  • bruciori di stomaco
  • rigurgito acido
  • eruttazioni
  • alitosi
  • dolore alla parte alta dell’addome
  • senso di digestione lunga e laboriosa
  • intolleranza a grassi, fritti, carne e uova.

Le cause

Alcune cause di cattiva digestione possono essere:

  • uso di medicinali (antinfiammatori non steroidei o FANS come l'aspirina, ferro, teofillina ecc.)
  • helicobacter pylori
  • ulcera gastrica (allo stomaco)
  • gastriti (infiammazioni della mucosa interna dello stomaco)
  • cattiva alimentazione (dieta)
  • obesità
  • malattia da reflusso gastroesofageo

A questi sintomi se ne aggiungono altri di meno comuni come cefalea, tosse, difficoltà alla deglutizione (disfagia) e a volte vomito alimentare. In ordine di importanza, tra i fattori che causano la cattiva digestione al primo posto vi è l'Helicobacter pylori e l'abuso di fumo e alcol.

La cura

Per curare la dispepsia ti consiglio di:

  • sottoporti a una visita medica specialistica che consenta di ottenere una diagnosi precisa (ad es. gastroscopia, pasto opaco, esami del sangue ecc.)
  • curare eventuali malattie organiche come ulcere, calcolosi delle colecisti e delle vie biliari, celiachia ecc.
  • evitare o almeno ridurre fattori di rischio come l'obesità, il fumo l'alcol, la sedentarietà e il sovrappeso.

Se eliminando ognuno di questi problemi elencati continui ad avere difficoltà digestive si parla di dispepsia funzionale, ovvero di una forma di patologia che non è legata a cause organiche (disturbi dispeptici di natura benigna).

Lo stile di vita

Lo stile di vita che segui è sicuramente un aiuto importante nel controllo di alcune patologie tra cui la cattiva digestione. Normalmente, lo stomaco si svuota completamente in due o tre ore. Se, però, si esagera con le porzioni gli servirà più tempo per svuotarsi e quindi è normale avere difficoltà digestive. Ci sono quindi piccoli e semplici consigli da seguire per aiutare lo stomaco a svuotarsi nei tempi giusti. L'imperativo è: no alle diete dai fa te.

Cosa mangiare

Ci sono buone abitudini alimentari che possono aiutare la scomparsa, insieme ad una cura, della cattiva digestione:

  • masticare accuratamente non bere eccessivamente durante i pasti né troppo poco sono sufficienti 1-2 bicchieri a pasto
  • fare più pasti al giorno ma leggeri, dei quali il più abbondante dev'essere il pranzo e ripartire le calorie in maniera equilibrata
  • pochi formaggi, carni e pesci magri, un paio di uova intere alla settimana
  • non più di 10g di frutta secca al giorno
  • condire ogni piatto con solo 1 cucchiaino d’olio
  • far trascorrere non più di 3 ore tra un pasto e l'altro
  • prediligere metodi di cottura leggeri come la bollitura o la cottura a vapore.

Fonti|AIRCHumanitasArcispedale Sant'Anna

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.