Dito schiacciato: cosa fare e quando si deve andare per forza in ospedale

Chiudi la porta con distrazione, sbatti il cassetto o ti cade sulla mano il libro universitario da cinque chili. A rimetterci può essere uno o più dita che rimangono schiacciate. Tipico incidente domestico che capita più spesso di quelli che pensi, soprattutto in un periodo come questo in cui stiamo costantemente chiusi in casa. Quello che puoi fare è applicare subito un impacco di ghiaccio e assumere un antidolorifico, dietro parere del medico.
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Angelica Giambelluca 14 Aprile 2020
* ultima modifica il 09/09/2020

In questo periodo in cui siamo tutti costretti a stare a casa può capitare di incappare in qualche piccolo incidente domestico. Uno di questi può essere il trauma alle dita. Ad esempio, il dito che rimane schiacciato in una porta, mentre chiudi un cassetto o perché ti cade un oggetto pesante sulla mano. Oppure perché, mentre sei impegnato ad attaccare quadri e quadretti alle pareti, dai una martellata al dito anziché al chiodo. Fa male solo a pensarci, ma se la situazione non è così grave da richiedere un intervento medico si può risolvere con qualche piccolo accorgimento come impacchi di ghiaccio e l’uso di antidolorifici.

Cos’è un trauma alle dita

Il trauma alle dita si verifica in seguito a una contusione che può avvenire perché il dito rimane schiacciato mentre chiudi una porta o un cassetto. Si manifesta subito con dolore e gonfiore. Nel caso di schiacciamento delle dita ci possono essere anche dei tagli sulle estremità delle dita e anche l’unghia può risultare danneggiata dallo schiacciamento. È raro che si verifichi una frattura, ma in ogni caso controlla come evolve la situazione: se il gonfiore persiste e il dolore aumenta, devi contattare subito il medico.

Le cause

Le cause del trauma alle dita, come il dito schiacciato, possono essere diverse: mentre chiudi la porta lasci una o più dita tra la porta e lo stipite oppure mentre chiudi un cassetto ti dimentichi di sollevare le dita. Ma un dito può rimanere schiacciato per tante altre ragioni: un colpo di martello con la mira sbagliata, un libro particolarmente pesante che ti cade sulla mano. In questi giorni poi in cui siamo chiusi in casa le opportunità si possono moltiplicare, bisogna quindi fare molta attenzione a come ci muoviamo, sia noi sia i bambini.

I sintomi

Come ti abbiamo detto, se il dito rimane schiacciato la prima cosa che avverti è dolore e il dito inizia a gonfiarsi immediatamente. Potresti sentire anche il dito pulsare nel punto in cui è stato schiacciato. Dai anche un’occhiata all’unghia del dito lesionato per capire presenta una macchia di sangue sottostante: una piccola macchia è gestibile e può regredire spontaneamente, se invece si allarga fin quasi a ricoprire tutta l’unghia, o la ricopre tutta, devi contattare subito il medico. Inoltre se l’unghia risulta sollevata o completamente staccata devi recarti in ospedale perché la ferita va trattata professionalmente.

Se l'impatto non è stato troppo violento, il dito potrebbe restare gonfio solo per un paio di giorni.  Se invece il dolore e il gonfiore persistono, o aumentano, oltre i due giorni oppure non riesci a muovere il dito, è meglio se chiami il tuo medico perché potresti essertelo fratturato. È un’evenienza rara ma può succedere, per cui non sottovalutare mai una situazione del genere.

In alcuni casi potresti esserti procurato anche delle ferite o piccoli tagli sul dito che è rimasto schiacciato. Lava subito la ferita per evitare infezioni e soprattutto per capire la reale entità del taglio. Se dopo aver lavato e tamponato la ferita il flusso di sangue non si ferma, ma anzi continua a uscire copiosamente, occorre recarsi subito al pronto soccorso

Nei bambini

Nei bambini incidenti come il dito schiacciato possono capitare con frequenza ma, come per gli adulti, anche in questo caso il rischio di fratture è minimo. In questi casi applicare ghiaccio e somministrare un antidolorifico come paracetamolo (dietro parere medico) può aiutare. Oltre a questo è utile lavare con acqua e sapone il dito e in casi di sanguinamento, dopo averlo lavato e ripulito, è utile applicare un cerotto per permettere alla ferita di guarire ed evitare infezioni.

Se la situazione non dovesse migliorare, sarebbe bene chiamare il dottore, soprattutto in presenza di queste condizioni:

  • La pelle è molto lacerata
  • Il sanguinamento non si ferma dopo dieci minuti di compressione
  • Il dolore aumenta
  • Il bimbo non riesce a muovere, distendere o piegare il dito
  • Il gonfiore non diminuisce nonostante gli impacchi di ghiaccio
  • L’unghia è danneggiata (rotta, sollevata o staccata)
  • Il dito sembra deformato
  • Compaiono segni di infezione
  • Il bambino non riprende a usare il dito normalmente entro una settimana

Cosa fare

In casi di dito schiacciato quello che devi fare è applicare immediatamente il ghiaccio. Il freddo, infatti, rallenta la circolazione sanguigna nelle zona lesa e in questo modo si riduce il gonfiore. Il freddo, dopo il fastidio iniziale, “addormenta” la zona in cui è applicato, facendo diminuire quindi anche il dolore.

Con il ghiaccio applicato, cercare di tenere sollevato il dito (con la punta verso l'alto) in questo modo limiti la circolazione del sangue verso la zona lesa e, di conseguenza, anche il gonfiore. Oltre a questi semplici accorgimenti, puoi assumere anche un antidolorifico (sempre dietro parere del medico) a base di paracetamolo o ibuprofene per far passare il dolore. Se la situazione però non migliora devi sentire il parere del medico.

Chiamalo soprattutto in questi casi:

  • Non riesci a piegare il dito
  • L’unghia risulta danneggiata (rotta, sollevata o staccata)
  • La lesione non riguarda solo il dito ma interessa anche altre parti della mano
  • Hai un taglio profondo
  • Se c’è della sporcizia all’interno della ferita che non riesci a pulire
  • In caso di infezione (arrossamento, pus, febbre, eccessivo gonfiore..)
  • Nel caso in cui la ferita non guarisca

I rimedi della “nonna”

Se non hai il ghiaccio, va bene qualsiasi altro oggetto freddo, come un sacchetto di verdure congelate, dei ghiaccioli o una bistecca congelata.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.