Dopo la Spagna, anche il Portogallo è pronto a testare la “settimana corta” nel 2023

Si allunga la lista dei Paesi che sposano l’iniziativa della settimana lavorativa corta. A partire dal 2023 anche in Portogallo si testano i quattro giorni di lavoro al posto dei tradizionali cinque, senza alcuna decurtazione dello stipendio.
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Gaia Cortese 8 Novembre 2022

A un anno dell'adesione alla settimana corta da parte della Spagna, anche il vicino Portogallo abbraccia l’idea di ridurre da cinque a quattro i giorni di lavoro settimanali. Si tratta di una prima fase di test che nel 2023 avrà una durata di sei mesi, ma che potrebbe essere esteso al 2024 se il riscontro sarà positivo, e ci sono buone probabilità che lo sia.

Ormai allo studio da diversi mesi, l’iniziativa è sostenuta dalla Ministra del Lavoro, della Solidarietà e della Previdenza Sociale Ana Mendes Godinho che, in seguito ad una serie di sondaggi fatti, ha dichiarato come molte aziende siano disponibili a modificare l’orario lavorativo dei propri dipendenti.

Secondo la Ministra Ana Mendes Godinho, infatti, sono numerose le aziende, in particolare quelle che si occupano di servizi, che avvertono l’esigenza dei propri dipendenti di riuscire a conciliare al meglio la propria vita lavorativa con quella privata. Difatti non è la prima volta che in Portogallo si parla di "settimana corta": tra il 1999 e il 2014 il Governo aveva già concesso ad alcune aziende di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni, con tuttavia una riduzione dello stipendio pari al 20 per cento, un aspetto non certo trascurabile che deve aver pesato sull’adesione o meno all'iniziativa da parte di molti dipendenti.

Oggi fortunatamente non si parla più di decurtazione dello stipendio. Si sono mosse, infatti, le associazioni sindacali del Paese che si sono dette favorevoli a discutere del nuovo orario lavorativo, a patto che non comporti tagli dello stipendio o aumento del carico di lavoro per i dipendenti che aderiscono all'iniziativa.

Insomma, si allunga sempre di più la lista dei Paesi e delle aziende che hanno deciso di aderire alla settimana lavorativa corta. Non solo in questo modo i dipendenti hanno la possibilità di conciliare meglio la vita lavorativa con quella privata, ma rischiano meno di soffrire di ansia e stress o addirittura di sperimentare casi di burnout. Non solo. Dover andare in ufficio solo quattro giorni a settimana aiuta a ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra, quindi a beneficiarne è anche l'ambiente.