E se tra i banchi ci fossero le piante a far da barriera? Già partita la simulazione in due scuole

Un ambiente scolastico più accogliente, che oltre a garantire il rispetto della distanza di sicurezza, favorirebbe il contatto tra i bambini e la natura, in modo che capiscano fin da piccoli quanto sia importante difendere il Pianeta. In due istituti del Trentino Alto-Adige i test hanno dato buoni risultati e ci sono già altre scuole che vogliono aderire al progetto.
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Giulia Dallagiovanna 15 Luglio 2020

A settembre si torna a scuola, ma la domanda è: come? A quale classe si troverà davanti tuo figlio? L'emergenza Covid-19, ancora in corso, costringerà ad adottare misure per garantire la distanza di sicurezza. E questi provvedimenti fanno rima con meno bambini presenti rispetto a prima. Le barriere di plexiglas per fortuna sono state accantonate, ma il problema resta e si pensa allora a soluzioni più accoglienti e magari anche ecosostenibili. Un'ottima proposta arriva dalla facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano: inserire delle piante ornamentali tra i banchi.

Il progetto si chiama "EDEN – il paradiso fai da te a scuola con le piante", dove EDEN, oltre che ricordare il giardino biblico, è l'acronimo di Educational environments with nature. Dunque una soluzione che risolverebbe diverse questioni, non solo quelle sanitarie. Sembra infatti che i bambini, inseriti in un ambiente più confortevole e che rafforza il legame con l'esterno, sarebbero anche più tranquilli e quindi più propensi a partecipare alle lezioni.

Non ti sto parlando di un'idea astratta. In alcuni istituti che svolgono attività estive, come la scuola paritaria Veronesi di Rovereto e le elementari Pestalozzi di Bolzano, sono già partite alcune simulazioni, che presto saranno allargate anche alla scuola media di Vipiteno, mentre altre strutture chiedono di provare a installare questo giardino scolastico.

Le piante avrebbero anche un aspetto pedagogico: educherebbero tuo figlio a rispettare l'ambiente

Un buon esempio è un'aula della scuola di Rovereto, pensata per ospitare fino a 22 studenti e che non avrebbe potuto accoglierne più di 13, stando ai nuovi decreti. I fautori del progetto sono riusciti a creare invece 18 postazioni isolate, circondate dal verde. E come farebbero le piante a garantire la distanza? Secondo loro, ci viene naturale non toccarle, al contrario di quello che accade con le superfici morte di un banco o di una barriera trasparente.

E non è l'unico vantaggio che il progetto offre. Tuo figlio sarebbe più a contatto con la natura, dunque meno stressato dagli angusti spazi scolastici, e imparerebbe fin da subito l'importanza di alberi e fiori per la sua salute e il suo benessere. Inoltre, ciascuno di loro si dovrebbe anche occupare di far crescere la propria pianta, prendendosene cura e capendo meglio il rispetto che ciascuno di noi dovrebbe avere nei confronti dell'ambiente. Un gesto che può aiutare più di tante lezioni sull'ecologia.

In tempi come questi, è davvero importante che un'idea simile venga presa in considerazione. Anche perché si tratterebbe di soluzioni più durature di una barriera in plexiglas e che permetterebbero dunque all'istituto di impiegare meglio i fondi che verranno stanziati per far fronte all'emergenza.