Emissioni di CO2: è tutta colpa della Cina?

Cina e India sono i Paesi che emettono più CO2 oggi, ma per attribuire la responsabilità sulla crisi climatica ai singoli Paesi bisogna guardare la storia. E quello che la storia dei gas serra racconta ci insegna a fare passi verso un mondo a zero emissioni.
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Rubrica a cura di Mattia Iannantuoni
26 Ottobre 2023

Immagina che le emissioni di CO2 di tutti i Paesi del mondo nel 2021 fossero una torta. Se ne tagliassimo una fetta per ciascun Paese del mondo, non uscirebbero tutte uguali. La fetta per l’Europa sarebbe l’8,5% della torta. Quella degli Stati Uniti il 13,5%. L’India il 7,5%. La fetta per la Cina, invece, sarebbe molto più grande: il 31% tutta per lei. Ti chiedo allora: quale Paese ha la maggiore colpa della crisi climatica?

Per quanto tempo la CO2 resta in atmosfera?

Per rispondere alla nostra domanda, ci serve partire da un ingrediente fondamentale. La CO2 è il principale dei gas serra che stanno facendo aumentare le temperature del pianeta. Come sai, la emettiamo bruciando combustibili fossili per produrre energia, cemento e acciaio, per il trasporto, e anche come conseguenza della deforestazione.

C’è però una cosa che dobbiamo capire della CO2: ha una vita molto lunga. A differenza di altri gas serra, che restano in circolo in atmosfera per alcune decine di anni, la CO2 fa proprio fatica ad andarsene. Fino a un quinto della CO2 emessa oggi continuerà a influire sul riscaldamento delle temperature globali anche tra migliaia di anni. Stiamo parlando di un lasso di tempo pari a più di 10 Regine Elisabette.

E proprio il tempo è la dimensione che ci interessa. La velocità con cui abbiamo riempito l’atmosfera di CO2 è senza precedenti. Si stima che dal 1850 abbiamo immesso in atmosfera 2500 miliardi di tonnellate di anidride carbonica bruciando combustibili fossili. Quando Sophia Loren fece il suo esordio al cinema, nel 1950, globalmente ne emettevamo 6 miliardi all’anno. Quando venne trasmessa la prima puntata di Willy il Principe di Bel Air, nel 1990, ne pompavamo 4 volte tanto. Nel solo 2021 abbiamo emesso circa 37 miliardi di tonnellate. Cosa ci stavamo guardando nel 2021? .. ah, Squid Game!

Ognuna di quelle singole tonnellate di anidride carbonica è ancora qui che intrappola radiazioni infrarosse impedendo loro di uscire dalla troposfera, riscaldandola. Cambiando quindi il clima di ogni Paese del mondo. Ah… sarò un tenerone, ma pensare che un po’ di questa CO2 è in giro dal secolo scorso mi fa pensare ai miei bisnonni!

Emissioni storiche o emissioni attuali?

Dal fatto che la CO2 ha una vita così lunga, capiamo una cosa: la crisi climatica non dipende solo dalle emissioni che rilasciamo oggi. Sarebbe un errore totale pensarlo. La responsabilità della crisi climatica va cercata in tutte quelle che abbiamo emesso storicamente! Insomma, non chi si mangia la fetta più grossa oggi, ma chi ha mangiato più torte finora. E quindi… chi è il mangione?

Consideriamo allora la somma di tutta la CO2 emessa dai Paesi anno per anno, dal 1750 a oggi. Inizialmente era l’Europa a darci dentro – del resto è nel Regno Unito che è iniziata la rivoluzione industriale, con la quale abbiamo iniziato ad usare in modo massiccio i combustibili fossili. Fino a gran parte del Novecento, la maggioranza delle emissioni sono state prodotte da Europa e Stati Uniti. È solo alla fine del secolo scorso che la Cina ha recuperato, producendo tantissima CO2 in pochissimo tempo.

Qual è il quadro oggi? Circa il 20-25% di tutte le emissioni di CO2 emesse storicamente sono responsabilità degli Stati Uniti. La stessa quota dell’Europa, più o meno. Mettendole insieme arriviamo a quasi metà di tutte le emissioni di CO2 prodotte da noi esseri umani, che come detto stanno sconvolgendo già ora il clima dell’intero pianeta. E questo nonostante la popolazione complessiva di Nord America e Europa corrisponda solo al 15% di quella mondiale. Come si dice? Pochi ma… non buoni?

In tutto questo, Cina e India hanno iniziato a emettere parecchia CO2 in pochissimi anni, assecondando uno sviluppo economico importante. Pensa che la Cina in particolare ha superato ormai dieci anni fa le emissioni pro capite dell’Unione Europea. Tuttavia a livello di emissioni totali, cioè quelle emesse anno per anno dalla rivoluzione industriale a oggi, sono ancora lontane dal superare quelle delle potenze Occidentali.

Dare la colpa della crisi climatica a un singolo Paese ha senso?

Questo significa che allora non ci importa di chi emette di più oggi? Assolutamente no, ci importa eccome! Però è importante sapere che se si sente parlare sempre delle responsabilità di Cina e India, tra i commenti social e i titoli di giornale, le cose vanno messe nella giusta prospettiva. Anche perché puntare il dito contro altri Paesi è una delle strategie usate per rallentare gli sforzi della transizione ecologica.

Funziona così: trovi un capro espiatorio sul quale ribaltare la necessità di fare qualcosa e lo usi come giustificazione per non fare niente. Tipo: “Se la Cina emette così tanto, perché dovremmo fare qualcosa noi in Italia?” Per quanto possa essere un modo per lavarci la coscienza, come abbiamo visto, non è scientificamente corretto e soprattutto non aiuta nessuno.

La responsabilità sulla crisi climatica è globale, dell’Occidente come della Cina, l’India e le altre Nazioni. Ma non tutti hanno avuto la stessa porzione di torta, finora, c’è chi ne ha avuta di più e chi meno. Capirlo è cruciale, in questi anni di grandi negoziazioni sul clima, come la COP28. I singoli Paesi devono stabilire piani aggiornati con cui raggiungere il net-zero, cioè l’azzeramento netto delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra. La scienza ci dice che come sistema mondo dobbiamo riuscire a raggiungere il net-zero entro il 2050 per mantenerci sotto l’aumento del grado e mezzo di temperature. A livello internazionale, si chiede a chi ha mangiato più torta, di raggiungerlo prima, praticamente a smettere di mangiare torta. Mentre a chi ne ha mangiato pochissima si concede ancora qualche porzione; mentre tutti insieme troviamo i modi di evitare di finirla.

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Creatore di contenuti come conseguenza, appassionato di racconti come causa. Approdo al mondo delle storie su clima e sostenibilità dopo un altro…