Encefalite da zecca: come riconoscerla e come prevenirla

Le zecche sono parassiti che non colpiscono solo gli animali ma anche l’essere umano. Vediamo di quali patologie possono essere portatrici.
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Valentina Danesi 2 Gennaio 2022
* ultima modifica il 16/06/2022
  1. Le zecche sono piccolissimi animali, per meglio dire parassiti, che si annidano ovunque e amano succhiare il sangue. Ma cosa accade se è l’essere umano a entrarvi in contatto? Vediamolo insieme.

Cos’è

L'encefalite da zecca (tick-borne encephalitis, TBE) o encefalite primaverile-estiva, non è altro che una malattia virale che va a colpire il sistema nervoso centrale umano. Questo tipo di virus è molto simile a quelli della febbre gialla o della dengue e viene trasmesso dalle zecche che, se sono infette, quando mordono lo trasmettono. Il problema è che non è solo la zecca e diffondere il virus ma anche altri animali come roditori e pecore. In ultimo, devi sapere che talvolta l’encefalite può essere trasmessa da latticini non pastorizzati.

Cause

Come ti abbiamo appena accennato, il problema non rimane circoscritto alla singola zecca ma viene trasmesso anche da altri animali che sono stati infettati proprio dalle zecche: roditori, caprioli, ovini, caprini e che fanno sì che l’infezione continui a circolare.

A tutto questo si aggiungono gli uccelli che fanno da vettore alle zecche, sono un po’ i loro “taxi” per semplificare. Dobbiamo specificare che chi frequenta aree a rischio come prati e boschi deve stare attento e coprirsi bene, o meglio, non lasciare zone del corpo scoperte.

Sintomi

È importante dire che spesso, soprattutto nella fase iniziale, molti non mostrano sintomi. Quando invece si manifesta ecco le tempistiche d’incubazione:

  • sette/otto giorni se veicolata dal morso della zecca
  • circa quattro giorni se trasmessa da latticini.

I sintomi che potrai notare sono molto simili, nella fase iniziale, a quelli di una comunissima influenza:

  • febbre alta
  • mal di testa
  • nausea
  • dolori a muscoli e/o articolazioni
  • affaticamento.

Nella seconda fase, se l’infezione non regredisce, possono insorgere:

  • meningite
  • meningoencefalite
  • paralisi
  • infiammazione del midollo spinale e delle radici dei nervi spinali.

Diagnosi

Ti dobbiamo dire che senza analisi specifiche effettuate sul sangue o sul liquido cerebro-spinale non si può distinguere questa malattia da altre veicolate sempre dagli animali. Quindi, per capire se c’è questa malattia si dovranno fare analisi di laboratorio volte a verificare:presenza di anticorpi (IgM) specifici, aumento degli anticorpi specifici per il virus TBE superiore o uguale a 4 volte il valore normale, virus TBE nel sangue e, in casi fatali, in campioni di tessuto nervoso.

Cura e prevenzione 

La prima cosa che ti dobbiamo dire è che non esiste una cura specifica per la TBE, ma si possono alleviare i sintomi con dei semplici farmaci antinfiammatori. Per le forme più gravi, ossia quelle che poi si sviluppano in meningite, encefalite o meningoencefalite non c’è altra scelta che il ricovero in ospedale. Possiamo anche darti qualche consiglio su come evitare punture di zecche e zecche in sé:

  • usa repellenti appositi contro le zecche
  • usa abiti lunghi che non lascino parti del corpo scoperte (un esempio possono essere le canotte, meglio evitarle)

Per i latticini, invece, che come abbiamo visto può essere la seconda causa basterà evitare alimenti non pastorizzati. Una cosa importante da dire è che esiste un vaccino contro l'encefalite da zecca: si tratta di tre dosi con richiamo ogni tre anni, anche se viene consigliata a chi è esposto in zone a rischio zecche.

Fonti| Iss, Regione Veneto 

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