Epatite A: cause, sintomi e trattamento dell’infezione al fegato di cui spesso non ci si accorge

È una malattia che colpisce il fegato e dei cui sintomi potresti non accorgerti fino a guarigione avvenuta. Per evitarla, fai attenzione all’igiene e, se prevedi di andare all’estero, prendi in considerazione l’idea di sottoporti al vaccino.
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Sara Del Dot 28 Luglio 2019
* ultima modifica il 28/07/2019

Di tutte quelle che conosci, l'epatite A è considerata la meno pericolosa. Perché può guarire spontaneamente, manifesta sintomi spesso leggeri e non è cronica. Tuttavia, si tratta comunque di un’infezione epatica, ovvero una malattia acuta del fegato che viene provocata dal virus HAV, ovvero il virus dell’epatite A che, una volta contratto, è in grado di provocare infiammazioni al fegato e compromettere alcune sue funzioni.

Cos'è l'epatite A

L’epatite A è una malattia diffusa in tutto il mondo, colpisce infatti circa 1,4 milioni di persone ogni anno, che però si manifesta maggiormente in alcune zone, ad esempio i Paesi in via di sviluppo o altri luoghi in cui le condizioni igieniche risultano spesso compromesse. Si tratta di una patologia contagiosa, facilmente trasmissibile da una persona infetta attraverso contatti diretti o indiretti con essa o con oggetti o alimenti contaminati. A meno che non sia fulminante, l’epatite A generalmente viene trattata soltanto a livello sintomatico, dal momento che di solito è lo stesso sistema immunitario a occuparsi del suo decorso. E una volta contratta e guarita, te ne sarai liberato per sempre.

Il contagio dell'epatite A

L’epatite A ti colpisce principalmente per via oro-fecale, quindi attraverso il contatto attraverso la bocca con feci infette. Potresti contrarre il virus mangiando cibi o bevendo liquidi contaminati, oppure entrando in contatto diretto con persone infette. Con queste premesse non è difficile intuire che a essere colpite dall’epatite A sono soprattutto le persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo, ma moltissimi casi si verificano anche in zone in cui le abitudini igieniche sono apparentemente migliori. Infatti, è sufficiente mangiare un piatto cucinato da qualcuno che è stato in bagno senza poi essersi lavato le mani, ingerire pesce crudo pescato da acque contaminate da scarichi fognari, non lavarsi dopo aver cambiato un pannolino, avere rapporti sessuali non protetti con persone affette dal virus.

Sintomi dell'epatite A

I sintomi dell’epatite A sono diversi, e non è detto che tu riesca a riconoscerli subito in modo chiaro. Anzi, è probabile che tu possa confonderli con altre patologie e guarire spontaneamente senza nemmeno esserti reso conto di avere l’epatite.

Trattandosi di una malattia che interessa il fegato, alcuni dei sintomi più comuni che potresti riscontrare sono sicuramente:

  • Affaticamento
  • Inappetenza
  • Nausea e vomito
  • Ittero, ovvero l’ingiallimento di occhi e pelle, che rappresenta il segnale più evidente
  • Inscurimento del colore delle urine
  • Febbre
  • Dolori muscolari e addominali

Solitamente puoi arrivare a manifestare i sintomi anche dopo alcune settimane dall’infezione e solo a quel punto iniziare a preoccuparti, anche se il decorso della malattia è piuttosto lungo, dalle 2 alle 10 settimane. Ma è altrettanto vero che a volte, soprattutto nei bambini, l’epatite A può essere totalmente asintomatica, finendo per esaurirsi spontaneamente senza aver dato cenni di malessere. Solo in rari casi, infine, può verificarsi un’epatite fulminante che porta alla distruzione del fegato, situazione che renderebbe obbligatorio un trapianto d’urgenza.

Diagnosi dell'epatite A

Se ti sei accorto di avere qualcosa di strano e, riconoscendo alcuni sintomi, vuoi capire se ciò di cui stai soffrendo in quel momento è proprio epatite A, la sola cosa che puoi fare è sottoporti a un esame del sangue per verificare la presenza del virus nel tuo corpo.

Come si cura l'epatite A

Considerato il fatto che potresti non renderti nemmeno conto di averla, solitamente a trattare l’epatite A ci pensa il tuo sistema immunitario nel giro di due mesi o poco più. Se invece hai riconosciuto i sintomi e ti sei sottoposto a diagnosi verificando la tua condizione, la cosa migliore che tu possa fare è evitare di affaticarti, non toccare alcol o altri alimenti e bevande che possano affaticare il fegato, seguire una dieta equilibrata. Nel caso in cui i sintomi siano molto evidenti e debilitanti, puoi provare a trattarli singolarmente e localmente, ad esempio con antiemetici e, su consiglio del medico, cortisonici.

Prevenzione dell'epatite A

Sempre tenendo conto che l’epatite A si prende prevalentemente in condizioni di scarsa igiene, nella sua gestione la prevenzione ha sicuramente un ruolo di primo piano. Per evitare questo spiacevole virus, infatti, è fortemente consigliato fare molta attenzione a tenere sempre pulito tutto ciò che potrebbe entrare a contatto con la tua bocca, che si tratti di cibo, acqua o delle tue mani, cuocere bene i cibi ed evitare di condividere oggetti come asciugamani e spazzolini da denti. Per prevenire il virus, poi, esiste anche un vaccino, che diventa efficace dopo 4 settimane dalla prima dose e può durare oltre dieci anni, estremamente consigliato anche a chi ha in previsione di viaggiare in Paesi in cui il virus è molto presente. Ti consiglio comunque di valutare bene assieme al tuo medico se sia opportuno sottoporti al vaccino.

Fonte| Fondazione Fegato

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