Fabio Ridolfi è morto: aveva dovuto rinunciare al suicidio assistito e scegliere la sedazione profonda

Fabio si è spento attorno alle 19:30 di ieri sera, poche ore dopo aver rinunciato a idratazione e alimentazione artificiali ed essere entrato in uno stato di incoscienza attraverso la sedazione profonda. Non ha potuto invece accedere al suicidio assitito, com’era suo diritto.
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Giulia Dallagiovanna 14 Giugno 2022
* ultima modifica il 14/06/2022

Aggiornamento del 14 giugno 2022

Fabio Ridolfi si è spento ieri era, attorno alle 19:30. Poche ore prima al 46enne era stata indotta la sedazione profonda, un mix di farmaci che permette l'entrata in uno stato di incoscienza in attesa che sopraggiunga la morte per via naturale. Una scelta di ripiego rispetto al suicidio assitito, a cui l'uomo avrebbe invece avuto diritto.

"Fabio Ridolfi è morto senza soffrire, dopo ore di sedazione e non immediatamente come avrebbe voluto" hanno comentato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, che l'hanno accompagnato in questo percorso. "Oggi vogliamo innanzitutto unirci al dolore della famiglia di Fabio. Da domani continueremo a batterci affinché non si ripetano simili ostruzionismi e violazione della volontà dei malati".

Articolo del 13 giugno 2022

Fabio Ridolfi, 46 anni di Fermignagno (Pesaro-Urbino), ha scelto la sedazione profonda, perché non ha potuto accedere al suicidio assisito. O quanto meno, ha dovuto arrendersi di fronte alle lungaggini e ai "boicottaggi", come li ha definiti Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni, del Servizio sanitario regionale. Una vicenda simile a quella accaduta a "Mario", nome di fantasia con cui è conosciuto il primo paziente che avrà accesso a questa pratica di fine vita. Il suicidio assitito in Italia è un diritto dal 2019, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato-Dj Fabo. Manca però una legge che definisca dei tempi certi per l'iter da seguire e che renda l'assistenza a carico del Servizio sanitario nazionale. "Mario" infatti ha dovuto pagare 5mila euro.

In un intervento su La Stampa, il ministro della Salute Roberto Speranza, ha scritto che "non è ipotizzabile che i costi siano a carico del paziente", aggiungendo che "il Governo, laddove ve ne sia bisogno, non farà mancare un tempestivo chiarimento e intervento". Parole alle quali Filomena Gallo e Marco Cappato hanno replicato: "Pur rinnovando la gratitudine per l'interessamento diretto da parte del ministro Speranza, non possiamo non notare che il ministro sembra confondere il futuro con il passato. ‘Mario' ha già dovuto sborsare i 5.000, coperti dalla raccolta fondi pubblica lanciata dall'Associazione Luca Coscioni. Non si tratta dunque di ipotizzare un ‘intervento' del Governo ‘laddove ve ne sia bisogno'. Si tratta semmai di attuare un risarcimento e di emanare precise direttive affinché un episodio del genere non si riproduca".

A causa di una tetraparesi, Fabio è costretto a letto da 18 anni

Dunque mentre Mario potrà iniziare il percorso, Fabio ha optato per la sedazione profonda. L'uomo è costretto a letto da 18 anni a causa della tetraparesi da rottura dell’arteria basilare da cui è affetto. Il 18 maggio scorso aveva lanciato un appello allo Stato grazie al computer che gli permette di comunicare: "Ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutatemi a morire". Solo dopo la pubblicazione del video, Asur Marche aveva reso noto il parere del Comitato Etico che accertava l'aderenza del paziente a tutti i parametri previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale per ottenere il suicidio assistito. Documento che era stato tenuto nel cassetto per ben 40 giorni e che, nonostante il ritardo, rimaneva comunque incompleto: non venivano indicate nè le modalità di attuazione, nè il farmaco da utilizzare.

A questo punto ha deciso di rinunciare e di optare per la sedazione profonda, modalità che può richiedere qualche giorno in più per il sopraggiungimento del decesso, aggiungendo quindi ulteriori sofferenze anche alla famiglia e a chi gli è vicino. "Fabio avrà quello che voleva. Non siate tristi, per lui sarà una liberazione", ha però commentato il fratello Andrea di fronte a tutta la comunità di Fermignano, riunita in piazza per una veglia e per manifestare la propria vicinanza. Per la sedazione profonda Fabio sarà trasferito all'hospice di Fossombrone, un comune vicino.

Fonte| Comunicato stampa del 12 giugno 2022, Associazione Luca Coscioni 

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