Far rivivere gli animali estinti è fantascienza? Forse no, grazie al Crispr

Dal mammut alla tigre della Tasmania, passando dal piccione migratore: specie ormai estinte potrebbero ritornare a popolare il pianeta grazie alla nuova frontiera dell’editing genomico. Quello che può sembrare quasi un capriccio degli scienziati in realtà è spesso un tentativo di salvare animali a rischio di estinzione.
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Federico Turrisi 27 Giugno 2019

Ricordi il film cult, firmato da Steven Spielberg "Jurassic Park"? Ora il sogno di riportare in vita gli animali estinti potrebbe diventare realtà. Ti starai chiedendo come è possibile. La parola che devi memorizzare è Crispr. Si tratta di una tecnica di editing genomico, conosciuta anche come "taglia e incolla del DNA": in sostanza, un intervento di precisione che consente la correzione mirata di una sequenza di DNA. Come riporta il sito americano Cnet, alcuni biologi stanno cercando di inserire i geni dei progenitori estinti in alcuni discendenti attuali per farli rivivere, anche se non esattamente uguali a quelli del passato.

Uno di loro è George Church, dell'Università di Harvard, che, studiando dei resti ritrovati nella tundra artica, è riuscito a decodificare il genoma del mammut, animale estintosi circa 4 mila anni fa. L'intento dello scienziato è ricreare attraverso il Crispr un ibrido tra il mammut e l'elefante asiatico attuale, che è a rischio di estinzione: le due specie infatti hanno in comune il 99,96% del genoma. L'animale risultante, spiega il ricercatore, potrebbe vivere a meno 40 gradi. Ma non si tratterebbe a tutti gli effetti di un mammut redivivo, bensì di un esemplare che assomiglierebbe a un mammut, dal momento che lo scopo dello studio è prima di tutto salvare l'elefante asiatico.

Altro caso è quello del biologo Ben Novak della Revive & Restore, organizzazione no-profit impegnata nell'incrementare la biodiversità sul pianeta attraverso proprio la tecnica del Crispr. Il suo obiettivo è far rivivere il piccione migratore, il cui ultimo esemplare è morto allo zoo di Cincinnati nel 1914. Al momento è riuscito a manipolare il DNA di un parente stretto moderno, ma la modifica è stata ottenuta solo in uno spermatozoo su centomila. Il suo lavoro è ancora all'inizio.

Infine, ci sono i ricercatori dell'Università di Melbourne, in Australia, che puntano a riportare in vita la tigre della Tasmania, un marsupiale, molto simile nell'aspetto a un cane, estintosi nella prima metà del Novecento. Per farlo gli esperti australiani stanno tentando di inserire il suo genoma nel numbat, il suo parente più stretto ancora in vita.