
Forse già sai che il volontariato apporta benefici in termini di salute mentale e alcuni studi avevano già analizzato gli effetti su adulti e anziani. Sui giovanissimi non erano ancora state analizzate le conseguenze della generosità, ma, ora, uno studio lo afferma con certezza: regalare il proprio tempo agli altri fa bene a chi lo riceve e a chi lo compie, anche se si tratta di bambini e adolescenti.
Uno studio ha preso in esame circa 50mila under 18 suddividendoli tra circa 20mila bambini tra i 6 e gli 11 anni e circa 30mila adolescenti tra i 12 e i 17 anni somministrando dei questionari ai genitori. La maggior parte del campione era in ottima o buona salute, senza problemi comportamentali e al di sopra del livello di povertà. Piccole percentuali di entrambi i gruppi hanno riferito di soffrire di ansia e depressione. Ciò che ne è emerso è che, chi compie abitualmente volontariato, tramite scuola, associazioni religiose o di boy-scout, ha una probabilità del 34% in più di essere in ottima o buona salute, e il 66% in più di essere flourishing, ossia sentirsi realizzati, motivati e connessi con gli altri, mentre, al contrario, non ha alcuna correlazione con la depressione e diminuisce la probabilità di ansia negli adolescenti. I ricercatori hanno anche notato nei ragazzi generosi una probabilità del 35% in meno di avere problemi comportamentali.
Il volontariato insegna a costruire le relazioni. Facendo del bene al prossimo, puoi entrare nella sfera di un'altra persona empatizzando con lei e percependo ciò che lei prova. Questo è un buon metodo per prendere coscienza e per controllare le emozioni che provi tu stesso gestendo le frustrazioni e la tristezza. Il benessere mentale che puoi provare si trasforma volentieri in un miglioramento della salute fisica, alleviando quei dolori e quelle tensioni da stress che facilmente capitano nella quotidianità. Nel caso dei più piccoli, si tratta anche di un'esperienza formativa che arricchisce e che insegna alcuni valori spendibili nel resto della vita.