
Da Andersen a Perrault, dai fratelli Grimm a La Fontaine. Quante sono le fiabe che si possono raccontare? Infinite. Storie che permettono ai bambini di sviluppare la propria immaginazione, di identificarsi nei personaggi di fantasia, di staccarsi dalla realtà e vivere per un momento in un mondo fantastico.
Storie che hanno il potere di unire le persone nel momento in cui vengono raccontate e che fanno sentire tutti un po' più vicini e un po' meno soli. Da qui l’idea del progetto L’arcolaio di raccontare fiabe al telefono in un momento in cui i bambini sono costretti a trascorrere gran parte del loro tempo tra le quattro mura domestiche.
Il progetto L'arcolaio è nato nel 2018 dall’incontro di due attrici, Aurelia Cipollini e Marzia Quantini, impegnate a mettere in scena spettacoli, letture e attività di laboratorio, ma che in questi giorni hanno messo in piedi la bellissima iniziativa “Fiabe al telefono”, rivolta a tutti, bambini e adulti, senza limite d' età, perché non è mai troppo tardi per ascoltare una favola.
Ogni martedì e ogni giovedì, quindi, chiamando il numero 349 1884928 dalle 17 alle 19, chiunque avrà modo di ascoltare una bellissima favola, della durata variabile dai 3 ai 6 minuti. E se qualcuno dovesse perdersi una fiaba, è sufficiente inviare un messaggio sempre al numero 349 1884928 per essere inseriti in un gruppo What’s App dove trovare tutte le fiabe registrate.
Il servizio è completamente gratuito, “non perché non diamo valore al nostro lavoro di attrici, anzi – spiegano le ideatrici dell’iniziativa -, seguiteci, cercateci e quando finalmente sarà finita questa situazione di emergenza, andate a vedere uno spettacolo, frequentate teatri, festival, gallerie, associazioni e tutti i luoghi della cultura, comprate un libro, acquistate album per sostenere la musica, date un occhio ai progetti artistici nelle piattaforme di crowfunding, comprate riviste culturali, manufatti artigianali…siate curiosi”.
Perché la creatività, la curiosità e la fantasia possono aiutare tantissimo nei momenti di difficoltà.