Forse non per tutti, ma la primavera può essere un antidepressivo naturale

Con l’arrivo della bella stagione, è probabile che tu senta parlare di sindrome primaverile, ossia stanchezza sbalzi d’umore e allergia al polline. Non è sempre così (per fortuna). Per molti la primavera è un antidepressivo naturale, che mette voglia di essere attivi e fare cose. E tu, a quale categoria appartieni?
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Gaia Cortese 25 Marzo 2021

Spesso e volentieri l’arrivo della primavera non è un evento così tanto poi atteso. Anzi, in alcuni casi per alcune persone è un motivo di disturbo. Hai mai sentito parlare della “sindrome di primavera”? Non solo in questo passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile, le giornate si allungano (e questa potrebbe essere una buona notizia), ma il cambio di luce può alterare non solo l’umore, ma anche i ritmi circadiani, causando problemi di insonnia, risvegli notturni e una sensazione di stanchezza e affaticamento generale che non sembra lasciarti un attimo nell'arco della giornata.

Così, mentre le ore di sonno non sembrano mai abbastanza, mentre aumentano i disturbi dell’umore e ci si fa carico anche di una certa inspiegabile irritabilità, a completare il quadro arriva l’allergia ai pollini, con tutti i suoi sintomi, dalla lacrimazione agli occhi arrossati, dal mal di testa alla rinite acuta.

Non va sempre così fortunatamente. Per molti la primavera è un vero e proprio antidepressivo naturale e viene attesa con trepidazione perché porta ad una sorta di rinascita del corpo e della mente dopo la lunga stagione invernale. Con l’arrivo della bella stagione le giornate si allungano e le temperature sono più miti, insomma un invito a trascorrere più tempo all’aria aperta e se possibile, in mezzo alla natura. Dal passare un pomeriggio in un parco cittadino al trascorrere un weekend in campagna, questa stagione regala occasioni per diventare più consapevoli della bellezza che ci circonda: non solo scorgere le prime margherite e primule nei prati e i primi accenni di germogli sui rami degli alberi mette di buon umore, ma anche osservare un cielo più terso, libero da nuvole, e godere di un’aria frizzante mette voglia di fare cose.

Basta fare caso a tutte quelle persone che scoprono l’attività sportiva da marzo in poi: si riversano in strada o sulla ciclabile e camminano, corrono o pedalano in sella ad una bicicletta. Non si tratta solo di una temuta, ma molto prossima prova costume, quanto di una maggiore energia che l’organismo ritrova con l’arrivo della bella stagione.

Oltretutto, la voglia di fare qualcosa per stare meglio si esprime anche in cucina, nell’impegno che si mette per migliorare la propria alimentazione, e anche in questo caso, la primavera porta con sé una serie di vantaggi non indifferenti. Sui banchi di frutta e verdura iniziano a comparire varietà di frutta e verdura ricche di antiossidanti che non solo contrastano lo stress ossidativo delle cellule dell’organismo, mantenendole giovani e in salute, ma favoriscono anche la produzione di ossitocina,  il cosiddetto ormone dell’amore perché favorisce le relazioni sociali e affettive.

Nella dieta primaverile poi non possono mancare le prime fragole, fonte preziosa di vitamine (B, C, E e K), ma anche in grado di favorire la produzione di melatonina e di serotonina, i cosiddetti ormoni del buonumore. Alla frutta di colore rosso come le fragole o arancione come pesche e albicocche, è sempre bene aggiungere anche le verdure a foglia verde, i broccoli e gli spinaci, perché hanno un elevato contenuto di vitamine e sali minerali che influenzano l'umore e le funzioni cognitive.