Frattura del femore: anche le ossa più forti possono dare forfait

Sapevi che il femore è l’osso più lungo e voluminoso del corpo umano? È un osso molto resistente, ma che può comunque rompersi a causa di urti forti e traumi violenti, per chi è giovane, oppure a causa dell’osteoporosi, per chi è un po’ più in là con gli anni. Ma come ci si deve comportare in caso di rottura?
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 4 Settembre 2020
* ultima modifica il 28/09/2020

Come tante fratture, se ti è mai capitato di romperti un femore sicuramente ne ricorderai il dolore. Ma come si cura e serve quale tipo di riabilitazione serve?

Cos’è

Forse è capitato anche a te di romperti il femore. Ma che osso è con esattezza?

È l'osso più lungo e voluminoso del corpo umano. 
È situato nella gamba, o meglio, nella coscia. Si tratta di un osso molto resistente, eppure urti forti e traumi violenti nel giovane, oppure l'osteoporosi nell'anziano possono provocarne la rottura. Il femore è un osso particolarmente importante perché su di esso si “aggrappano” i muscoli che ti sono necessari per muoverti. Il femore comunica con l'anca, costituendo l'articolazione coxofemorale, e con la rotula e la tibia “dando vita” all’articolazione del ginocchio. La frattura può colpire il femore nella sua parte centrale o come capita spesso negli anziani nella testa del femore, cioè dove si unisce all’anca.

I sintomi

Se vuoi conoscere i sintomi della frattura del femore, dovrai sapere che differiscono a seconda del punto di lesione. Ma ecco qui i più comuni:

  • dolore acuto e immediato, che si può irradiare verso l'inguine, ma può essere avvertito anche all'altezza del ginocchio e della caviglia
  • sensazione come di uno schiocco quando si rompe
  • difficoltà a stare in piedi e a muovere la gamba
  • gonfiore, lividi e tumefazioni
  • possibile deformazione e accorciamento dell'arto.

Le cause

Quali possono essere la cause della frattura al femore? Ce ne sono varie, ma la discriminante principale resta l’età del paziente. Perché? Gli anziani, per esempio, cadono frequentemente e l’eventuale osteoporosi, una patologia che comporta la riduzione della forza delle ossa, può giocare un ruolo fondamentale. Altre cause possono essere infezioni e tumori che possono alterare la robustezza del tessuto osseo. In chi è giovane, invece, spesso la frattura è causata da traumi sportivi o incidenti stradali.

La frattura si può presentare in diversi punti del femore e può essere di due tipi: composta o scomposta, a seconda che ci sia uno spostamento o meno dei frammenti che hanno subìto la lesione. Ma non solo, può anche essere definita completa o non completa, a seconda che ci sia una lesione con o senza separazione dei segmenti e può essere multipla, se c'è una rottura in più punti, e ancora trasversale, obliqua o spiroide. Come puoi vedere ci sono vari punti da approfondire una volta che ti è stata diagnosticata la frattura femorale.

La diagnosi 

Per avere una diagnosi certa ti dovrai sottoporre a un esame radiografico.

La cura

Molto probabilmente, se ti è stata diagnosticata la frattura del femore, dovrai ricorrere all'intervento di sintesi chirurgica. Solo se il tuo caso presenta controindicazioni può essere scelto il trattamento conservativo. Il tipo di intervento che ti verrà consigliato dipende dal tipo di frattura ma è la cura che mira a una ripresa migliore e più veloce. Di norma, se hai più di 60 anni si preferisce una protesi; se, invece sei giovane si opta più facilmente per l'unione dei frammenti ossei con chiodi e placche metallici. Dopo l'intervento è fondamentale adottare adeguati protocolli di riabilitazione.

Riabilitazione e tempi di recupero

In seguito ad un frattura del femore la riabilitazione diventa un alleato fondamentale per ridurre le complicanze legate all'intervento e per garantire al paziente di tornare a camminare. I pazienti devono iniziare a seguire i suggerimenti dei diversi esperti fin da subito:

•  nella prima settimana vengono proposti esercizi di respirazione e cambiamenti della postura;

•  nelle due settimane successive si inizia a lavorare sulla camminata, con esercizi che prevedono sia moto in acqua che con il tapis roulant o cyclette per rinforzare il tono muscolare. Alla riabilitazione possono essere aggiunti farmaci come antitrombotici e raramente antibiotici a lungo termine;

  • la frattura verrà poi controllata dal chirurgo per valutare la ferita, rimuovere  i punti di sutura e seguire il processo di guarigione.

Per i tempi di recupero si deve tenere la soggettività del paziente, cioè ogni fisico è a sé. Tuttavia, può richiedere fino ad un anno nei casi più seri. Gli esercizi, praticati con costanza e determinazione, prevedono:

•    potenziamento muscolare;

•    esercizi di stretching;

•    potenziamento della coordinazione;

•    controllo attivo del capo e del tronco;

•    scambi dalla posizione seduta a quella eretta.

Fonte| Humanitas

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.