Il termine gastrite, come tutte le malattie con suffisso in -ite, significa, genericamente, infiammazione dello stomaco, per la precisione della mucosa gastrica. Le pareti interne del nostro stomaco sono molto robuste, perché devono resistere all'azione erosiva e corrosiva degli acidi digestivi, in particolare dell'acido cloridrico, deputati allo "scioglimento" dei cibi che arrivano dall'esofago. Per tale ragione la mucosa gastrica è dotata di piccole ghiandole che secernono una sorta di muco protettivo in grado di neutralizzare l'effetto irritante dei succhi digestivi creando un efficace film isolante.
La gastrite subentra quando si verifica un indebolimento di questo meccanismo difensivo della mucosa dello stomaco, e le pareti, diventate vulnerabili agli acidi digestivi, si infiammano. I sintomi forse li conosci bene anche tu: senso di bruciore che si irradia fino alla schiena, nella zona tra le scapole, eruttazioni acide, digestione lenta e laboriosa, gonfiore, talvolta senso di nausea. Nei casi peggiori può diventare una gastrite cronica, una compagna decisamente pesante da sopportare. Ma diamo un'occhiata all'interno del tuo stomaco, e proviamo a capire per quale ragione si infiamma.
Come ti anticipavo, le pareti gastriche in buona salute sono una fortezza inespugnabile per i succhi gastrici, se così non fosse lo stomaco finirebbe per… digerire se stesso! Ma talvolta questa condizione perfetta si incrina: la mucosa diventa fragile, non viene più secreto il muco protettivo o non ne viene prodotto a sufficienza, e ogni pasto diventa così la miccia che innesca un piccolo incendio nel tuo principale organo della digestione. Ci sono moltissime cause che concorrono a farti sviluppare una gastrite.
Cause prettamente organiche e cause psicosomatiche. Tra le prime si annovera, ad esempio, la proliferazione di un batterio – l'Helicobacter Pylori – che di norma non crea problemi, ma che in alcuni individui può invece diventare patogeno innescando la reazione infiammatoria della mucosa gastrica. Per scoprirlo ti basta sottoporti ad un semplice esame del sangue. Altre cause fisiche della gastrite sono, o possono essere:
Se uno stomaco si infiamma facilmente per colpa di batteri, cibi inadatti e farmaci, allo stesso modo, se non di più, può irritarsi per colpa di emozioni represse, in particolare rabbia, di tensioni nascoste, di stress accumulato, di ansia costante. In questi casi parliamo di gastrite nervosa. Di tutto ciò che non riesci a "mandare giù". Sono le cause psicosomatiche della gastrite, quelle, se vogliamo, ancora più difficili da diagnosticare e soprattutto sradicare. Per ritrovare la salute dello stomaco spesso dobbiamo fare pace dentro di noi, e spegnere quella miccia interna che scatena l'infiammazione.
Cosa puoi fare, quindi? Riconoscere che hai un problema con il tuo stomaco, per prima cosa. Ci sono due tipi principali di gastrite:
In presenza di questi disturbi, specie se ripetuti, è bene ricorrere quanto prima al consulto del proprio medico, e, se necessario di un gastroenterologo. Per la diagnosi può essere sufficiente la visita obiettiva con la descrizione dei sintomi, ma se c'è il sospetto di una infezione da Helicobacter Pylori è necessario sottoporsi ad una specifica analisi del sangue.
Talvolta, onde escludere malattie più serie o la presenza di un'ulcera (ovvero una lesione sanguinante nella mucosa gastrica), può venirti prescritta una gastroscopia, esame invasivo che permette di osservare lo stomaco dall'interno grazie alla telecamera a fibre ottiche montata su una sonda (sottile tubo) che dalla bocca o dal naso vengono "calati" fino allo stomaco. Per sottoporti a questo esame, in effetti un po' antipatico, verrai blandamente sedato, in modo che l'inserimento dell'endoscopio non ti creai disagio. Se sei effettivamente affetto da gastrite, sarà il medico ad indicarti le cure migliori.
Come curare la gastrite? La risposta dipende dalla causa scatenante. Se all'origine dell'infiammazione c'è il batterio Helicobacter Pylori dovrai assumere un antibiotico per debellarlo, e in generale potrebbero venirti prescritti altri farmaci per ridurre l'acidità dello stomaco e impedire che i succhi digestivi danneggino le mucose. Ad esempio, ecco alcuni rimedi:
Attenzione a non abusare di questi medicinali. A lungo andare perdono la loro efficacia, ma soprattutto possono avere degli effetti collaterali importanti. Per questa ragione è bene evitare il fai da te. Se soffri di gastrite ricorrente e sai già che assumere gli antiacidi ti farà stare bene, questo non significa che sei legittimato ad auto prescriverteli e ad assumerli impropriamente. Segui sempre i consigli e le indicazioni del medico!
Ci sono molti modi per contrastare la gastrite, soprattutto se l'infiammazione del tuo stomaco si manifesta in concomitanza con periodi di stress o ha comunque una origine psicosomatica. Intanto, modifica la tua dieta. Come ti ho anticipato, cibi troppo unti e pesanti, troppo piccanti e acidi possono accentuare il problema mettendo lo stomaco sotto sforzo e costringendolo a produrre più succhi gastrici. Quindi cerca di "alleggerire" la tua alimentazione giornaliera, scegli cibi facili da assimilare, che non debbano restare nel tuo stomaco troppe ore.
In genere chi soffre di gastrite trova sollievo preferendo alimenti che non irritano la mucosa gastrica o che addirittura ne favoriscono la riepitalizzazione, come le patate e le carote lessate, le banane, il riso e i derivati, i cavoli cotti, il pesce bianco e grassi come l'olio extravergine d'oliva a crudo. Stai molto attento ai farmaci, soprattutto gli antinfiammatori FANS da banco e agli antibiotici, assumili solo dietro stretta prescrizione del medico per il tempo minimo necessario.
Evita le caramelle alla menta, le bevande zuccherate e addizionate di anidride carbonica, l'alcool e in particolare i superalcolici, le sigarette, le gomme da masticare e tutto ciò che induca una iper produzione di succhi gastrici. Puoi assumere, invece, il succo di aloe, che ha una comprovata azione lenitiva e cicatrizzante sulla mucosa gastrica, rivestendo le pareti dello stomaco di una patina protettiva simile al muco naturale.
Oltre a ciò che mangi, è importante come lo mangi. La fretta può indurti a ingoiare grossi bocconi di cibo quasi senza masticarli, il che mette in sofferenza lo stomaco, costretto a fare anche il lavoro che andrebbe iniziato in bocca, con l'azione degli enzimi digestivi presenti nella saliva. Ricorda, perciò, di masticare molto bene ogni boccone prima di mandarlo giù, e di consumare i tuoi pasti con calma, prendendoti tutto il tempo necessario.
A proposito di calma, e di tempo: occhio allo stress! Tra le cause principali della gastrite, così come di tante malattie "moderne", c'è sempre lui. Tienilo nelle retrovie prendendoti cura di te, rallentando i ritmi delle tue forsennate giornate, facendo vacanza ogni tanto. Il che non implica, come forse hai immediatamente pensato, che devi avere un sacco di soldi per poterti permettere un viaggio a tutto relax, perché così aumenti, anziché ridurli, i tuoi livelli di stress!
Va bene anche una passeggiata al tramonto, nella natura o nel parco vicino a casa, va bene un pisolino di 20 minuti dopo pranzo, va bene la tua canzone preferita nelle cuffie, mentre ti prendi una pausa dal lavoro, va bene una lettura piacevole. Va bene tutto ciò che ti fa stare bene, che ti permette di "staccare" dalle preoccupazioni del quotidiano, anche solo per 10 minuti.
Il tuo stomaco ringrazierà!
Fonte | "I libri della salute. Guida ai disturbi della digestione". A cura di Silvia Finazzi
(Modificato da Alessandro Bai il 30-3-21)