Genova e il futuro della mobilità sostenibile: è la prima città in Italia a sperimentare mezzi pubblici gratis

L’esperimento è partito a Dicembre e si concluderà il 31 marzo, ma potrebbe essere rinnovato. La città sembra averlo accolto bene e i dati preliminari parlano di un aumento del 15% dei passeggeri a scapito delle automobili private. “Vogliamo che il trasporto pubblico risulti più attrattivo” ci ha spiegato l’assessore Matteo Campora.
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Giulia Dallagiovanna 4 Febbraio 2022

Mezzi pubblici veloci e accessibili a tutti, veicoli sostenibili e implementazione dello sharing. Il futuro della mobilità sostenibile in città passa per questi paletti, senza dimenticare piste ciclabili e centri storici a misura di pedone. Sulla scia di esempi europei di successo, come quello del Lussemburgo o dell'Estonia, Genova prova a farsi capofila della transizione e diventa la prima in Italia a inaugurare il trasporto pubblico gratuito. L'esperimento è iniziato il 1° dicembre e terminerà il 31 marzo, ma potrebbe essere rinnovato qualora ci siano i presupposti. "Dobbiamo attendere ancora i dati di gennaio e febbraio per tracciare un bilancio definitivo, ma abbiamo già notato un aumento del 15% dei passeggeri", ci ha raccontato l'avvocato Matteo Campora, assessore ai Trasporti, Mobilità Integrata e Ambiente.

La gratuità oggi si applica a tutte le linee della metropolitana nelle fasce orarie che vanno dalle 10 alle 16 e poi dalle 20 alle 22. Sono quelle cosiddette "morbide" proprio allo scopo di distribuire meglio l'afflusso di persone. Niente ticket inoltre per gli impianti verticali, come gli ascensori e le funicolari, che rimangono gratis 24 ore su 24. Un provvedimento che si affianca a quello già in vigore per le matricole universitarie che hanno diritto a tutti i mezzi free.

Sono gratuiti gli impianti verticali e le linee della metro in determinate fasce orarie

L'obettivo è chiaro: ridurre il numero di automobili private in circolazione, una delle prime fonti di inquinamento dell'aria urbana, assieme agli impianti di riscaldamento di vecchia generazione e alle emissioni provenienti dalle fabbriche. "Vogliamo che il trasporto pubblico risulti più attrattativo e stiamo cercando di elaborare sistemi di finanziamento che permettano di ridurne anche il peso economico sul passeggero – prosegue l'assessore Campora. – Una possibilità è, ad esempio, richiedere un pedaggio a chi entra in città con l'auto, un'altra è quella del biglietto flessibile che può essere pagato da app e funzionare per tutti i mezzi e anche per lo sharing".

La città sfrutta così i fondi che la Legge di Bilancio 2022 ha destinato agli investimenti sulla mobilità sostenibile proprio all'interno dei grandi centri urbani. Al Comune sono già pervenuti 500 milioni di euro per convertire all'elettrico 96 chilometri di tratta ed è probabile che a breve arrivi un ulteriore finanziamento per costruire una nuova linea della metro. Intanto si lavora per rinnovare il parco mezzi e aumentare le tratte coperte dal trasporto pubblico, comprese quelle via mare.

Se la sperimentazione di Genova dovesse andare a buon fine, potrebbe diventare un esempio per altre metropoli italiane e segnare così un cambio di passo concreto per la mobilità urbana.