Gossip e pettegolezzi: la psicologia ti spiega perché ti interessano

Il gossip accompagna la storia dell’uomo da sempre però si evolve. Una volta c’erano le foto rubate dai paparazzi, ora i media hanno strutturato docuserie tv come “Unica” su Ilary Blasi. Ma perché il pettegolezzo ci interessa così tanto? Cosa proviamo quando ci interessiamo morbosamente alla vita degli altri? La psicologa ti spiega i risvolti positivi e negativi.
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Evelyn Novello 4 Dicembre 2023
Intervista a Dott.ssa Ilaria Bruschi Psicologa e psicoterapeuta

Una volta c'erano i rotocalchi, ora ci sono le serie tv. Il gossip, il pettegolezzo, i retroscena dei personaggi famosi, tutto ciò che ha a che fare con la vita degli altri in qualche modo stuzzica la nostra curiosità e i mass media hanno sempre sfruttato questo interesse. Che sia la foto rubata dai paparazzi che importala una nuova fiamma o interi documentari, come "Beckham" o "Unica", con protagonista Ilary Blasi, la nostra fame di gossip è sempre alimentata da nuovo materiale succulento. Ma ti sei mai chiesto perché ci interessa così tanto? La psicologa e psicoterapeuta Ilaria Bruschi ti spiega quali sono i meccanismi psicologici che regolano la curiosità delle persone per i pettegolezzi.

Perché ci interessano i pettegolezzi

Parlare delle azioni altrui in modo positivo o negativo, se ci pensi, equivale a classificare come buone o come da evitare alcune tipologie di comportamenti. "Nelle ricerche di psicologia sociale il pettegolezzo è una manifestazione di ricerca degli individui che assolve funzioni tra cui definire il modo di comportarsi come etico oppure non etico" precisa Bruschi. Accompagnare la descrizione di un gesto con un giudizio di merito ci rende più sicuri di cosa la società considera da fare o non fare, un modo, insomma, per avere dei punti di riferimento e agire con più certezza. Ma non solo, fare gossip è un modo facile semplicemente per fare conversazione, "rende più interessanti le nostre interazioni e serve a comunicare un'immagine degli altri e di noi stessi più coinvolgente o meno coinvolgente rispetto alla cultura di riferimento – spiega la psicologa. – La funzione terapeutica è quella di garantirci di superare l'imbarazzo. C'è, però, una differenza tra il gossip degli uomini e quello delle donne. Nel gossip maschile è più importante fare "pubblicità di sé stessi", è più competitivo, quello femminile è rivolto a soddisfare necessità della propria rete sociale, a mantenere in vita le relazioni".

Di fatto, però, fare pettegolezzo in qualche modo ci fa piacere. È come se si trattasse di un'attività benefica. Ma perché? "A livello neurologico i benefici sono quelli di defocalizzarci dalla nostra vita, captiamo sensazioni positive e gratificanti attraverso la liberazione di endorfine e serotonina, sono gratificazioni a breve durata di cui il cervello si nutre" conclude Bruschi. Ecco, quindi, che, raccontando le gesta di altre persone distogliamo l'attenzione da noi e dalle nostre problematiche, ci estraniamo per un attimo da tutto ciò che ci accade e ci fa sentire più sollevati, almeno per qualche istante.

Il lato oscuro del gossip

Esiste anche un lato ombra. "Alcuni psicologi sociali riportano il fare gossip a una funzione di espressione dell'aggressività che oggi chiamiamo passivo-aggressiva – ricorda Bruschi – È una pulsione naturale che in questo caso non viene agita fisicamente ma avviene a parole. Ciò accade sia nei rapporti interpersonali sia nei mass media in cui la curiosità e l'intrusività nella vita degli altri coinvolgono soprattutto le persone insoddisfatte o lievemente depresse che non riescono a guardare la propria vita e usano modelli di riferimento inarrivabili o costruiti dal sistema mediatico. È una manipolazione mediatica". Insomma, diffondere problemi di minor rilievo è un buon modo per distrarre le persone dai reali problemi della società e anche di sé stessi. Concentrarsi sulle dinamiche della vita altrui ci fa sentire utili, impegnati e in qualche modo intelligenti, soprattutto se ci serve a non pensare ai nostri e a ciò che ci riguarda direttamente.

Se da una parte il pettegolezzo ci dà un beneficio momentaneo, dall'altra non possiamo definirlo un modo sano per trovare la felicità, anzi. "La ricerca di news di gossip – conclude la psicologa – non è sana, non ci fa bene, attiva un circolo di emozioni difficili da gestire. È un cocktail malsano che mina la nostra autostima perché a livello emotivo ci mette in contatto con rabbia e tristezza che vanno a minare l'immagine che abbiamo di noi". Considera che, che si tratti di notizie positive o negative, confrontarci continuamente con modelli di riferimento lontani da noi, come i personaggi famosi, non fa altro che aumentare la nostra frustrazione perché sono difficili da raggiungere se non impossibili. Tornando ai fenomeni di costume che a ruota ci circondano, come le docuserie sui vip di tutto il mondo, se ti interessano, cerca di guardarli con il giusto distacco ricordandoti di non fare paragoni con la tua vita. Anche perché non sai ciò che accade veramente dietro alle telecamere che li immortalano.