
Li avevamo lasciati a metà percorso, alla sesta tappa su undici totali. Ieri, 29 maggio, il viaggio di Free Wheels e Noisy Vision si è concluso con la visita a Roma da Papa Francesco, dopo 450 km percorsi in giro per l'Italia tra colline e Appennini. I 10 partecipanti, 6 con disabilità motoria e 2 ipovedenti, erano partiti il 18 maggio da Ancona e, chi in tandem chi in sedia a rotelle, hanno compiuto un'impresa che probabilmente si ricorderanno per tutta la vita.
Noi di Ohga abbiamo seguito a distanza questa avventura attraverso le parole di Pietro Scidurlo, presidente di Free Wheels, che ci ha confidato mano a mano le emozioni, ma anche le difficoltà, che sono emerse all'interno del gruppo. Oggi, a meno di 24 ore dall'arrivo al traguardo finale, si definisce molto soddisfatto e ripercorre con noi i momenti più gioiosi che ha condiviso con i suoi compagni di viaggio.
"I ricordi che mi rimarranno nel cuore sono quelli legati allo spirito di squadra – ci spiega – alzarmi di notte per aiutare Emanuele, dare una mano ad Alessio che è caduto durante il percorso. Mi mancherà cucinare insieme, condividere la fatica delle traversate. Mi hanno incoraggiato a non mollare mai, anche di fronte a difficoltà. Mi è rimasto impresso quando, davanti a salite ripide, mi sono ritrovato a decidere cosa fare, se affrontarle o cambiare percorso, e loro mi hanno detto "decidi tu, ci fidiamo di te". Mi sono sentito più forte. Offrire aiuto è la cosa più bella che si possa fare, che sia anche solo una parola o un momento di ascolto".
Le 11 tappe hanno incluso non solo percorsi sterrati ma anche città, e, in particolare le Unità spinali degli ospedali, per farsi conoscere e ridare speranza alle persone ricoverate. "Siamo stati nelle unità spinali di Ancona e di Perugia, tra non molto ne faremo altre 3 a Roma – ci racconta – abbiamo incontrato ricoverati, medici e terapisti. Abbiamo visto negli occhi degli allettati la voglia di tornare alla vita e di aggiungersi alla nostra impresa. Speriamo tanto un giorno lo possano fare".
La tanto attesa visita a Papa Francesco ha segnato la fine dell'avventura che, purtroppo, si è conclusa con un po' di amaro in bocca. "Lo definisco un finale incoerente perché lo staff del Vaticano ha diviso il nostro gruppo. Io ho incontrato il Papa, altri no, e il mio pensiero è andato ai miei compagni di viaggio con cui fino a quel momento avevo condiviso ogni cosa. Questo è successo per un problema di accessibilità perché ci hanno offerto solo due persone di supporto, una per una nostra compagna cieca e un'altra per chi aveva mobilità ridotta. Non bastavano per tutti chiaramente".
L'accessibilità è proprio una questione su cui Free Wheels e Noisy Vision vogliono puntare i riflettori perché dal tragitto è emerso che molte strade non hanno la banchina di sicurezza. "Questa è l'occasione per porsi delle domande e fare investimenti per trovare delle risposte. Abbiamo parlato già con alcune istituzioni e vedremo se ci sarà un riscontro pratico" afferma Pietro.
L'obiettivo del viaggio, comunque, è stato raggiunto. "I miei compagni volevano attraversare l'Italia e io li ho portati. Il loro sorriso e la loro serenità mi hanno ripagato di tutto, non potrei desiderare di meglio. La mia speranza ora è che continuino a camminare anche senza di me" conclude Pietro.