Sta proseguendo il cammino di Free Wheels lungo il Centro Italia, più di 400 km per dimostrare che lo sport può essere la molla per tornare a credere in sé stessi e nelle proprie capacità e, allo stesso tempo, per promuovere un turismo lento e accessibile (per tutti).
Ti avevamo raccontato l'iniziativa pochi giorni fa quando avevamo chiesto al presidente dell'associazione, Pietro Scidurlo, perché avesse deciso di intraprendere questa esperienza e quali fossero le emozioni pre-partenza. La gioia dell'inizio prosegue anche adesso, a metà della sfida.
Dopo 4 tappe nelle Marche e 2 nell'Umbria, Pietro, ci ha detto al telefono: "Sta andando molto bene, i ragazzi sono entusiasti. Stiamo attraversando posti pazzeschi e dovunque andiamo suscitiamo tanta curiosità. Le persone si avvicinano a noi, ci chiedono come affrontiamo il viaggio e quali ausili usiamo perché vorrebbero che i loro compagni con difficoltà motorie possano usufruire di queste tecnologiche, come appunto il Klaxon Klick (propulsore per sedia a rotelle, ndr)".
La bicicletta è un ottimo modo per apprezzare i luoghi, per respirare a pieni polmoni l'aria locale e conoscere a 360 gradi un territorio, e questo si fa con molta più agilità senza l'ostacolo di un parabrezza. "Le persone che incontriamo ci catturano con gli occhi, ci osservano. Camminare è un'esperienza di incontro, a tutti gli effetti".
Non tutti sono avvezzi a iniziative di questo tipo, per alcuni è la prima volta, ma Pietro confida nell'unione. "Nessuno prevale sugli altri, c’è la voglia di farsi conoscere e di collaborare. Anche la stanchezza ha il suo peso, ma l'entusiasmo è comune – racconta Pietro. – Siamo tutti viaggiatori su ruote e ognuno rende questo cammino straordinario a modo suo, come una tavolozza di colori".
Se ti sei perso di cosa stiamo parlando, beh, si tratta di un viaggio promosso da Free Wheels e Noisy Vision che coinvolge 10 persone, 6 con disabilità motoria e 2 ipovedenti. Il gruppo è partito il 18 maggio da Ancora e conta di arrivare il 29 a Roma, per un'udienza con Papa Francesco. Nel mezzo ci sono chilometri di strade sterrate, molte delle quali tra gli Appennini, e percorsi scoscesi che possono essere percorsi solo grazie alla collaborazione tra i partecipanti.
"Il 29 arriveremo da Papa Francesco, abbiamo chiesto un’udienza generale e non vediamo l'ora di poterlo abbracciare. – E conclude – Spero di avvicinare quante più persone al cammino perché, come è successo a me, vorrei che stravolgesse la vita anche di altre persone. Ora ci aspetta una salita di 4 km su sterrato, una bella sfida. Una delle tante".