I benefici dello sci d’erba e dove si pratica in Italia: hai mai provato questo sport?

Lo sci d’erba deriva dal famoso sport che si pratica sulla neve, ma in questa versione gli atleti indossano delle tavole cingolate ai piedi, simili a degli skiroll, per scivolare su un terreno erboso. La Germania, senza saperlo, ha regalato un nuovo sporto a tutto il mondo, ma allo stesso tempo un modo per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici.
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Francesco Castagna 22 Gennaio 2024

Esistono sport che sei abituato a vedere in tv in un certo modo, senza sapere che alcuni hanno anche delle varianti. È il caso dell'hockey, che viene praticato sia sul ghiaccio che sul prato. Ma se ti dicessi che esiste anche lo sci d'erba? Si tratta di una variante dello sport alpino, è nato in Germania intorno al 1960, e negli ultimi anni è diventato un ottimo esempio di come resistere agli effetti dei cambiamenti climatici.

L'aumento delle temperature in Italia ha messo a serio rischio gli impianti sciistici al di sotto dei 2000 metri d'altitudine. Attualmente nel nostro Paese il 90% delle strutture utilizza neve artificiale, con tutti gli aspetti ambientali che ne derivano: i generatori di neve, l'acqua liquida per produrla, le torri di raffreddamento e i cannoni sparaneve.

Come funziona lo sci d'erba

A differenza di quello tradizionale, quello d'erba utilizza sci cingolati, molto simili agli skipass. Attualmente questo sport si pratica in 18 Paesi (anche extraeuropei). Ha un circuito di gare internazionali, una Coppa del mondo, ha un campionato junior e uno assoluto. Dal 2000, come ti dicevo, si tiene la Coppa del Mondo, una competizione alla quale partecipano diverse nazioni, tra cui:  Italia, Iran, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Svizzera etc.

La pista da sci d'erba tipica è lunga 470 metri ed è fatta sostanzialmente a strati, proprio come se fosse una torta. Sarebbe più corretto chiamarlo "Centro sci d'erba", piuttosto che pista. Il terreno adatto per questo sport è molto simile a quella di un campo da golf: un prato erboso fitto, non abbondantemente morbido, deve avere una buona coesione superficiale, in modo tale che il passaggio ripetuto di sci d'erba non lo rovini.

Caratteristiche

Al posto della classica scivolata dello sci alpino, quello d'erba introduce il concetto di "rullata condotta". Si tratta di un meccanismo per cui lo sci agisce esattamente come un vero e proprio pattino che rotola sul prato. Proprio come nello sci classico, si compiono gli stessi movimenti sia che si scenda una pista da sci che una d'erba. Il bacino è spostato leggermente verso destra rispetto agli sci, se si deve curvare verso quella direzione, e viceversa.

Le uniche varianti rispetto allo sci normale sono due:

  • l'attrito, rispetto alla neve, infatti, gli sci sull'erba potrebbero fare più resistenza;
  • il modo di frenare: se con gli sci da neve si fa la "derapata" o lo "spazzaneve", nello sci d'erba per frenare bisognare necessariamente una curva a 180 gradi, fino a ritrovarsi con la faccia verso la salita, rallentando fino a fermarsi

Che attrezzatura usare per lo sci d'erba

Per questa variante non servono gli sci normali, ma quelli cingolati. Sono sci fatti da carrelli collegati da un nastro. Questi scorrono su una rotaia d’acciaio e, di conseguenza, danno modo allo sciatore di spostarsi per rotolamento. Oltre agli sci, chi vuole praticare questo sport dovrà indossare pressappoco l'attrezzatura dello sci classico: bacchette, guanti, scarponi, casco.

Dove si pratica in Italia lo sci d'erba

Secondo la FISI – la Federazione Italiana degli Sport Invernali – sono soltanto tre le piste di sci d'erba omologate: a Gaggio Montano (sull'Appennino bolognese), a Schia (sulle pendici del Monte Caio, a una decina di chilometri da Parma), a Predaia in Val di Non, su per i monti di Trento. In realtà però, questo sport viene praticato anche altrove: Schilpario, Santa Caterina (dove si sono tenuti i mondiali) e Lavarone.

Fonte| Federazione Italiana degli Sport Invernali;

Credits photo: Federazione Italiana degli Sport Invernali;