
Finalmente un cambio di rotta verso la mobilità sostenibile. Quante volte ti sarai chiesto: “E adesso dove parcheggio la mia bici?”
Forse, se questa norma dovesse, da proposta, diventare direttiva non te lo dovrai più domandare. L’approccio che avuto la Commissione Europea sul tema, fa parte di quel pensiero sano, ma raro che pone l’attenzione oltre che sulle piste ciclabili, anche sui parcheggi, ancora troppo trascurati. Infatti molto spesso la mancanza di un’area adibita a parcheggio per le bici viene considerato un ostacolo per la loro stessa diffusione. Nel merito, la Commissione Europea ha inserito tale proposta all’interno della revisione sul rendimento energetico nell’edilizia. Tutti gli edifici nuovi o ristrutturati, presenti nell’Unione Europea, dovranno fornire spazi obbligatori per il parcheggio delle biciclette. Questa proposta ha l’obiettivo anche di sostenere maggiormente una mobilità meno impattante a livello di emissioni e quindi che favorisca la riduzione del consumo energetico.
Attualmente secondo la ricerca ECF (l'European Cyclists' Federation) solo sei Stati facenti parte dell’Unione dispongono di norme legate al parcheggio delle biciclette. Si tratta di Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo. E quindi era necessario che anche tutti gli altri Stati europei andassero in questa direzione.
Sull’importanza di questa scelta intrapresa, ha parlato il direttore per le politiche e lo sviluppo di ECF Philip Amaral
“Gli edifici e la mobilità rappresentano insieme oltre il 60% delle emissioni di gas serra in Europa. Poiché la maggior parte dei viaggi inizia e finisce in un qualche tipo di edificio, non ha senso trattare questi due settori separatamente.”
È, quindi, una decisione che va nella giusta direzione, anche se vorremmo evidenziare tre importanti criticità. La prima riguarda l'esenzione per tutti quegli edifici che nuovi non sono o non verranno ristrutturati per molti anni e si tratta di un dato molto più grande rispetto agli stabili nuovi o riqualificati. La seconda criticità riguarda invece un passo della proposta che recita: “bisogna garantire spazi adeguati”. Dove, quindi, non vi sono spazi adeguati è come se si avesse la possibilità di rinunciare alla costruzione di parcheggi per le bici. La speranza è che in questo punto vengano aggiunte delle specifiche più tassative e meno generiche, così da evitarne un abuso. Terza e ultima criticità riguarda l‘assenza di punti di ricarica obbligatori per le e-bike.
Ecco come la Commissione Europea ha formulata la norma: