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I parcheggi per le bici diventano obbligatori? Ecco cosa contiene la proposta della Commissione Europea

Si tratta di una proposta della Commissione Europea che prevede l’installazione di aree dove diventa possibile parcheggiare la propria bicicletta. Questo sia in contesti residenziali nuovi o ristrutturati, sia in contesti d’ufficio. L’obiettivo è sempre uno: ridurre l’emissione di C02 incentivando la mobilità sostenibile. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
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Mattia Giangaspero 10 Gennaio 2023

Finalmente un cambio di rotta verso la mobilità sostenibile. Quante volte ti sarai chiesto: “E adesso dove parcheggio la mia bici?”

Forse, se questa norma dovesse, da proposta, diventare direttiva non te lo dovrai più domandare. L’approccio che avuto la Commissione Europea sul tema, fa parte di quel pensiero sano, ma raro che pone l’attenzione oltre che sulle piste ciclabili, anche sui parcheggi, ancora troppo trascurati. Infatti molto spesso la mancanza di un’area adibita a parcheggio per le bici viene considerato un ostacolo per la loro stessa diffusione. Nel merito, la Commissione Europea ha inserito tale proposta all’interno della revisione sul rendimento energetico nell’edilizia. Tutti gli edifici nuovi o ristrutturati, presenti nell’Unione Europea, dovranno fornire spazi obbligatori per il parcheggio delle biciclette. Questa proposta ha l’obiettivo anche di sostenere maggiormente una mobilità meno impattante a livello di emissioni e quindi che favorisca la riduzione del consumo energetico.

Attualmente secondo la ricerca ECF (l'European Cyclists' Federation) solo sei Stati facenti parte dell’Unione dispongono di norme legate al parcheggio delle biciclette. Si tratta di Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo. E quindi era necessario che anche tutti gli altri Stati europei andassero in questa direzione.

Sull’importanza di questa scelta intrapresa, ha parlato il direttore per le politiche e lo sviluppo di ECF Philip Amaral 

“Gli edifici e la mobilità rappresentano insieme oltre il 60% delle emissioni di gas serra in Europa. Poiché la maggior parte dei viaggi inizia e finisce in un qualche tipo di edificio, non ha senso trattare questi due settori separatamente.”

È, quindi, una decisione che va nella giusta direzione, anche se vorremmo evidenziare tre importanti criticità. La prima riguarda l'esenzione per tutti quegli edifici che nuovi non sono o non verranno ristrutturati per molti anni e si tratta di un dato molto più grande rispetto agli stabili nuovi o riqualificati. La seconda criticità  riguarda invece un passo della proposta che recita: “bisogna garantire spazi adeguati”. Dove, quindi, non vi sono spazi adeguati è come se si avesse la possibilità di rinunciare alla costruzione di parcheggi per le bici. La speranza è che in questo punto vengano aggiunte delle specifiche più tassative e meno generiche, così da evitarne un abuso. Terza e ultima criticità  riguarda l‘assenza di punti di ricarica obbligatori per le e-bike.

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L'iniziativa della Commissione Europea

Ecco come la Commissione Europea ha formulata la norma:

  • Vengono assegnati due posti bici “per ogni abitazione” negli edifici residenziali nuovi e ristrutturati  con più di tre posti auto.
  • Viene assegnato un posto bici per ogni posto auto negli  edifici non residenziali nuovi e ristrutturati  con più di cinque posti auto.
  •  Viene fornito un posto bici per ogni posto auto in  tutti gli edifici non residenziali esistenti con più di 20 posti auto entro il 2027