I pediatri raccomandano “la vaccinazione contro il Covid-19 per chi ha dai 12 anni in su”

Un documento riassume in 8 punti la posizione della SIP (Società Italiana di Pediatria) nella questione vaccini ad adolescenti e ragazzi compresi nella fascia 12-15, possibili in Italia già da qualche settimana. E ricorda: no ai farmaci per prevenire eventuali effetti collaterali.
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Giulia Dallagiovanna 22 Giugno 2021
* ultima modifica il 22/06/2021

Da quando l'EMA, l'Agenzia europea per i medicinali, ha approvato l'utilizzo del vaccino di Pfizer-BioNTech per la fascia di età 12-15 anni, si è sollevato un dibattito non da poco tra chi afferma la necessità di affidarsi alla scienza e chi invece teme per la salute dei propri figli. Lo avrai sentito anche tu, e d'altronde è impossibile ignorare le continue grida di allarme o indignazione verso "questi vaccini sperimentali" o quelli che "non sono vaccini, è una terapia genica" e via dicendo. Nel mezzo c'è anche chi, in modo più pacato e ragionato, si chiede semplicemente se dei farmaci, che apparentemente sono stati sperimentati meno rispetto agli altri immessi in commercio, siano da considerare sicuri anche per ragazzi più giovani. Ora nella discussione interviene anche la SIP, la Società Italiana di Pediatria, con un documento in 8 punti in cui spiega la propria posizione ufficiale:

"In linea con le vigenti raccomandazioni ministeriali, la SIP raccomanda la vaccinazione Covid-19 per tutti i bambini e gli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni privi di controindicazioni per gli specifici vaccini autorizzati per età", viene subito chiarito. In caso però tuo figlio abbia contratto l'infezione, si precisa di attendere "un intervallo di almeno 90 giorni tra la diagnosi o la somministrazione di eventuali anticorpi monoclonali e la prima somministrazione del vaccino".

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, ti ricordo che il vaccino di Pfizer-BioNTech è risultato sicuro anche in questa fascia di età. Non sono state registrate reazioni avverse gravi e le manifestazioni dopo l'iniezione sono le stesse che possono interessare anche gli adulti: dolore al braccio, stanchezza, febbre. A tal proposito, i pediatri raccomandano "di non prescrivere farmaci finalizzati alla prevenzione degli eventuali eventi avversi postvaccinici". Insomma, non far assumere a tuo figlio del paracetamolo in previsione di un eventuale aumento della temperatura, ma attendi che questo si verifichi effettivamente.

Infine, la SIP si ripromette di "guidare gli adolescenti e le loro famiglie verso un percorso vaccinale libero e consapevole" e "di informare i genitori circa le modalità per la gestione dei più frequenti segni e sintomi postvaccinici, ma soprattutto in merito alle tempistiche per contattare il proprio medico di riferimento per beneficiare di ulteriori specifiche informazioni".

Ma come mai tanta insistenza sul vaccino agli under18? Dopo un anno e mezzo di pandemia è chiaro come i più giovani siano anche meno esposti di fronte ai rischi del SARS-Cov-2. E questo è un dato di fatto. Ci sono però alcune considerazioni che non possono essere ignorate. Prima di tutto, pure i giovani si ammalano e qualcuno, purtroppo, non sopravvive. Sul totale dei contagi registrati in Italia, il 5,5% è stato tra i bambini di età comrpesa tra gli 0 e i 9 anni, mentre il 9,6% ha interessato chi aveva tra i 10 e i 19 anni. E tra loro si sono verificati anche 26 decessi.

Sul totale dei contagi, il 5,5% era tra la popolazione di 0-9 anni e il 9,6% tra i 10 e i 19 anni. Tra questi, vi sono stati 26 decessi

Inoltre, il vaccino riduce la capacità di circolazione del virus. Meno persone lo contraggono e lo trasportano in giro, più difficile sarà che questo raggiunga un anziano, con tutte le complicazioni che ne possono nascere, come ricovero in ospedale e decesso. Insomma, per evitare di ritrovarci di nuovo chiusi in casa, con le strutture piene e i cimiteri che non trovano più posto per i defunti, dobbiamo togliere quanto più terreno possibile al Coronavirus. E in questo sforzo sono fondamentali anche gli adolescenti.

Fonte| Società Italiana di Pediatria

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