Il 21 per cento degli italiani ascolta musica durante i pasti. La più ascoltata? Quella classica

Sono in aumento gli italiani che ascoltano musica durante il pasto e ognuno lo fa secondo i propri gusti musicali. Ma forse quello che più stikola qtesta abitudine è il piacere del vivere il momento e della convivialità.
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Gaia Cortese 4 Luglio 2022

La musica può avere un’influenza sulle papille gustative.  A sostenerlo, secondo quanto riportato in questo articolo, è uno studio di un professore di psicologia sperimentale all’università di Oxford, tale Charles Spence, che spiega come la musica sia in grado di attirare o meno l’attenzione su alcuni sapori: gli acuti esalterebbero l’acidità, i suoni profondi l’amaro e quelli più arrotondati la dolcezza.

D’accordo o meno con i risultati di questo studio, è certo che pranzare o cenare con un sottofondo di musica può essere molto piacevole e per molte persone è diventata una vera e propria abitudine.

Come riportato su Ansa, secondo un'indagine di Uber Eats (la piattaforma di ordinazione e consegna di cibo), che ha coinvolto quasi 1.200 persone), circa un italiano su quattro dichiara di ascoltare musica in cucina e il 21 per cento la ascolta proprio durante i pasti.

L’indagine è stata condotta con lo scopo di capire come il cibo sia entrato sempre più nella sfera emozionale dell'uomo, legandosi ad altre esperienze tra cui l’ascolto della musica. Sembra quindi che chi ascolta musica durante i pasti lo faccia perché "aumenta la soddisfazione legata a ciò che si sta mangiando".

Aveva quindi ragione il professore di psicologia della Oxford University? Forse sì, oltretutto l’indagine di Uber Eats ha potuto evidenziare come la maggior parte degli intervistati abbia anche delle preferenze sulla musica da ascoltare in cucina: il 23 per cento dichiara di ascoltare musica classica, il 22 per cento ascolta musica pop, il 17 per cento musica rock e il 14 per cento il jazz.

Queste tendenze potrebbero anche appoggiare la tesi di Charles Spence nel momento in cui le persone hanno determinati gusti in cucina e magari tendono a gustare il proprio piatto preferito ascoltando una musica che ne valorizzi le caratteristiche. Sono ipotesi, ma volendo soffermarsi sulla questione, anche in maniera più semplice, è vero che sedersi a tavola e godersi la cena con una buona musica di sottofondo non presenta controindicazioni per la digestione, anzi.

Un sottofondo musicale non può che trasformare un momento di quotidianità in qualcosa di più piacevole e rilassante. La musica intrattiene  e pertanto può favorire la convivialità. Perché limitarsi a creare l’atmosfera giusta a tavola solo quando si ricevono invitati a casa, quando invece potrebbe essere fatto con i membri della propria famiglia? Senza dimenticarsi dei single: anche in questo caso la musica è di grande compagnia.