Il Belgio ha deciso di imporre la quarantena ai pazienti che hanno contratto il vaiolo delle scimmie, o Monkeypox virus. È il primo Paese a farlo e al momento la misura non riguarda i contatti, nemmeno se stretti. Lo ha annunciato il ministro della Salute belga Frank Vandenbroucke che ha spiegato meglio la misura ai microfoni del programma radiofonico C'est pas tous les jours dimanche – RTL TVI. L'isolamento durerà 21 giorni e serve, naturalmente, a limitare il più possibile l'emergere di nuovi contagi. Nonostante restrizioni che ormai abbiamo imparato a conoscere, è sempre bene ricordare che non siamo di fronte a un nuovo Covid e che l'incubo della pandemia non sembra destinato a tornare a breve.
In tutto il Belgio al momento si contano 4 casi confermati, tutti collegati a un grande festival che si è tenuto ad Anversa a maggio. Ragion per cui, è altamente probabile l'emergere di nuove persone infette nei prossimi giorni. Questa malattia inoltre ha un periodo di incubazione piuttosto lungo che va da una fino a due settimane, mentre non è ancora chiaro per quanto tempo possa risultare contagioso un paziente che lo ha contratto.
In ogni caso, il rischio per il resto della popolazione rimane basso, anche perché la trasmissione avviene prevalmentemente attraverso il contatto con i fluidi corporei. La via principale dunque è quella sessuale, ma bisogna prestare attenzione anche alle lesioni infette, alla biancheria e agli abiti di chi è malato. Il governo ha però raccomandato a chi ha avuto contatti stretti con una persona infetta di rimanere isolati e di sottoporsi al test.
Sono queste le misure suggerite anche dall'Organizzazione mondiale della sanità. Attraverso le parole di Maria Van Kerkhove, capo della ricerca sulle malattie emergenti, l'OMS ha dichiarato che è possibile fermare i contagi nelle zone dove il virus non è endemico.
Per quanto riguarda il vaccino, non dovremmo attenderci una campagna a tappeto come quella per il SARS-Cov-2. Esiste un vaccino specifico contro il vaiolo delle scimmie, approvato nel 2019, ma non disponibile in dosi sufficienti per un'immunizzazione di massa. Vandenbroucke ha dichiarato che un'azienda starebbe già lavorando a un altro candidato, ma nel frattempo si rispolverano le scorte di vaccino contro il vaiolo umano che si è mostrato in grado di offrire una protezione seppur parziale anche contro questo virus cugino. Non è infatti un caso se i contagiati sono principalmente persone giovani, alle quali questo farmaco non è mai stato somministrato e che hanno una vita sessuale più attiva.
Fonte| C'est pas tous les jours dimanche – RTL TVI