Il biglietto per i mezzi pubblici a Milano costerà di più, incentivando il traporto privato e contro i principi di sostenibilità

A Milano i trasporti pubblici aumenteranno fino a 2,20 a biglietto. Una misura che va contro i principi di sostenibilità e le politiche green volte a ridurre le emissioni nelle grandi città.
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Francesco Castagna 8 Agosto 2022

In controtendenza con altre città d'Italia e d'Europa a Milano il biglietto dei mezzi aumenterà. Mentre in alcune città italiane come Roma e Genova un sondaggio di Moovit dimostra come rendere i trasporti pubblici locali gratuiti favorisca il loro uso, spingendo i cittadini ad abbandonare la macchina, a Milano si pensa di adottare misure opposte.

Il costo di autobus, tram e della metropolitana potrebbe aumentare del 10%, arrivando a un prezzo di 2,20 euro. Secondo le dichiarazioni del Comune di Milano, il motivo dell'aumento dipenderebbe da un adeguamento all’inflazione che l’Agenzia del trasporto pubblico locale dovrebbe recepire in base a quanto stabilito dalla Regione Lombardia.

"Se avessimo potuto scegliere, non avremmo certo deciso ora l’adeguamento tariffario all’Istat dei biglietti del trasporto pubblico locale, in un momento economicamente difficile per i cittadini", ha dichiarato Arianna Censi, assessora al Comune di Milano. Dalla regione rispondono invece che non sarebbe proprio così. Abbiamo provato a sentire entrambi gli assessori del comune di Milano e di Regione Lombardia, ma non sono voluti intervenire in merito alla questione.

“Le agenzie del Trasporto pubblico locale (Tpl) sono assolutamente liberi di decidere se applicare o meno gli aggiornamenti Istat. Spetta a loro la scelta, nel caso decidessero di agire in quella direzione, di come e dove andare ad incidere con le rimodulazioni e di come accordarsi o compensare le aziende". Così ha risposto alle affermazioni di Arianna Censi l'assessore alle Infrastrutture e trasporti di Regione Lombardia Claudia Terzi. Al momento l'aumento della tariffa riguarda solamente i singoli biglietti di viaggio e non gli abbonamenti.

Inoltre, l'assessore Terzi sostiene che sono state le aziende e le associazioni del settore a richiedere espressamente l'attuale adeguamento, a seguito del calo degli introiti dovuto alla pandemia a e all'aumento generalizzato dei costi. A queste motivazioni Censi risponde che "Il Comune è obbligato a reperire questo incremento, può solo decidere su chi dovrà gravare, se su tutti i cittadini, attraverso il bilancio del Comune, se su tutti quelli che utilizzano il trasporto pubblico, oppure solo su chi lo usa saltuariamente".

Che sia del comune o della regione è bene dire che in questo momento non è saggio né aumentare i costi dei mezzi pubblici né disincentivare il trasporto pubblico locale. Queste misure infatti sono l'opposto di ciò che è previsto negli obiettivi dell'agenda 2030, che prevede tra le altre cose lo sviluppo e l'incentivazione della mobilità sostenibile.