
Un ordine perfetto, una vita fatta di regole e una giornata organizzata in ogni sui istante. Philippe, un miliardario paraplegico, vive in questo modo. Fino a quando non sceglie come badante Driss, un ragazzo di colore con precedenti penali. Rumoroso, trasandato e istintivo, questo nuovo elemento disturbante gli rivoluzionerà l'esistenza e le darà un nuovo significato. La prima emozione che provoca il diverso è la paura, ma se si riesce a passare oltre si scopre un nuovo mondo, quello del film Quasi amici.
Atteggiamenti ai quali non sei abituato, una cultura che magari non comprendi subito e che, forse, ti dà anche un po' fastidio. L'arrivo di una persona straniera potrebbe costringerti a rivedere il tuo modo di vivere, a ignorare l'odore di spezie che invade il pianerottolo del tuo condominio, ad accettare che i nuovi italiani possano anche non parlare perfettamente la lingua (come se poi tutti i nati nella nostra Penisola sapessero farlo). Insomma, un elemento che scombina i tuoi equilibri e ti forza a uscire dalla tua comfort zone, fatta di regole a consuetudini alle quali sei abituato. E che magari ti sei dato per paura, proprio come ha fato Philippe.
In questo modo, però, non sai cosa ti perdi. E non è solo un modo di dire. Driss cambia davvero la vita al miliardario francese, gli fa riscoprire quante cose si possono fare anche se si è costretti a rimanere immobili su una sedia a rotelle. I metodi che utilizza non sono certo convenzionali, passando per un inganno ad alcuni agenti di polizia a una serata in un Night Club. Ma il risultato è che Philippe, per la prima volta dopo tanto tempo, riesce ad andare a cena con Éléonore, la donna con la quale teneva una corrispondenza epistolare, ma che non aveva mai avuto il coraggio di incontrare.
Il film è uscito dal 2011 e, no, non è solo una bella favola: è tratto da una storia vera, che aveva per protagonisti Abdel Yasmin Sellou e di Philippe Pozzo di Borgo. Ha ottenuto diverse nomination per vari riconoscimenti come miglior film straniero e un David di Donatello come miglior film dell'Unione europea. Tutti motivi ottimi per dare una chance a questa pellicola.
Lasciare che un estraneo entri nella tua vita porterà sicuramente un grande scompenso, ma chi te lo dice che non sia per il meglio?