Il Kriribati, dove i turisti non arrivano: per sentirti davvero fuori dal mondo

Uno stato che fa parte della Micronesia e che è tra i luoghi meno visitati del Pianeta. Grazie a questo, i suoi atolli sono rimasti quasi incontaminati e accoglie l’area marina protetta più grande al mondo. Ma raggiungerlo non è così semplice (forse per fortuna).
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
14 Gennaio 2021

Ci sono mete a portata di weekend: Londra, Parigi, Marrakech. I luoghi dove vai spesso in vacanza, come la riviera o le Alpi. Quelli da viaggio più impegnativo, come gli Stati Uniti o il Sudafrica. Le mete tropicali ed esotiche per la tua luna di miele. Ma ci sono angoli di questo Pianeta che, incredibili a dirsi nel 2021, vengono visitati pochissimo. O meglio, alcuni di loro li conoscerai bene e offrono anche vere e proprie meraviglie dell'arte e della natura, ma purtroppo sono anche territori di guerre e conflitti e dunque i turisti se ne tengono alla larga per ovvie ragioni.

Altri invece potresti non averli mai sentiti nominare. E spesso sono proprio gli stessi abitanti che hanno preferito questa strada a quella ben più redditizia del turismo di massa. Così sono rimasti quasi incontaminati, e dico quasi perché purtroppo il cambiamento climatico favorito dai Paesi industrializzati ha mostrato il suo volto persino lì. Le persone però sono ancora legate a una cultura e a usanze antichissime, che saranno ben liete di condividere con te, a patto che sia pronto ad accogliere e a mostrare rispetto per il loro stile di vita. Ti racconterò di tutto questo nella nuova rubrica "Fuori dal mondo" e cominceremo guardando la classifica stilata ogni anno dalla World Tourism Organization. Però, al contrario.

Anche nel 2020 tra le ultime posizioni troviamo uno stato che decisamente non appartiene alle tradizionali mete per le vacanze: il Kiribati. Pensa che è talmente poco visitato che accoglie in media tra i 5mila e i 6mila stranieri ogni anno. E basta. Ma che cos'è questo luogo e come mai non ci va praticamente nessuno?

Dove si trova

Prima di tutto stiamo parlando di un gruppo di tre arcipelaghi, le Isole Gilbert, le Isole della Fenice, e le Sporadi Equatoriali. In tutto puoi trovare qui ben 33 atolli (ad eccezione dell'isola Banaba, per la verità) di cui solo 21 sono davvero abitati. Se guardi il mappamondo, li potrai rintracciare nell'Oceano Pacifico a cavallo dell'Equatore e al largo della Micronesia, di cui in effetti fanno parte.

Come raggiungerlo

Come arrivarci? Bè di sicuro non puoi partire da solo senza una buona organizzazione dietro. Come spiega il sito del Touring Club, qui le grandi navi di lusso non arrivano. E non sono nemmeno disponibili linee aree delle compagnie internazionali più famose. Se davvero ci vuoi arrivare, ti devi affidare ad Our Airline partendo da Nauru, un altro stato della Micronesia, oppure a Fiji Airways che decolla appunto dalle isole Fiji. Una volta a settimana.

Cosa si può vedere

Ma la vera domanda è cosa ti aspetta una volta arrivato a destinazione. Spiagge bianche simile a quelle delle Hawaii certo, ma decisamente meno affollate e meno inflazionate. Potrai muoverti a piedi o in bici all'interno degli atolli, oppure in barca per raggiungere quelli più vicini. E mentre ti rendi conto di essere arrivato davvero fuori dal mondo, potrebbe aprirsi davanti ai tuoi occhi un altro, di mondo.

I 100mila abitanti sparsi per i tre arcipelaghi sono infatti davvero molto ospitali e amano mantenere vive le loro tradizioni. Potrebbero dunque invitarti a prendere parte a una celebrazione tipica, facendoti sentire a casa nonostante tu di norma viva in un appartamento al quarto piano di un anonimo edificio di cemento.

Se ami le immersioni, qui troverai una fauna marina quasi incontaminata, coralli e relitti di navi da guerra

Qui puoi trovare inoltre la più grande area marina protetta del mondo, la Phoenix Island Protected Area. Si trova nella zona delle Isole della Fenice e le sue lagune sono un vero gioiello, incredibilmente pulito persino nel 21esimo secolo. Potrai dedicarti a immersioni per vedere da vicino la barriera corallina o fare birdwatching di uccelli esotici. Tieni però presente che le autorità hanno posto un limite, e giustamente, al numero dei visitatori che possono accedervi quindi è bene che ti informi prima di intraprendere il viaggio.

Un po' di storia

Queste isole sono abitate da più di 2mila anni da un popolo originario dell'Oceano Pacifico, che naturalmente si è visto portar via le proprie terre prima dall'ammiraglio Adam Johann von Krusenstern, che ne decise anche il nome, mentre era al servizio dello Zar di Russia e poi dal Regno Unito, di cui divennero un protettorato nel 1892. Solo nel 1979 riuscirono a ottenere indietro la propria indipendenza.

Il loro momento di massima fama lo ebbero in realtà in un periodo abbastanza tragico: furono infatti teatro di grandi battaglie durante la Seconda guerra mondiale. Ancora oggi i fondali sono pieni di relitti di navi tra i quali ci si può immergere.

La cultura

Un aspetto molto importante del Kiribati e il katei, ovvero lo stile di vita tradizionale. Gli abitanti sono molto orgogliosi della loro cultura e delle loro usanze e sono ben lieti di condividerle con te, ma si aspetteranno pari rispetto. Non è infatti raro che ti invitino a casa loro o in un locale pubblico. Meglio allora imparare subito alcune regole a cui dovrai attenerti.

Prima di tutto, il rispetto per gli anziani è molto sentito. Diventa quasi una sorta di riverenza nei confronti della loro esperienza e della loro saggezza. In alcuni villaggi, ad esempio, sono loro che stabiliscono le leggi. Allo stesso modo, vengono tenuti in grande considerazione i leader religiosi, nella maggior parte dei casi cristiani. Davanti a loro dunque non dovresti mai comportarti male o abbandonarti agli eccessi. Se ci fai caso, quando un abitante del luogo è ubriaco e passa accanto a un missionario, gli chiede scusa.

A proposito delle leggi. Per loro seguirle è fondamentale per mantenere l'armonia, dunque non contestare le regole che trovi in un altro Paese anche se non le comprendi. Accettale e basta. Una di queste? Se mentre stai facendo un tour in bicicletta dovessi passare accanto a una Mwaniebwa, una grande sala delle riunioni, con un'assemblea in corso, è segno di buona educazione scendere dalla bici e proseguire a piedi.

Dove puoi dormire e mangiare

Esistono due alberghi di proprietà del governo e si trovano a Tarawa Sud, l'isola più popolata. Altrimenti potrai approfittare delle sistemazioni locali e delle pensioni tipiche. Non aspettarti lusso e comfort a quattro stelle. Potrai invece immergerti totalmente nella vita del Kiribati e diventare un viaggiatore, più che un turista.

Anche per quanto riguarda il cibo dovrai adattarti. E un aspetto che farai più fatica ad accettare è la quasi totale assenza di frutta e verdura, ad eccezione di quanto di commestibile cresce spontaneo su un atollo in mezzo all'oceano. Cioè poco. Potrai però mangiare il pesce crudo più fresco che tu abbia mai provato (prestando attenzione a tutte le norme igieniche). E poi, incredibile a dirsi, ma troverai anche dei ristoranti cinesi.

La minaccia del cambiamento climatico

Non fai nulla per inquinare il mondo, eppure ne paghi lo stesso le conseguenze. Nel 1999 il governo ha annunciato la scomparsa di due atolli, ingoiati dall'innalzamento delle acque. Per questo motivo sono molto attenti al rispetto dell'ambiente e a tutte le misure che devono essere intraprese in questo senso. Pensa che avevano anche intrapreso un'azione legale contro gli Stati Uniti perché non volevano aderire al protocollo di Kyoto.

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…