Il Tagikistan, un paese incastrato tra le montagne

Sono circa 4 mila i turisti che ogni anno visitano questo luogo. In effetti, raggiungerlo non è semplice e nemmeno muoversi al suo interno: le strade sono dissestate, treni e autobus si contano sulle dita di una mano, e si avverte la perenne mancanza di carburante. E forse è proprio per questo motivo che ha mantenuto la sua antica bellezza, tra montagne altissime e tradizioni che nascono dall’incontro tra molti popoli.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
28 Gennaio 2021

Montagne altissime e paesaggi così desolati da risultare di una bellezza sublime. Il Tagikistan è sicuramente un luogo in cui la mano dell'uomo ha potuto fare davvero poco per piegare la natura al suo volere. Ti colpiranno la povertà e l'indigenza che potresti trovare, soprattutto nelle aree più rurali, ma non potrai fare a meno di nutrire un profondo rispetto per gli abitanti, ben consci e orgogliosi della loro storia e del loro passato. E soprattutto, desiderosi di raccontarli ai turisti in visita. Sebbene qui, di stranieri, se ne vedono più o meno 4mila ogni anno.

Dove si trova

Non è certo una delle mete più semplici da raggiungere. Se guardi una cartina geografica, noterai che è praticamente incastrato tra Cina, Afghanistan, Uzbekistan e Kirghizistan. Un luogo impervio, che per il 90% è formato da altipiani. Sono proprio loro però a regalare alcuni tra i più bei paesaggi innevati e ad alta quota del mondo. Nel mezzo, strade dissestate quando non del tutto sterrate percorse da pochi mezzi che fanno fatica ad accaparrarsi il carburante necessario. Ed è per questo che non dovrai fare affidamento su autobus e treni, ma piuttosto sui taxi collettivi che garantiscono una minima rete di collegamento tra i grandi e i piccoli centri urbani. Un'altra soluzione praticata spesso dai turisti è quella di noleggiare una jeep con autista. I più coraggiosi tentano anche l'autostop, ma se non sei un viaggiatore esperto è meglio evitare di improvvisare.

Come raggiungerlo

La via più pratica per raggiungere il Tagikistan è probabilmente l'aereo, facendo affidamento su compagnie internazionali come la lettone Air Baltic, che collega Riga con la capitale Dushambe o le compagnie aeree turche che prevedono qualche tratta con partenza da Istanbul. Meno consigliato invece è usare le linee aeree tagike, che hanno spesso mostrato una scarsa affidabilità.

Uno degli itinerari amati dai turisti è quello della Pamir Highway, una strada che passa tra le montagne e unisce Dushambe con l'Uzbekistan. Mantenere la giusta direzione è facile, dal momento che non esistono deviazioni, ma il percorso è accidentato e potrebbe essere utile trovare una guida locale.

Cosa vedere

Il Tagikistan è sicuramente un luogo fuori dal mondo. Il territorio montuoso e impervio ha probabilmente reso difficile lo sviluppo di infrastrutture di collegamento, mentre i continui conflitti soprattutto nelle aree di confine o provocati da gruppi di estremisti islamici ne minano la sicurezza interna. Insomma, non troverai molti turisti oltre a te qui. Dunque la domanda è: c'è una ragione per cui visitare questa nazione? Ovviamente sì! E più di una.

Proprio questo fatto di essere tra le ultime mete considerate dai viaggiatori, ha reso le persone molto più accoglienti nei confronti di chi ha voglia di arrivare fino lì. Nelle zone rurali, in particolare, troverai spesso una famiglia che mette a disposizione una stanza dove ospitare le persone, a mo' di bed and breakfast. Inoltre, sulla strada del Pamir potrai pernottare nelle yurte, le tradizionali tende circolari delle steppe asiatiche, con una grande sala comune, il pavimento ricoperto da tappeti e un focolare al centro.

È sicuramente la natura ad essere protagonista di un viaggio in Tagikistan. Paesaggi spogli e affascinanti, con laghi e ghiacciai che cambiano colore in base alla luce che vi si riflette. Ambienti dove l'uomo si è adattato e spesso vive ancora secondo usi e costumi antichi. Ti sentirai catapultato in un'altra epoca, se non in un altro Pianeta.

Un itinerario molto amato dai turisti è quello lungo la Pamir Highway, dove puoi pernottare nelle yurte

Per quanto riguarda invece la capitale Dushambe, ci sono sicuramente delle mete che la rendono più occidentale, come il grande parco Rudaki, ricco di aiuole fiorite e fontane. Viene spesso frequentato dagli abitanti del luogo per un pic nic o per ritagliarsi qualche minuto per ammirare le montagne del Fann, che probabilmente saranno l'immagine del viaggio che ti rimarrà più impressa. C'è poi la cittadella, purtroppo teatro di violenti scontri anche nel passato recente, di cui oggi restano solo alcuni bastioni ricostruiti, ma che testimonia il primo insediamento di Alessandro Magno, tanto per capire quanto sia lunga e importante la storia di questo Paese.

Come tu stesso potrai notare, la città è piuttosto diverse dalle aree che la circondano ed è anzi una delle città più sviluppate dell'Asia Centrale. Qui puoi trovare alloggi ai quali siamo più abituati, come hotel e ostelli con connessione Wi-Fi. Non perderti però la possibilità di scambiare due chiacchiere con altri turisti o con le persone del posto: sembra proprio che a Dushambe ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Ma se vuoi andare alla ricerca del cuore del Paese, sono forse più adatte zone come la Provincia Autonoma di Gorno-Badachshan, incastonata in una valle a oltre 2mila metri di altitudine. Qui puoi trovare ad esempio Murghab, un piccolo centro di 5mila abitanti, che sorge addirittura 3.650 metri. Un'altra destinazione che potrebbe conquistarti invece è Istaravshan, con il nucleo storico meglio conservato e con architetture che rimandano alla civiltà araba. Potrai ad esempio vedere le madrasse, le scuole religiose ma che forniscono un'istruzione a tutto campo.

La sicurezza

Prima di proseguire con le meraviglie nascoste del Tagikistan, bisogna spendere qualche parola sul fattore sicurezza. Come ti dicevo, rimane una terra tormentata, con scontri che possono scoppiare nelle aree di confine, in particolare vicino al Kirghizistan. Anche nella capitale però possono verificarsi episodi di violenza anche molto gravi e soprattutto è abbastanza elevato il rischio di un attacco terroristico da parte di gruppo estremisti islamici. Questo non vuol dire che tu non possa mai visitare il Paese, ma è importante raccogliere prima tutte le informazioni necessarie e magari decidere con anticipo l'itinerario, facendosi aiutare da un'agenzia turistica.

Prima di partire, è importante progettare bene il viaggio e raccogliere tutte le informazioni necessarie

Devi inoltre sapere che non puoi visitare il Tagikistan se prima non hai ottenuto il visto d'ingresso, per il quale potrebbe volerci anche qualche giorno. Sicuramente, è un viaggio che deve essere ben pianificato e che non è adatto a turisti inesperti.

Un po' di storia

Come ti dicevo, i tagiki sono molto orgogliosi del loro passato e della loro storia. A partire dalla conquista da parte di Alessandro Magno e soprattutto di quando il Paese è entrato a far parte del califfato musulmano. Ma la parte interessante di queste vicende è che il territorio è sempre stato abitato da tribù e popoli anche molto diversi tra loro, che erano riusciti a trovare un equilibrio per riuscire a coabitare senza conflitti. Dopo quella turca, l'ultima dominazione è stata quella russa, prima da parte degli zar e poi dell'Unione sovietica. Riuscì finalmente a ottenere l'indipendenza solo nel 1991, ma le varie influenze hanno sicuramente lasciato tracce indelebili del loro passato.

La cultura

Un aspetto molto importante nella vita dei tagiki riguarda proprio la cultura. La religione più praticata nel Paese è quella musulmana e per questa ragione il consiglio è di stare attento a comportamenti o abiti che potrebbero non essere considerati opportuni, soprattutto nelle vicinanze di luoghi religiosi o durante il periodo del Ramadan, osservato da quasi tutta la popolazione. Bisogna anche dire che si tratta di un popolo molto aperto e che di norma è più pronto a ridere che a offendersi rispetto a possibili gaffe dei turisti.

In ogni caso, mostrare rispetto è un biglietto da visita che ti farà apprezzare sicuramente dagli abitanti del luogo. Anche perché, sono davvero molto orgogliosi delle loro tradizioni. Pensa che esiste il Giorno della bandiera (il 16 novembre) il Giorno della lingua nazionale (il 5 ottobre). Sì, si parla tagiko, una lingua simile al persiano, mentre l'inglese non è molto praticato. La somiglianza comunque non è un caso: nel X secolo il Tagikistan entrò sotto il controllo della dinastia persiana dei Samanidi e proprio loro inaugurarono un'importante stagione artistica e letteraria, durante la quale emersero i più importanti autori del Paese, tra cui il poeta Ferdowsi.

Altri aspetti ai quali prestare attenzione sono invece i vari divieti. In generale, non festeggiare troppo. Proprio così, nel tentativo di invitare la popolazione a non sperperare tutti i loro guadagni, il governo ha imposto un limite alla spesa per le cerimonie pubbliche come i matrimoni o i funerali. Non solo, ma non è possibile organizzare festeggiamenti non religiosi nei luoghi pubblici, quindi niente Capodanno in piazza o compleanno al pub. Cerca insomma di mantenerti su una sobria allegria, anch'essa parte della tradizione dal momento che buona parte di queste regole servono per rimarcare la differenza rispetto al periodo sovietico.

Sarà stata però la dominazione russa o semplicemente l'influenza di diversi popoli, ma l'Islam qui è sicuramente moderato. Le bevande alcoliche circolano, anche se l'eccesso non è ben visto, e alle donne è vietato indossare l'hijab mentre viene incoraggiato l'abito tradizionale, più colorato e che lascia scoperto il mento.

Cosa mangiare

Diciamocelo, noi italiani siamo piuttosto schizzinosi in materia di cibo, eppure la cucina del Tagikistan è tutta da scoprire. Molto utilizzare le spezie e le erbe aromatiche per insaporire i cibi, prevalentemente carni e cereali, non mancano le zuppe e formati di pasta ripieni simili ai ravioli, di chiara influenza cinese. Grande abbondanza anche di creme, una preparazione più rara da trovare negli altri Paesi dell'Asia Centrale. L'incontro dei popoli che hanno fatto la storia di questo angolo di mondo emergono dunque anche dalla cucina.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…