Il primo intervento in telementoring d’Europa è avvenuto a Bergamo: “Questo è il futuro verso cui andiamo”

Il dottor Alfonso Agnino, alla guida dell’equipe di Cardiochirurgia robotica che ha effettuato l’operazione all’Humanitas Gavazzeni, ci ha spiegato quali vantaggi abbia portato questo sistema innovativo e quali saranno i prossimi risultati da raggiungere.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
24 Giugno 2021
Intervista al Dott. Alfonso Agnino Responsabile della Cardiorobotica e Chirurgia mininvasiva di Humanitas Gavazzeni

A Bergamo è stato realizzato un intervento che traccia la strada per il futuro della chirurgia e, in particolare, della cardio-chirurgia robotica. Come ben sai, in questa rubrica approfondiamo una notizia importante del mese appena passato e cerchiamo di capire in quale direzione stia andando la Medicina. Non potevamo quindi non parlare della prima operazione in Europa realizzata in telementoring, con un collegamento che ha annullato i 1.200 chilometri di distanza tra l'Humanitas Gavazzeni e l'Università di Rennes, in Francia.

"Abbiamo utilizzato una piattaforma digitale ad altissima risoluzione, senza dover più ricorrere a canali satellitari – ci ha spiegato il dottor Alfonso Agnino, responsabile della Cardiorobotica e Chirurgia mininvasiva di Humanitas Gavazzeni. – In questo modo la trasmissione audiovisiva è continuativa e tutti i dati del paziente possono essere trasmessi in sicurezza. Questo è il futuro verso cui stiamo andando".

L'intervento in questione era la riparazione della valvola mitralica, che si trova nella sezione sinistra del cuore, tra l'atrio e il ventricolo. Di norma esistono tre possibilità per eseguirlo. La prima è quella standard e prevede una sternotomia, cioè un'apertura dello sterno attraverso un'incisione operata con una sega specifica. A questo punto si pratica una divaricazione costale per accedere al cuore e alla valvola mitrale. La seconda possibilità, invece, è quella di un approccio mini-invasivo, ricorrendo a un'apertura di circa 7 o 8 centimetri.

Nella terza opzione si ricorre, infine, alla robotica, ma sono pochi i centri italiani che la praticano. "Si raggiunge il cuore attraverso un taglio ancora più piccolo, da 1 o 2 centimetri, e 4 buchi da 8 millimetri, praticati sotto l'ascella – prosegue il dottor Agnino. – Oggi, questa è la massima espressione del concetto di mini-invasività. I pazienti non hanno dolore, sanguinano molto meno e il rischio infettivo si riduce al minimo".

Questo approccio ha, prima di tutto, il vantaggio di non intaccare l'aspetto estetico del paziente, un fattore importante per il suo recupero psicologico. "Lo dico da medico e da figlio di persona che è stata operata al cuore: con una sternotomia è più complicato recuperare la propria integrità psicologica, perché ogni volta che ci guardiamo allo specchio vediamo minata quella fisica, con un lungo taglio proprio sul torace".

La robotica permette inoltre di potenziare la qualità visiva, che risulta "di 10 volte superiore in termini di ingrandimento e tridimensionalità", oltre ad avere una migliore manualità, con l'annullamento di ogni tremore. Restano però ancora due elementi di cui bisogna tener conto: il chirurgo deve sapere utilizzare al meglio questo strumento, un Da Vinci X nel caso di cui stiamo parlando, e la questione della percezione tattile, ovvero la possibilità di comprendere quanta pressione si stia esercitando.

L'arrivo del telementoring, intanto, ha consentito di affinare ulteriormente la tecnica:  "Permette di avere un maggior controllo della sala operatoriaconferma il dottore, – dove lavora tutta l'equipe chirurgica". Ciascuno specialista ha il proprio ruolo e mentre il primo chirurgo guarda attraverso la telecamera, agli altri operatori è affidata la gestione del contorno. "Con il telementoring utilizzo una serie di telecamere che permettono di zoommare e di avere un'altissima risoluzione. E con una semplice manovra sullo schermo del computer posso decidere di mostrare cosa accade mentre io sto operando".

Il vantaggio garantito da questo sistema innovativo lo si può sperimentare anche a livello di movimenti eseguiti sul paziente. "Le braccia del robot vengono attaccate a sistemi di 8 millimetri da inserire nel torace. A questo punto mi sposto sulla consolle e guido gli strumenti, ma devo sapere che 2 o 3 millimetri di movimento determinano uno spostamento importante delle tracce robotiche. Con il telementoring lo posso vedere e riesco anche a monitorare l'elettrocardiogramma in diretta".

E soprattutto, il telementoring consente di mettere in comunicazione equipe che si trovano a diversi chilometri di distanza l'una dall'altra. Questa volta la finalità è stata la formazione di un team di 14 specialisti guidato dal professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, e dal professor Jean Philippe Verhoye, presidente della Société Française de Chirurgie Thoracique et Cardio-Vasculaire. "Hanno potuto osservare ogni movimento, anche di una singola persona, semplicemente direzionando la telecamera da remoto. Possiamo quindi immaginare che un giorno, magari per un intervento particolarmente complicato, possa chiedere un aiuto a un collega di New York che mi può seguire passo passo e forse addirittura intervenire nei passaggi più delicati, prendendo il comando del computer a distanza".

Dunque è questo il futuro, la Telemedicina di cui tanto si parla in quest'ultimo anno sta piano piano arrivando. Ma i passi avanti della tecnologia non ci devono far dimenticare che siamo pur sempre esseri umani e che abbiamo bisogno di una relazione in presenza, anche con il medico che ci dovrà operare. "Dobbiamo imparare a gestire il ruolo che sta acquisendo la tecnologia. Secondo me in questo preciso momento storico diventano molto importanti le Scienze Umane: il rapporto con il paziente è fondamentale, così come lo è il processo empatico. Dietro alle mascherine, c'è sempre uno di noi che sorride", conclude Agnino.

Credits photos: Ufficio stampa Humanitas Gavazzeni 

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…