Il primo vaccino al mondo contro la malaria: “Oggi è un giorno storico” ha detto l’OMS

Viene identificato dalla sigla RTS,S/AS01, è prodotto dalla GlaxoSmithKline ed è in grado di prevenire la malattia grave con un’efficacia del 50%. Si tratta di ottimi risultati a fronte di 400mila vittime ogni anno, soprattutto tra i bambini minori di 5 anni e che vivono nell’Africa subsahariana. Siamo, in poche parole, davanti a una svolta nel controllo della malattia.
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Giulia Dallagiovanna 7 Ottobre 2021
* ultima modifica il 17/12/2021

"Oggi è un giorno storico", ha sentenziato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità. E in effetti ha appena dato un annuncio che aspettavamo da anni: è stato approvato il primo vaccino contro la malaria. Stiamo parlando di una malattia che ogni anno provoca la morte di circa 400mila persone, per la maggior parte abitanti dell'Africa subsahariana e nella fascia di età che va dagli 0 ai 5 anni. La nuova arma che abbiamo a disposizione si chiama Mosquirix (identificato negli studi con la sigla RTS,S/AS01) ed è stato prodotto dalla GlaxoSmithKline.

Ghebreyesus ha parlato di "svolta per la scienza, per la salute dei bambini e per il controllo della malaria". E se ne possono facilmente capire le ragioni dal momento che fino ad ora i rimedi di più efficaci di prevenzione contro questa malattia erano zanzariere impregnate di insetticida e campagne di bonifica dei terreni. Zanzariere perché, come ben saprai, stiamo parlando di una patologia provocata da cinque protozoi parassiti, trasmessi proprio dalla zanzara Anopheles. Questo vaccino si è dimostrato efficace in particolare contro il Plasmodium falciparum, il più letale e diffuso.

Il vaccino si è mostrato efficace contro il Plasmodium falciparum, il protozoo parassita più letale e diffuso

I risultati vengono documentati da uno studio di fase tre pubblicato su The Lancet e da un programma pilota iniziato nel 2019 in Ghana, Kenya e Malawi che ha permesso finora di vaccinare oltre 800mila bambini con 4 dosi in totale a partire dai loro primi cinque mesi di vita. I finanziamenti sono arrivati grazie a un'importante alleanza tra GAVI – The Vaccine Alliance, il Fondo Globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria e UNITAID (un'iniziativa sanitaria globale che promuove la prevenzione, la diagnosi e le cure contro le principali malattie nei Paesi a basso e medio reddito).

Durante le sperimentazioni, è risultata un'efficacia del 50% contro la malattia grave durante il primo anno, con una protezione destinata a ridursi e a raggiungere quota zero dopo 4 anni dalla conclusione del ciclo di inoculi. Anche nei contesti migliori dal punto di vista della prevenzione, ovvero quelli dove sono state installate delle zanzariere e i servizi sanitari sono efficienti, si è registrata una diminuzione della mortalità per malaria pari al 30%.

Percentuali lontane da quelle a cui oggi siamo abituati, ma che in realtà sono davvero buone. Ti basti pensare che il comune vaccino contro l'influenza ha un'efficacia che varia tra il 40 e il 60%.

Da oggi dunque viene raccomandato l'uso del vaccino contro la malaria, accanto alle forme di prevenzione che già si utilizzavano, naturalmente soprattutto in quelle aree del mondo in cui la malattia è più diffusa. Proprio per questo motivo, aggiunge l'OMS, sarà fondamentale sostenere dal punto di vista economico la produzione e la distribuzione e che ogni stato inserisca al più presto questa nuova arma all'interno del proprio programma nazionale di controllo della malaria.

Fonti| Organizzazione mondiale della sanità; "Efficacy and safety of RTS,S/AS01 malaria vaccine with or without a booster dose in infants and children in Africa: final results of a phase 3, individually randomised, controlled trial" pubblicato su The Lancet il 23 aprile 2015

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