Il ramipril è un farmaco appartenente alla famiglia degli ACE-inibitori. Puoi dedurre dal nome che siano farmaci in grado di inibire qualcosa.. ma che cosa in particolare? Andiamo a scoprirlo. ACE è l’acronimo di enzima convertente l’agiotensina. È un enzima importante nel controllo della regolazione della pressione del sangue. Prima di tutto devi sapere che la regolazione della pressione coinvolge diversi meccanismi di controllo. Vediamo come funziona il meccanismo su cui interviene il ramipril.
Diversi stimoli, tra cui la stimolazione nervosa, una diminuzione della concentrazione di sodio nel sangue, od un aumento nel tubolo distale del rene, sono in grado di stimolare il rilascio di renina dal rene. La renina agisce sull’angiotensinogeno, trasformandolo in angiotensina I. L’angiotensina I viene convertita dall’enzima convertente l’angiotensina (ACE) in angiotensina II a livello delle ghiandole surrenali. Questo è il sito d’azione dei nostri ACE-Inibitori. L’angitensina II ha azione vasocostrittrice e sodio ritentiva. Capisci dunque che bloccandone la produzione siamo in grado di far diminuire la pressione ematica agendo su quelle che sono l’inibizione delle resistenze vascolari periferiche e la secrezione di aldosterone (in grado di aumentare la ritenzione di acqua e sodio).
Gli ACE-I e quindi il ramipril sono utilizzati per trattare:
Il ramipril è presente in commercio a diversi dosaggi ed associazioni con altri principi attivi. È un farmaco assunto per via orale, indipendentemente dall’assunzione del pasto. Importante è invece l’orario di assunzione, deve essere sempre lo stesso. Devi sapere che quando è assunto, il ramipril, è inattivo. Viene attivato mediante meccanismo enzimatico una volta assorbito, ed in questo modo potrà svolgere la sua funzione farmacologica. Il picco massimo di concentrazione sarà raggiunto in 3-4 ore.
Da solo, è presente in commercio coi seguenti dosaggi: 2,5 mg, 5 mg, e 10 mg. Sarà poi il medico a valutare eventuali dosaggi in base alle tue necessità. Abbiamo detto che può essere presente anche in associazione ad altri attivi, tra questi ricordiamo: idroclortiazide (2,5 mg+ 12,5 mg), amlodipina (5 mg+ 5 mg; 5 mg +10 mg; 10 mg + 5 mg; 10 mg +10 mg) e piretanide (5 mg + 6 mg). A seconda della tua condizione, eventuali altre patologie croniche sarà il medico a decidere quale possa essere la cura più adeguata alla tua situazione. Ricordati sempre di riferire al medico gli eventuali altri farmaci che assumi regolarmente.
Sai, il ramipril ed altri ACE-I sono metabolizzati dal rene, motivo per cui, in pazienti con insufficienza renale le dosi di questi farmaci sono adeguate alla condizione generale.
Gli effetti indesiderati più comuni sono:
Abbiamo più volte detto come questo periodo della vita di una donna sia molto delicato. Durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, l’utilizzo di ramipril è controindicato a causa dell’aumento del rischio di ipotensione fetale, anuria, insufficienza renale, e spesso associati a malformazioni fetali o morte. Come in ogni caso, sarà la ginecologa a valutare l’effettiva necessità del farmaco in questo periodo.
Il ramipril è in grado di interagire con:
Fonti| Katzung- Farmacologia Generale e Clinica; AIFA – Guida all'uso dei farmaci